Aumenta del 42% l’utilizzo della cassa integrazione per i dipendenti delle aziende artigiane piemontesi.
Cassa integrazione nelle aziende artigiane piemontesi: dall’inizio dell’anno l’aumento è del 42%
L’Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese, evidenzia che in Piemonte, da gennaio 2025, sono in netta crescita le richieste di cassa integrazione presentate dalle imprese artigiane.
Il dato è fornito dal Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, il Fondo alternativo al Fis al quale le aziende del settore devono rivolgersi quando hanno la necessità di presentare la richiesta di cassa integrazione. Dopo la drammatica esperienza del Covid, durante la quale sono state impegnati 180 milioni per pagare la cassa integrazione, nei primi cinque mesi del 2025 si registra un incremento della spesa del 42%, il più alto tra le Regioni italiane. Ricordiamo che l’artigianato, composto da 24mila imprese e 90mila dipendenti, è un settore strategico e fondamentale per l’economia piemontese.
Sono oltre 8mila i lavoratori piemontesi coinvolti
Le aziende che hanno presentato richiesta a Fsba sono state 1.727 e i lavoratori coinvolti 8.333. L’aumento delle richieste interessa tutti i settori produttivi ma in modo consistente i settori meccanico e tessile. In particolare, nella provincia di Alessandria è il settore orafo a conoscere un incremento eccezionale della Cassa integrazione mentre, nella provincia di Torino è la meccanica legata all’auto e nel biellese il tessile. Secondo l’Ebap, che ricordiamo è costituito dalle Associazioni artigiane, Confartigianato, Cna, Casa Artigiani e da Cgil, Cisl e Uil, questo incremento di utilizzo della cassa integrazione conferma la difficoltà in cui versa il settore alla luce degli effetti del calo della produzione industriale registrato in Piemonte pari allo 0,8%, del calo delle esportazioni del 4,9% e da una consistente contrazione dei consumi interni.
La preoccupazione dei dazi
Forte preoccupazione destano anche gli effetti che l’accordo sui dazi determinerà nei prossimi mesi sull’economia italiana ed europea con importanti ricadute sui consumi interni e le esportazioni. L’Ebap per fronteggiare queste difficoltà ha negli ultimi anni previsto di finanziare una ulteriore prestazione di sostegno al reddito per le imprese e i lavoratori garantendo l’80% della retribuzione per una durata di tre mesi quando termina il periodo massimo richiedibile di Fsba e a fronte di un quadro così preoccupante le Parti Sociali dell’Artigianato richiederanno un incontro alla Regione Piemonte per verificare quali strategie si vogliono mettere in atto.