L'intervista

L'ultimo disco di Nicolò Fabi presentato al Circolo dei Lettori di Torino

Per registrarlo ci sono voluti 10 giorni in un ritiro in Trentino Alto Adige.

L'ultimo disco di Nicolò Fabi presentato al Circolo dei Lettori di Torino
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Un disco registrato in dieci giorni «di buon ritiro». Il cantautore romano Nicolò Fabi ha presentato al Circolo dei lettori di Torino «Libertà negli occhi», raccontando la genesi delle canzoni, il significato dello stare insieme e del creare.

Il buon ritiro di Nicolò Fabi con un gruppo di artisti e amici

In val di Sale (Trentino Alto Adige), al Lago dei Caprioli, la coabitazione con un gruppo di persone che stima: Roberto Angelini, cantautore e suo ventennale compagno di musica; il cantautore Alberto Bianco e il batterista Filippo Cornaglia, con cui condivide il palco e collabora da quasi 10 anni; Emma Nolde talento del cantautorato italiano (che ha dichiarato di aver iniziato questo mestiere proprio in quanto fan di Fabi); Cesare Augusto Giorgini, cantautore e producer conosciuto all’Officina delle Arti Pierpaolo Pasolini (di cui Fabi è preside, in una sorta di continuità tra cocente e allievo e tra generazioni diverse); e Riccardo Parravicini sound engineer a cui si accompagna da più di 15 anni.  Sonorità che parlano piemontese: Cornaglia è di Moncalieri, Parravicini è di Cuneo, Bianco di Torino.

Perché proprio queste persone?

«Credo di avere una dote nel “sentire” gli altri e capire come possano stimolarsi e confrontarsi a vicenda - ha spiegato Fabi - e mentre spesso la contiguità fisica porta ad allontanarsi, qui ha unito. Ci sono musicisti con cui viaggio da molti anni nella non comodità di un furgone che diviene confessionale e spogliatoio, ricreando l’effetto interrail, e dove il palco è solo il momento finale. Ci sono elementi di “rottura” e di seduzione rispetto agli automatismi della consuetudine; Emma è stata una bomba: tutti si sono messi a studiare per dimostrare la propria bravura! E Cesare che pensa alla canzone in modo complessivo ha vissuto un momento diverso a proseguo del suo percorso di studi».

Un disco, un viaggio, un’unione di percorsi

«Quello che ho scritto è una dichiarazione di sentimenti - ha aggiunto Fabi - imparando a unire esperienze extra musicali con il disco, in una coabitazione, in una sorta di navicella spaziale. Le canzoni che avevo già scritto non mi convincevano appieno, mancavano di fuoco e di sogno e speravo che farle attraversare da una vacanza vitale e gioiosa, con tanto di stanza dei giochi, le potesse trasformare e completare». Quattro canzoni finite, tre alle quali mancava la giusta dinamica: musiche prive di parole e frasi senza destinazione sonora. «Alba», il brano posto all’inizio del viaggio è nato dalla sorpresa del sole abbagliante, da un brodo primordiale di giri di chitarra e bossa nova e ha trovato la sua dichiarazione d’essenza: «Io sto nella pausa tra capire e cambiare».

Per il cantautore lo studio a casa è come una pantofola, «la resa rispetto al desiderio» mentre uscire dalla comfort zone acquisisce un significato altro. «Angelini dormiva in una tenda al piano terra, con Richi, gli altri “vecchi” al piano di sopra, i giovani a valle a 300 metri di distanza in un maso - ha precisato - e abbiamo suonato e registrato. Al quinto giorno, dopo cena, riascoltando, siamo stati presi dall’euforia. Io ho pensato alle frasi scritte sul mio rapporto con la scrittura cioè il mio interlocutore a cui ho confidato segreti fin da quando avevo 12 anni. ognuno ha messo una frase. Angelini è rimasto in silenzio ma la mattina dopo aveva un testo, lui che aveva lasciato il percorso da cantautore per dedicarsi alla carriera di musicista».

In questa dimensione isolata e sospesa ogni artista si è potuto sentire libero e anche per questo alcune canzoni sono fuori dal “canone radiofonico” per la loro durata (oltre i sei minuti). Tra i brani più importanti, «Nessuna battaglia» che racconta l’evoluzione del corpo dopo la malattia, uscendo dalla logica del «vincere o perdere nei confronti del cancro. Spero che sia di sostegno a chi sta compiendo un percorso di guarigione».