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Piemonte: approvato in Consiglio regionale il piano di gestione dei rifiuti speciali

L'annuncio dell'assessore Marnati e gli interventi in aula delle opposizioni.

Piemonte: approvato in Consiglio regionale il piano di gestione dei rifiuti speciali
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Approvato dal Consiglio regionale il piano di gestione dei rifiuti speciali con alcuni obiettivi: ecco quali.

Rifiuti speciali in Piemonte: approvato il piano di gestione dal Consiglio regionale

Approvato dal Consiglio regionale del Piemonte il Piano di gestione dei rifiuti speciali con gli obiettivi di ridurre almeno del 5% la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi, almeno del 10% la produzione dei rifiuti speciali pericolosi e garantire un conferimento in discarica di rifiuti speciali non superiore al 5% del totale, in peso, dei rifiuti speciali prodotti.

«Per la prima volta, all’interno del piano, trova collocazione la sezione dedicata ai fanghi da depurazione e anche un programma per la riduzione della pericolosità e della produzione dei rifiuti – commenta l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati - L’ottica è quella del potenziamento dell’economia circolare con la possibilità di usare i Fondi europei di sviluppo regionale che ammontano a 36 milioni di euro per i quali si prospetterà nell’arco dell’anno l’apertura di bandi specifici».

Sono 11 le filiere individuate tra le quali spicca, per quantità, quella dei rifiuti da costruzione e demolizione e, per interesse strategico, quella dei Raee, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Altre filiere sono quelle, a esempio, degli pneumatici fuori uso, olii minerali usati, pile e batterie, rifiuti da imballaggio e rifiuti sanitari.

La protesta dei 5 Stelle e il giudizio negativo del Pd

I 5Stelle non hanno partecipato al voto: «Gli obiettivi sono ambiziosi, ma servirebbero misure più coraggiose e aggressive» afferma il consigliere Alberto Unia. giudizio negativo da parte del Pd: «L’immagine del Piemonte che emerge da questo documento è quella di “una terra di discariche” - ha affermato Gianna Pentenero, capogruppo - Importiamo, infatti, quantità rilevanti di rifiuti a basso valore che hanno come unica destinazione la discarica, mentre esportiamo rifiuti complessi destinati al trattamento e recupero. Non è questo che vogliamo. Le discariche si esauriscono e richiedono sempre nuovo suolo, con impatti inevitabili e devastanti. Devono essere superate e si deve prevedere una strategia di investimenti sugli impianti di recupero di materiali ad alta efficienza dei rifiuti speciali e assimilabili che consentono il riuso di materiale e energia con conseguente creazione di valore per il territorio».

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