Ecco quanto (e come) ci indebitiamo per comprare casa
La classifica delle province dove le richieste sono più elevate.
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Comprare casa nel 2024: ecco i dati dell'osservatorio di Assofin, Crif e Prometeia sui mutui nei nostri territori.
Mutui per comprare casa, ecco i dati di primi 9 mesi del 2024
La casa resta una delle priorità nella vita degli italiani, che puntano soprattutto all’acquisto. Come tutti sappiamo, per poter raggiungere questo obiettivo nella maggior parte dei casi si chiede un prestito alle banche. Nei primi nove mesi del 2024, come attesta l’ultimo Osservatorio di Assofin, Crif e Prometeia, il valore dei mutui immobiliari complessivamente erogati alle famiglie è tornato a crescere del 4,1%, grazie alla ripresa dei prestiti, appunto, con finalità di acquisto abitazione e alla crescita costante delle operazioni di surroga. Un fenomeno certamente favorito dal calo dei tassi d'interesse sui mutui e sugli altri finanziamenti a famiglie e imprese, condizionato dalla progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte della Bce.
Ma quanto si indebitano gli italiani per comprare casa?
Secondo l’osservatorio congiunto Facile.it - Mutui.it, nei primi dieci mesi del 2024 l’importo medio richiesto è stato pari a 133.923 euro, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il valore del mutuo, ovviamente, cambia in relazione al costo della casa, quindi tendenzialmente dove l’abitazione ha un valore maggiore si registreranno anche importi superiori del prestito. Infatti, i mutui più “ricchi“ sono richiesti in provincia di Milano: qui, tra gennaio e ottobre, l’importo medio ha raggiunto 164.997 euro. L’importo medio in Lombardia ammonta a 145.455 euro, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In crescita anche il valore medio dell’immobile, che ha raggiunto 213.401 euro (+2%). Restando in questa regione, dopo Milano abbiamo Como con 144.178 euro e Monza e Brianza con 139.151 euro. A breve distanza tra di loro si trovano le province di Lecco (137.530 euro) e Brescia (136.158 euro). A Varese la richiesta media per un finanziamento è stata di 131.797 euro, un valore poco più alto di Sondrio (128.563) e Bergamo (127.492 euro). Mutui più “leggeri“ invece a Mantova (119.309 euro). Agli ultimi posti si trovano le province di Lodi (116.840 euro), Cremona, dove la cifra media richiesta nei primi 10 mesi del 2024 è stata pari a 116.559 euro, e Pavia (114.546 euro).
In Liguria e Piemonte gli importi sono più bassi che in Lombardia
Liguria e Piemonte evidenziano un importo medio più basso rispetto alla Lombardia, quasi alla pari, ma con i liguri un pochino più indebitati, 120.887 euro di mutuo (in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023), mentre i piemontesi arrivano a 120.496 euro (in aumento del 4% rispetto l’anno precedente). Ma in Piemonte sono maggiore le differenze dal punto di vista locale: Cuneo è la provincia dove è stato rilevato l’importo medio più alto (132.631 euro), seguita da Torino (122.664); sul gradino più basso del podio troviamo Novara (118.023). Continuando a scorrere la graduatoria piemontese si posizionano le province Asti (105.528 euro), Vercelli (104.799 euro) e Biella (104.345 euro). Chiude la provincia di Alessandria, dove la cifra media richiesta nei primi 10 mesi dell’anno è stata pari a 100.476 euro.Invece, in Liguria le differenze sono meno marcate, anche se il capoluogo risulta meno indebitato. La provincia ligure con il mutuo medio più alto è Savona, con 128.253 euro, non molto lontana da Imperia (126.189 euro) e La Spezia (124.096). Come già anticipato, la classifica regionale è chiusa da Genova, con un prestito medio di “soli” 116.144 euro. Probabilmente i genovesi sono migliori risparmiatori... Abbastanza in linea le indicazioni che emergono sull’identikit di chi sottoscrive un mutuo per la prima casa: l’età media è di 36 e mezzo in Lombardia, 37 in Piemonte e 38 in Liguria. Anche la durata del prestito è più o meno simile, ovviamente di lunga durata: 26 anni e mezzo per i lombardi, 25 e mezzo per i piemontesi e i liguri. Valori che rimangono sostanzialmente invariati rispetto al 2023.