Orta Festival inizia il 4 luglio e compirà quest'anno i suoi primi 25 anni
In 24 edizioni sono stati realizzati 184 concerti, con oltre 800 professionisti.

Quest'anno la manifestazione Orta Festival compirà il suo primo quarto di secolo: l'intervista al direttore Amedeo Monetti.
Il 4 luglio al via l'edizione numero 25 di Orta Festival
La casa della nonna ad Alzo di Pella, la volontà di omaggiare la famiglia attraverso la musica che è mestiere e passione, la scommessa di creare un festival unico, in un luogo scenografico: Amedeo Monetti, direttore d’orchestra e direttore artistico, racconta il «suo» Orta Festival che raggiunge il quarto di secolo con un programma straordinario per musicisti ospiti e compositori interpretati. In 24 edizioni sono stati realizzati 184 concerti, con oltre 800 professionisti.
«L’idea iniziale era di creare un Orta Opera Festival ma dopo un paio d’anni abbiamo desistito dal lavorare all’aperto per non incappare nei rischi del meteo - spiega - rimanendo quindi in ambito musicale e utilizzando la chiesa dell’Assunta e poi quella dell’isola di San Giulio. Con i miei collaboratori, Raffaella Damaschi e Matteo Pigato, cerchiamo un filo conduttore che possa legare i momenti, privilegiando musicisti italiani ma invitando anche nomi stranieri. Ci segue un pubblico preparato, molti turisti, e il nostro intento è quello di avvicinare gli ortesi».
Il concerto d'inizio con Salieri, Mozart e Haydn
Il Festival, dunque, si apre il 4 luglio con l’Orchestra diretta da Monetti e il violino di Laura Marzadori per unire Salieri, Mozart e Haydn. Il 5 luglio si prosegue con «Da Scott Joplin a Bill Evans, 60 anni di storia del jazz al pianoforte»: Rossano Sportiello (che risiede a New York da 19 anni, ma si è formato in Italia) è considerato dalla critica internazionale uno dei Top Stride Piano Player contemporanei a livello mondiale; un suo concerto è «un’esperienza unica, un salto nel tempo della storia del jazz, un viaggio sonoro da ascoltare in silenzio quasi religioso e con il sorriso, poiché la sua musica è eleganza, fluidità, nitidezza, swing». L’11, una serata monografica dedicata alla musica da camera con pianoforte di Antonín Dvořák, con Théo Fouchenneret al pianoforte, Hans Liviabella ed Ekaterina Valiulina al violino, Francesco Fiore alla viola e Matteo Pigato al violoncello.
La manifestazione prosegue poi nel mese di luglio
Il 12 luglio Alessandro Taverna propone un «Piano recital»: «Pianista dalla tecnica sbalorditiva e con una padronanza completa del repertorio, propone quest’anno un bellissimo omaggio a Chopin con l’esecuzione integrale delle quattro Ballate e dei quattro Scherzi». Il 17 Esther Hoppe al violino (del 1722, il «De Ahna» di Antonio Stradivari), e Raffaella Damaschi al pianoforte presentano un programma variegato che vede susseguirsi Mozart, Arvo Part, Beethoven e Ravel (con l’esecuzione della celeberrima Tzigane, proposta in questa occasione per i 150 anni dalla sua nascita). Il 18 «Guitar recital» con Lorenzo Micheli in un viaggio musicale, attraverso un programma dal forte impatto spirituale ed emotivo, che attraversa Schubert, Rebay, Debussy, Castelnuovo-Tedesco, Bach. Lo stesso brano di Schubert, Quartetto in re minore D 810, sarà riproposto dal Quartetto Eos il 20 luglio per la chiusura del festival: Elia Chiesa e Giacomo Del Papa al violino, Alessandro Acqui alla viola e Silvia Ancarani al violoncello eseguiranno anche il Quartetto in fa minore di Haydn.
Un festival di note e bellezza.