Imprenditoria femminile nel Nord Ovest: ecco la mappa
Ecco i dati dei report della CGIA di Mestre e di Unioncamere.
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Qual è la provincia del Nord Ovest con il maggior numero di imprenditrici? E dove si registra l'incidenza maggiore di imprese "in rosa"?
Imprenditoria femminile nel Nord Ovest: ecco la mappa
La provincia con il maggior numero di imprenditrici è quella di Milano, con ben 57.341 imprese rosa, preceduta a livello nazionale solo da Roma. E quella dove si registra l’incidenza percentuale più elevata di imprese a conduzione femminile sul totale delle attività presenti? La Spezia, anche se a livello italiano è solo 18ª. Sono alcuni dei dati che emergono da un’indagine svolta dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre e dai rapporti di Unioncamere.
I dati del Piemonte, 6ª regione nazionale
A fine dicembre 2023 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 94.690, in diminuzione di circa 900 unità rispetto a quanto registrato nel 2022, circa 4mila in meno rispetto a dieci anni prima (dati Unioncamere). Il lento e progressivo processo di ridimensionamento che ha coinvolto il tessuto imprenditoriale regionale ha riguardato, quindi, anche la sua quota “rosa”; oggi le imprese femminili rappresentano il 22,4% delle circa 423mila realtà con sede legale sul territorio regionale, quota in linea rispetto a quella di dieci anni fa (nel 2014 il peso era del 22,1%). Le quasi 95mila imprese femminili registrate in Piemonte rappresentano il 7,1% delle realtà imprenditoriali guidate da donne presenti in Italia. Il Piemonte rappresenta la sesta regione, in Italia, per numerosità di aziende “in rosa”. Circa un’azienda su quattro opera nel settore del commercio, il 12,8% è guidato da straniere, il 10,5% da giovani imprenditrici e il 20,9% è artigiana. La Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte detta il focus sul suo quadrante: le imprese femminili delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli ammontano a 16.412 unità, il 22,6% delle imprese totali del Piemonte Nord Orientale, scelgono di operare prevalentemente nei comparti del commercio, servizi alla persona e turismo, e vedono alla guida giovani under35 nel 10,1% dei casi e donne straniere nell’11,5%. Nel corso dell’anno 2023 le imprenditrici del quadrante hanno dato vita a 1.017 nuove attività, chiudendone 1.089 (al netto delle 67 cancellazioni d’ufficio): il bilancio demografico è risultato, pertanto, leggermente negativo (-72 unità).
I dati e le percentuali della Liguria
Per quanto riguarda la Liguria, nella provincia di Genova, le imprese femminili sono 14.514 e rappresentano il 21% del totale (-0,7% rispetto al 2022). La loro incidenza sul totale delle imprese registrate in provincia di Genova (20,94%) risulta leggermente inferiore sia a livello regionale (22,2%); nonostante un leggero calo dell’imprenditoria “rosa”, l'occupazione nelle imprese femminili a Genova è ampiamente aumentata negli ultimi 10 anni (+4,4%). Nella provincia della Spezia, un'impresa su quattro è guidata da una donna: al 31 dicembre 2023, sono 5.321 le imprese femminili registrate, che costituiscono il 25,8% del totale delle imprese nella provincia; in quella di Imperia sono 5.748, circa il 23% del totale mentre nella provincia di Savona sono 7.025, quasi un quarto (il 24,5%) del totale.
La prima provincia nazionale è quella di Sondrio, in Lombardia
Per quanto riguarda la Lombardia, a Sondrio (prima provincia lombarda nella classifica nazionale che si piazza al 37º per incidenza percentuale) le imprese femminili sono 3.184 su un totale di 13.120 e quindi rappresentano il 24,3%, a Pavia 8.937 su 39.745 con il 22,5%, a Mantova 6.980 su 32.707 col 21,3%, Varese ne ha 12.367 su 58.576 con il 21,1%, Brescia 21.999 su 104.474 pari al 21,1%, a Lecco sono 4.764 su 22.652 e raggiungono il 21%, Bergamo 17.397 su 82.951 sempre 21%, Cremona toccano quota 5.160 rispetto al totale delle imprese pari a 24.843 per un 20,8%, a Como sono 8.511 su 42.399 con un 20,1%, Lodi 2.784 su 13.972 pari al 19,9%, Monza Brianza 12.522 su 64.548 totali con un 19,4%, chiude Milano con 57.341 sul totale di 319.603 pari al 17,9%.
Italia ed Europa
In Italia le imprenditrici (secondo i dati del 2023 Cgia) sono 1.610.000 e rappresentano il 42,4% delle donne lavoratrici totali (sono 1.433.100 in Francia e 1.294.100 in Germania): una percentuale elevata dal momento che le donne occupate sono "solo" 9.988.600 rispetto ai 17.274.250 di donne in età lavorativa (cioè compresa tra i 20 e i 64 anni), quando la Francia ne ha 1,9 milioni in più e la Germania addirittura 7,3 milioni oltre la cifra italiana. Il tasso di occupazione femminile italiano, dunque, è il più basso d'Europa, ma in termini assoluti, si ha il numero più elevato di lavoratrici indipendenti. Secondo l’Eurostat, infatti, nel terzo trimestre del 2024 la media delle donne italiane occupate sul totale della popolazione era del 53,6% contro una media UE del 66,5% e al terzo trimestre 2023 l’occupazione indipendente femminile sale del 2,0% su base annua, a fronte della crescita zero per gli uomini. A colmare il divario tra presenze femminili e maschili nel mondo del lavoro potrebbe esserci proprio la tendenza delle donne ad assumere altre donne. Un maggior dinamismo del lavoro indipendente femminile (rispetto a quello maschile) si registra nel Nord-Est con + 4,6% (contro 1,2% degli uomini) seguita da Nord-Ovest con 2,8% (-0,1% degli uomini), Mezzogiorno con 0,8% (in questo caso inferiore al +1,0% degli uomini) e Centro con 0,3% (-1,2%).
Nell'analisi di 233 regioni europee, tra le prime dieci per numero di occupate indipendenti, cinque sono italiane: il primato è della Lombardia con 235mila donne imprenditrici e lavoratrici autonome (la crescita delle imprese gestite in prevalenza da donne è pari a +0,4%), mentre è 5ª la regione Lazio, 8ª l’Emilia Romagna, subito dopo Piemonte e Veneto.