Un progetto scolastico ha creato un itinerario per visitare il centro storico di Lodi in un giorno.
Alla scoperta di Lodi per la rubrica delle gite fuori porta
Si parte da piazza Maggiore, centro e cuore della città, che conserva la settecentesca pavimentazione a ciottoli di fiume con trottatoie ai lati e un disegno geometrico a quadrilatero di beole di pietra al centro. E’ dominata dalla Cattedrale e dal Municipio, affiancati. Attorno, case a portici irregolari dal XIV al XX secolo: la costruzione più imponente è Palazzo Vistarini (lato sud), dimora castellata del XIV sec. che nel lato verso corso Vittorio Emanuele si trasforma nel settecentesco Palazzo Barni.
La Cattedrale, di impianto romanico, iniziata nel 1160, è stata restaurata dal 1958 al 1965. Nella facciata sono degni di menzione: il protiro del XII sec. con leoni stilofori e sculture sul portale, l’ampio rosone e le due finestre rinascimentali, il possente campanile. L’interno è a tre navate con presbiterio rialzato e cripta. A fianco del Duomo sorge la facciata neoclassica del Municipio, con portici e loggiato: ai lati, i busti dei due fondatori della città cioè Pompeo e Federico Barbarossa.
Attraversati i portici si entra nel Broletto, cortile pubblico animato da una fontana ricavata da un battistero del XV sec: sulla sinistra un lato medievale a portici del municipio con lapidi commemorative (tra cui quella che ricorda i caduti del famoso reggimento Cavalleggeri Lodi, un tempo di stanza in città), sulla destra la poderosa fiancata a contrafforti della Cattedrale, con porta in ferro battuto.
Per un passaggio pedonale a volta si giunge nell’alberata piazza Mercato, compresa tra le imponenti quinte del municipio, del palazzo vescovile (con merlatura ghibellina del muro di cinta del giardino) e delle tre absidi del duomo, una delle quali con edicola in stile bramantesco. Da qui si passa nel bel cortile settecentesco del palazzo Vescovile e in via Cavour e poi corso Roma, per una passeggiata dedicata allo shopping.
Tornando in piazza Maggiore, per la breve via Incoronata si giunge al tempio rinascimentale, che già si annuncia dalla piazza con la parte superiore dell’ottagono, la lanterna e lo snello campanile a punta. Il tempio dell’Incoronata, di proprietà del Comune è una piccola costruzione ideata nel 1488 da Giovanni Battagio, allievo del Bramante, e ultimata dall’Amadeo e dal Dolcebuono. Secondo la tradizione, nel settembre del 1487, durante una rissa, l’effigie della Madonna lacrimò e invitò coloro che erano presenti in quel momento a erigere su quel luogo un tempio a lei dedicato, che i cittadini lodigiani costruirono con il contributo di tutte le classi sociali. Da qui l’appellativo dato al Santuario di “Tempio civico”, cioè voluto dalla cittadinanza, che risulta essere una tra le costruzioni più belle del Rinascimento lombardo.
Usciti, si gira in via Solferino, poi a sinistra in via Santa Maria del Sole dove campeggia la bella facciata barocca della chiesa omonima (all’interno, grande e singolare tela di Trotti detto il Malosso raffigurante l’Incoronazione della Vergine e i misteri del Rosario). Meritano inoltre una tappa l’ex chiesa dell’Angelo e l’ex chiesa di San Cristoforo: l’interno, a navata unica a croce latina, è un nitido capolavoro d’architettura classica ed essenziale, con ardita cupola che dona all’ambiente una suggestiva luminosità. Questi spazi sono destinati ad attività espositive e mostre d’arte. Più avanti ci si imbatte negli ex conventi di San Cristoforo e di San Domenico, la cui costruzione ebbe inizio a metà del XIII secolo: oggi sede della Provincia.
Per via Callisto Piazza (di fronte alla chiesa) e poi per via Verdi (dove comincia l’isola pedonale) si giunge in corso Umberto: sulla sinistra ecco la chiesa di San Filippo, opera dei lodigiani fratelli Sartorio, con elegante barocchetto, e l’interno affrescato dal Carloni con variopinta fantasia di colori. Di fianco l’antico convento dei Filippini, ora sede del Civico Museo e della Biblioteca Laudense.
Il castello di Lodi non sorge nel cuore della città ma in posizione più defilata, a sud ovest del centro, dove un tempo passava la cerchia delle mura. Questa localizzazione ha una precisa ragione storica: lì, infatti, ai tempi di Federico Barbarossa si apriva la porta più esposta al rischio di attacchi, la Porta Regale che presidiava la strada per Milano, città nemica per antonomasia. Proprio per garantire la difesa della porta, l’imperatore diede ordine di costruirvi accanto il primo nucleo della fortezza. Ironia della sorte, furono i Visconti, signori del capoluogo lombardo, a rendere quella struttura militare un castello a tutti gli effetti, dopo aver conquistato Lodi nel 1335. E furono gli Sforza, successori dei Visconti, a rendere quel castello degno di una grande corte e a dotarlo del suo possente torrione circolare, divenuto simbolo della città. Quasi tutto, però, fu smantellato sotto la dominazione austriaca, quando vennero abbattute anche le mura cittadine. Oggi ciò che resta del Castello Visconteo è sede della Questura di Lodi.
Dopo aver visitato la città, da non perdere il Parco Ittico Paradiso, un’area di oltre centomila metri quadri fittamente percorsa da canali di acqua sorgiva, dove si possono vedere moltissime specie di pesci. La superficie del parco è coperta da vegetazione spontanea e caratterizzata da una fauna piuttosto varia: folaghe, germani reali, aironi, gallinelle d’acqua e tanti altri uccelli.