Piccoli itinerari tra Langhe e Roero secondo i suggerimenti del Touring Club Italiano
Continua il viaggio tra i suggerimenti per le gite fuori porta seguendo le bandiere arancioni del Touring Club Italiano.

Il Piemonte è la seconda regione più “arancione” d’Italia, grazie anche alla consolidata collaborazione tra Touring Club Italiano e l'assessorato al Turismo di Regione Piemonte.
Piccoli itinerari tra Langhe e Roero seguendo i sentieri del Touring Club Italiano
Oggi sono 40 i Comuni certificati con la Bandiera Arancione, selezionati dopo aver analizzato numerose candidature nel corso degli anni. Ognuna delle 8 province piemontesi ha almeno una località certificata, testimonianza di un’eccellenza diffusa sul territorio. Sono 9 i borghi certificati tra Langhe e Roero, in provincia di Cuneo: il primo degli itinerari suggeriti.
Guarene si estende su una naturale balconata panoramica. Dalla suggestiva passeggiata denominata “Paramuro”, edificata su parte dei baluardi che anticamente circondavano il paese, è possibile ammirare lo scenario delle rocche di Barbaresco, le torri di Alba, le colline di Langa e le Alpi. Tra gli edifici del centro storico spicca la chiesa della Santissima Annunziata, pregevole esempio di architettura del ‘700 piemontese. Fulcro della località è piazza Roma, con il palazzo del municipio e Palazzo Re Rebaudengo, dimora storica settecentesca, oggi sede del Museo di Arte Contemporanea della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La Fondazione organizza numerose mostre ed esposizioni e sulla collina di San Licerio ha realizzato un museo a cielo aperto. Tra le valorizzazioni dei prodotti locali, spicca quella della pera Madernassa, prodotto autoctono e tipico del Roero. Sul territorio è presente anche la Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa.
Monforte d'Alba
Monforte d’Alba è disposto a ventaglio su un bellissimo colle ed è arroccato attorno al campanile della vecchia parrocchiale. D’obbligo una passeggiata nelle sue ripide viuzze e una sosta nei locali del centro storico, dove assaggiare i prodotti dell’enogastronomia locale. Le strette vie salgono verso la piazza dell’antica chiesa, dove si trovano l’oratorio di Sant’Agostino e il palazzo Scarampi, ricavato dalle strutture di un castello medievale. La piazza, a forma di anfiteatro, è un vero e proprio auditorium a cielo aperto, dall’acustica perfetta, intitolato al pianista Mieczysław Horszowski che vi ha tenuto il concerto d'inaugurazione nel 1986. Una rete sentieristica permette di godere anche delle bellezze paesaggistiche. Non mancano, poi, i prodotti tipici: dalle nocciole al tartufo.
Barolo
Barolo è adagiato in una conca ornata da colli panoramici ricoperti di vigneti; le case del centro si allineano ai piedi del castello comunale Falletti, costruito nel secolo X e che intorno al 1250 passò alla famiglia nobile dei Falletti; oggi è sede dell’Enoteca Regionale del Barolo e del Museo del Vino (Wi.Mu.), il più innovativo museo del vino in Italia e tra i più importanti al mondo, allestito in un castello dalla storia millenaria secondo il progetto del famoso architetto e scenografo svizzero François Confino, che lo ha pensato come un viaggio interattivo ed emozionale nella cultura e tradizione del vino, attraverso storia, arte, cinema, musica, letteratura e cucina. Non manca un omaggio al castello e ai personaggi illustri che lo hanno abitato. Da segnalare anche il Museo delle etichette. E a settembre la Festa del vino.
Cherasco
Cherasco, anello di congiunzione tra Langhe e Roero, è una cittadina dal centro storico di notevole interesse, con ampie vie ortogonali aperte da portici e abbellita da numerosi edifici civili e religiosi che vanno dal Medioevo all’età barocca. Palazzo Salmatoris è l’edificio di maggior prestigio storico dove, durante la peste del 1631, trovò rifugio Vittorio Amedeo I di Savoia insieme alla moglie Cristina di Francia e dove nel 1796 alloggiò Napoleone dopo l'assedio della cittadina; nel 1706, nella saletta affrescata dal Taricco, ospitò anche la Sacra Sindone. Il Castello Visconteo, oggi proprietà privata, sorge in una posizione strategica su un’altura e fu costruito da Luchino Visconti, Signore di Milano, nel 1348. Gli archi rappresentano uno dei simboli di Cherasco: il più importante è l’Arco del Belvedere, realizzato nel 1647 da Vittorio Amedeo I di Savoia; poco distante si trova l’Arco di Porta Narzole che insieme all’altro racchiude il centro della località. La Sinagoga, costruita nel XVIII secolo all'interno dell'antico ghetto della città, è una testimonianza della presenza ebraica. Da assaggiare i Baci di Cherasco, cioccolatini tipici della località nati nel 1881 e prodotti con le nocciole delle Langhe tostate e con il cioccolato fondente. Cherasco è nota anche per l’allevamento di lumache, o meglio delle chiocciole, che qui è una vera e propria arte.
Sono inoltre circa 100 i km della rete sentieristica che si estende su tutto il territorio.
Bene Vagienna
Bene Vagienna, posta su un’altura tra due torrenti, ha origini antiche risalenti al periodo augusteo. Nella centrale via Roma spicca palazzo Lucerna di Rorà, sede di mostre temporanee e del Museo civico archeologico, con i reperti di Augusta Bagiennorum. Nella frazione Roncaglia si trova la zona archeologica, in cui sono visibili i resti del teatro, di un portico e di una basilica paleocristiana; è tutelata dalla Riserva naturale speciale di Augusta Bagiennorum, dove ha sede anche un laboratorio di archeologia sperimentale. In estate, caratteristico, il festival teatrale “Le Ferie di Augusto”.
Bergolo
Bergolo è la Bandiera Arancione più piccola: conta infatti poco più di 50 abitanti. Conosciuto come il “paese di pietra”, la località tramanda dal passato le caratteristiche case in pietra arenaria lavorata a vista. All’esterno delle abitazioni del centro storico si ammirano le opere d’arte, murales e sculture, lasciate dagli artisti che hanno partecipato al concorso “Bergolo: paese di pietra”, bandito annualmente dal 1993, che contribuiscono a fare della località un museo a cielo aperto. Da non perdere la cappella romanica di San Sebastiano (XII secolo), punto di straordinaria bellezza paesaggistica da cui si possono dominare tutte le vallate. Il borgo organizza “Settimane verdi” per gli studenti e aderisce al progetto +Api, intervenendo con piantumazioni di fiori in terreni incolti.