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I quesiti dei referendum

La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili cinque quesiti

I quesiti dei referendum
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Referendum: su quali temi si è chiamati a votare?

La cittadinanza

L’obiettivo dei promotori è di far dimezzare da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza che, una volta ottenuta, sarebbe trasmessa ai propri figli minori (in tutto si parla di circa 2,5 milioni di persone). Tecnicamente il quesito mira a modificare l’articolo 9 dell'attuale legge (numero 91/1992), basata sullo ius sanguinis, il diritto di sangue: oggi infatti acquista di diritto la cittadinanza alla nascita solo chi è nato da madre o padre italiano mentre lo straniero nato in Italia può divenire cittadino solo se vi risiede legalmente e ininterrottamente fino ai 18 anni e dichiara, entro un anno dalla maggiore età, di volerlo essere.

Il tema del lavoro 1

Si chiede di abrogare le norme sui licenziamenti che consentono di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo se è stato assunto dopo il 2015, con l'intenzione di ripristinare per lavoratrici e lavoratori operanti in unità produttive con più di 15 dipendenti, la normativa dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori come modificato dalla la riforma Fornero del 2012, ossia la regola della reintegrazione nel posto di lavoro nei casi più gravi di licenziamento cioè quelli del tutto privi di giusta causa o giustificato motivo, oggettivo o soggettivo.

Il tema del lavoro 2

Il secondo a tema lavoro chiede di eliminare il limite all’indennità per i lavoratori licenziati in modo ingiustificato nelle piccole aziende: l’obiettivo è aumentare le tutele per chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti, dove al momento in caso di licenziamento illegittimo si può ricevere un’indennità massima pari a sei mesi di stipendio. Con questa riforma l’indennizzo andrebbe stabilito da un giudice sulla base di una serie di criteri, tra cui l’età, carichi di famiglia, e capacità economica dell’azienda.

Il tema del lavoro 3

Il terzo punta a eliminare alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine: l’obiettivo è limitare il ricorso a questo tipo di contratti reintroducendo, tra le altre cose, l’obbligo di una “causale”, cioè quello per cui i datori di lavoro devono spiegare perché ricorrono a questo tipo di contratto (al momento la scelta dell’azienda è insindacabile anche in un eventuale giudizio).

Il tema del lavoro 4

I quarto quesito, infine, riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro: con il referendum si vogliono cancellare le norme che impediscono in caso di infortunio sul lavoro negli appalti e nei subappalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.

Le informazioni

La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili i quesiti di cinque referendum su sei proposti: quello sull’autonomia differenziata, infatti, non ci sarà. Sono tutti referendum abrogativi, cioè referendum con cui i cittadini possono chiedere di eliminare totalmente o in parte una norma.
Affinché il voto sia valido serve che si rechino alle urne più della metà degli aventi diritto. Quando si vota? Come stabilisce la legge, sarà una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno; ancora non si hanno indicazioni precise in merito.