Economia

Assegno di inclusione dell'INPS, la maggior parte al Sud

La misura dedicata alle fasce più deboli della popolazione.

Assegno di inclusione dell'INPS, la maggior parte al Sud
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La ricerca dell'osservatorio statistico sull'Assegno di inclusione e sul supporto per la formazione e il  lavoro pubblicato dall'INPS.

Assegno di inlcusione per contrastare la povertà

Si sa che l’economia del triangolo Milano-Torino-Genova è quella che trascina il Paese; e chi vive nel Nord-Ovest è sicuramente avvantaggiato rispetto a chi abita nel Centro-Sud. Se avevamo bisogno di una conferma ecco l’aggiornamento dell’Osservatorio statistico relativo all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) pubblicato nei giorni scorsi dall’INPS. Sono le due misure che, a partire rispettivamente da gennaio 2024 e da settembre 2023, hanno sostituito Reddito e Pensione di Cittadinanza (RdC/PdC) con un nuovo approccio al contrasto della povertà e alla promozione dell’inserimento lavorativo.

Un totale di 760 nuclei familiari i beneficiari

Dai dati emerge che, al 31 dicembre 2024, i nuclei familiari con domanda accolta per l’Assegno di Inclusione sono poco meno di 760 mila, coinvolgendo complessivamente 1,82 milioni di persone e l’importo medio mensile del beneficio ADI è stato pari a 620 euro. La Campania è la regione che ne ha maggiormente beneficiato con 182.090 famiglie coinvolte per 498.032 persone, seguita dalla Sicilia con 156.204 nuclei e 414.642 persone. Delle nostre regioni, la Lombardia è quella che, in assoluto, ha avuto il maggior numero di beneficiari: 48.445 famiglie con 97.434 persone. Segue il Piemonte (35.835 nuclei e 72.520 persone) e poi la Liguria (13.020 nuclei e 23.657 persone).

Supporto per la formazione  e il lavoro

Stesso discorso per quanto riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro: dall’inizio della prestazione (settembre 2023) sono 133 mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud (oltre un quarto solo in Campania) e nelle Isole (un sesto va in Sicilia). Per quel che ci riguarda, è il caso di segnalare come il numero dei beneficiari di almeno una mensilità di SFL sia superiore in Piemonte (5.795) rispetto alla Lombardia (4.816), mentre in Liguria se ne registrano 1.402.

Le misure in rapporto al vecchio reddito di cittadinanza

In merito alla relazione tra i nuclei percettori di RdC/PdC (1,07 milioni a luglio 2023) e le nuove misure si è potuto osservare che il 60% è risultato successivamente percettore di ADI/SFL, a conferma di un’allocazione più mirata delle risorse sui nuclei con componenti fragili, come minori, disabili, anziani e persone in condizioni di svantaggio certificato dai servizi sociali. Il 25% dei nuclei non risulta aver presentato domanda né per ADI né per SFL, mentre per il residuo 15% la domanda non è stata accolta. Complessivamente il 26% dei nuclei percettori di RdC/PdC a luglio 2023 ha avuto almeno un componente che ha trovato lavoro nel 2024 a testimonianza di una dinamica di progressiva integrazione nel mercato del lavoro.