Come non scegliere Mantova per una visita ricca di storia, arte e buon cibo?
Mantova è un’ottima meta per una gita fuori porta: lo diceva già Torquato Tasso nel 1586
«… questa e’ una bellissima cittaà e degna c’un si mova mille miglia per vederla» scriveva Torquato Tasso nel 1586.
La leggenda vuole che la fondazione della città sia avvenuta per mano dell’indovina greca Manto e che si debba a lei il nome di Mantova; più verosimilmente le origini del nome sono da attribuirsi alla divinità infernale etrusca Mantu, con riferimento agli antichi insediamenti etruschi sul territorio mantovano, come testimonia il vicino sito archeologico del Forcello (in località Bagnolo San Vito). La città etrusca di Mantova occupava un’area insulare che emergeva dal Mincio, corrispondente a poco più dell’attuale Piazza Sordello; proprio per la posizione elevata, questo spazio è stato abitato anche in epoca romana. Ne sono testimonianza i ritrovamenti in Piazza Sordello di muri perimetrali e di mosaici di una Domus romana, insieme a numerosi altri reperti conservati al Museo Archeologico Nazionale. Dal passato più lontano di Mantova provengono gli Amanti, scheletri del Neolitico ritrovati sepolti abbracciati in località Valdaro, nei pressi della città, e ora esposti al Museo Archeologico Nazionale.
Il cuore storico e culturale della città è Palazzo Ducale
Palazzo Ducale rappresenta il cuore storico e culturale di Mantova. Residenza dei Gonzaga, signori della città per secoli, il palazzo è un vero e proprio complesso monumentale che comprende circa 500 stanze; all’interno si possono ammirare affreschi, arazzi e opere d’arte, tra cui la famosa Camera degli Sposi, affrescata da Andrea Mantegna. Questi studiò una decorazione ad affresco che investisse tutte le pareti e le volte del soffitto, adeguandosi ai limiti architettonici dell’ambiente, ma al tempo stesso sfondando illusionisticamente le pareti con la pittura, come se lo spazio fosse dilatato ben oltre i limiti fisici della stanza. Il tema generale è una celebrazione politico-dinastica dell’intera famiglia di Ludovico III Gonzaga, con l’occasione dell’elezione a cardinale del figlio Francesco.
All’uscita si può passeggiare verso Piazza Sordello, circondata da edifici storici, quali il Duomo (di origine paleocristiana, ma ricostruita in età medievale, la chiesa, inizialmente in stile romanico, venne ampliata agli inizi del XV secolo sotto l’egida di Francesco I Gonzaga) e il Palazzo Vescovile, Palazzo Castiglioni e Palazzo Acerbi con l’accesso alla Torre della Gabbia.
Si prosegue con la Basilica di Sant’Andrea dal profilo rinascimentale, firmta da Leon Battista Alberti, sempre su idea della famiglia Gonzaga; la costruzione iniziò nella seconda metà del ‘400 ma ci vollero tre secoli prima di ultimarla. Ospita la sacra reliquia del “Preziosissimo Sangue di Cristo” che fu portata a Mantova dal centurione romano Longino: è custodita nella cripta e viene esposta solo durante il Venerdì Santo. Perché non concludere la visita con piazza delle Erbe? Qui si trovano il Palazzo della Ragione, la Torre dell’Orologio: al centro dall’orologio astrologico realizzato da Bartolomeo Manfredi; segnala l’alba e il tramonto e si possono individuare inoltre fasi lunari e segni zodiacali; è possibile visitare l’interno col Museo del Tempo che espone, tra le altre cose, il meccanismo dell’orologio. Sempre qui vi è la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica della città: esempio di arte romantica, venne costruita ispirandosi alla Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Ha un’unica navata semicircolare ed è impreziosita a bellissimi affreschi di arte bizantina.
Non solo arte, ma anche ottima cucina
In piazza delle Erbe vi è anche la possibilità di fermarsi ad assaggiare le specialità enogastronomiche.
E ancora, per conoscere meglio uno degli artisti più noti, si può entrare a Casa Mantegna: pittore di corte dei Gonzaga, Andrea Mantegna fu anche uno dei più grandi artisti italiani del ‘400 e oggi è possibile visitare la sua residenza, trasformata in un museo. La casa venne progettata proprio dal Mantegna stesso su un terreno cedutogli dai Gonzaga. Anche nella struttura del palazzo si percepisce il genio del Mantegna: caratterizzato da una pianta quadrata, basta accedervi per scoprire un maestoso cortile interno dalla forma circolare che si integra perfettamente con l’edificio. Le stanze sono a loro volta collegate attraverso un percorso circolare e si affacciano sul cortile. La casa è visitabile gratuitamente, un motivo in più per non perdersela, ed è spesso la cornice di mostre temporanee.
Se rimane ancora tempo o se si ha un fine settimana a disposizione, da non perdere è il Palazzo Te. Il nome di deriva dall’isola di Tejeto sul quale i Gonzaga decisero di costruire questo capolavoro commissionato a Giulio Romano, allievo di Raffaello che vanta una magnifica facciata esterna, sale affrescate con simboli e riferimenti a scene della vita quotidiana dei Gonzaga. Tra le sale più apprezzate, la Sala dei Giganti, con scene mitologiche che ritraggono lo scontro tra Giove e i Titani, la Sala Di Amore e Psiche con i passi della celebre storia, e la Sala dei Cavalli, con affreschi delle scuderie dei Gonzaga. All’interno del palazzo è ospitato anche il Museo Civico di Mantova.
La città città è dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco insieme alla vicina Sabbioneta.