E’ il dramma giocoso «Don Giovanni» di Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte a inaugurare la stagione della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova.
Il Carlo Felice di Genova inaugura la stagione teatrale con il Don Giovanni di Mozart
«Inaugurare con Don Giovanni – sottolinea il sovrintendente Michele Galli – significa confrontarsi con un’opera che ci fa interrogare sul senso stesso del teatro e sulla sua importanza. Un titolo fondativo della nostra identità culturale, e al Carlo Felice si inserisce come apertura di un percorso di rinnovamento che desideriamo condividere con la città e con il nostro pubblico, caratterizza la ripartenza delle attività tradizionali ma anche le novità, costituite dalla divulgazione e dalla sezione Education. L’allestimento – ormai “classico” e pluripremiato a livello internazionale – che metteremo in scena testimonia la volontà di sottolineare la vocazione di Genova come porto di arrivo e di partenza per nuove rotte e nuove riflessioni artistiche».
Il cast e i protagonisti
Scenografo Paolo Fantin, dalla costumista Carla Teti, dal light designer Fabio Barettin. Sul podio ci sarà Constantin Trinks, direttore tedesco chiamato a guidare l’Orchestra e il Coro (diretto da Claudio Marino Moretti) del Teatro Carlo Felice, e un cast che unisce interpreti di solida esperienza e voci emergenti: Simone Alberghini (Don Giovanni), Desirée Rancatore (Donna Anna), Ian Koziara (Don Ottavio), Jennifer Holloway (Donna Elvira), Giulio Mastrototaro (Leporello), Mattia Denti (Il Commendatore), Alex Martini (Masetto) e Chiara Maria Fiorani (Zerlina). Nelle recite del 4 e 11 ottobre ci saranno nei ruoli principali Gurgen Baveyan (Don Giovanni), Irina Dubrovskaya (Donna Anna), David Ferri Durà (Don Ottavio), Monica Zanettin (Donna Elvira, anche nella recita del 12 settembre), Bruno Taddia (Leporello). La regia di Michieletto è ripresa da Elisabetta Acella.
«Il Don Giovanni nella messa in scena di Damiano Michieletto – aggiunge il direttore artistico Federico Pupo – è uno spettacolo che ha saputo rinnovare la lettura di un classico senza mai tradirne l’essenza. Portarlo a Genova significa aprire la stagione con un segnale forte: radicare il Teatro Carlo Felice nella tradizione e, al tempo stesso, nell’attualità di letture contemporanee».
L’intervento del regista
Chi è Don Giovanni, chiedeva nel 2010 il musicologo Michele Girardi a Damiano Michieletto durante le prove prima del debutto a Venezia?
«Un personaggio sul quale puoi dire tutto e il contrario di tutto. Sul quale sono state scritte migliaia di cose, che ti sfugge continuamente, e quando vuoi cercare di definirlo lo stai limitando. […] Quando sei regista devi scegliere. Mi premeva trovare una lettura che non lo riducesse a dei cliché, tuttavia stavolta ho deciso di non attualizzare la vicenda in un altro contesto, ma di riflettere sul momento in cui l’opera è stata scritta e approfondire le complesse relazioni tra i personaggi. Don Giovanni è una persona che non troverà mai qualcosa che appagherà i suoi desideri. E quindi non potrà mai stupirsi o commuoversi, perché sono emozioni che lo frenerebbero. Don Giovanni non si frena, ma rilancia continuamente, proiettandosi in avanti fino all’autodistruzione, come una macchina lanciata a folle velocità. Don Giovanni è libero, ma in un certo senso anche condannato a un percorso obbligato, e non ha altra scelta se non quella di andare avanti…».
Da venerdì 3 a domenica 12 ottobre.