Economia

In Piemonte le previsioni occupazionali sono ancora in calo

Le entrate in Piemonte a maggio 2025 rappresentano il 21,3% delle 133.600 assunzioni previste nel Nordovest e il 5,4% del totale di quelle nazionali (528mila circa).

In Piemonte le previsioni occupazionali sono ancora in calo
Pubblicato:

Le previsioni occupazionali per le imprese piemontesi sono ancora in calo: i dati del bollettino del sistema informativo Excelsior di UnionCamere con il Ministero del Lavoro.

Calano ancora le previsioni occupazionali per il Piemonte

Previsioni occupazionali: ancora in calo. Sono circa 28.490 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per maggio, valore che sale a 88mila se si considera l’intero trimestre maggio-luglio ma il trend appare, ancora una volta, negativo sia a livello mensile (-1.520 entrate rispetto al 2024, -5,1%), sia su base trimestrale (-4.190). Le entrate in Piemonte a maggio 2025 rappresentano il 21,3% delle 133.600 assunzioni previste nel Nordovest e il 5,4% del totale di quelle nazionali (528mila circa). A dirlo sono i dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior - realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. saranno le piccole imprese ad assorbire quasi il 60% dei nuovi ingressi e la forma di contratto più diffusa sarà il tempo determinato (62%).

La domanda più consistente è sempre nel settore dei servizi

Dall’indagine emerge come, nel trimestre, siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 60.170 entrate, il 68,4% del totale; nello specifico: turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici) 14.130 ingressi (16,1%), seguito da commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.940 assunzioni (il 14,7%) e servizi alle persone con 11.850 entrate (13,5%). L’industria si ferma al 31,6% delle assunzioni. Le difficoltà di reperimento si confermano maggiori per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (7.850 lavoratori previsti in entrata, il 63,5% dei quali di difficile reperimento) e dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.780 ingressi, con una difficoltà media di reperimento del 51,3%). Nel primo insieme le criticità maggiori sono legate alla ricerca di operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche, prevista difficoltosa nell’85,5% delle 310 assunzioni programmate.

Personale laureato: manca all'appello quas la metà delle risposte

Nel dettaglio dei titoli di studio si rileva come la difficoltà di reperimento di personale laureato, coinvolga il 47,5% della domanda di lavoro riservata ai candidati in possesso di questo livello di istruzione; gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli medico-odontoiatrico (96,6%), chimico-farmaceutico (73,7%) e umanistico, filosofico, storico e artistico (61,8%).
Le imprese lamentano difficoltà in crescita nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (Its Academy, 67,1%).

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *