Cultura

Al Teatro Franco Parenti la nuova stagione indaga 2 precise età della vita

Ecco il cartellone della nuova stagione teatrale del Franco Parenti.

Al Teatro Franco Parenti la nuova stagione indaga 2 precise età della vita
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Il Teatro Franco Parenti sceglie di dedicare un’attenzione speciale a due età della vita spesso considerate marginali: la grande età e i giovani. Attorno a queste direzioni culturali si sviluppano i due filoni principali della nuova stagione.

La nuova stagione del Franco Parenti indaga 2 precise età della vita

Il sodalizio con Fondazione Ravasi Garzanti ha permesso di dedicare un’intera rassegna ai temi della longevità, della memoria e dell’invecchiamento attivo, con uno sguardo sensibile e profondo sul valore del tempo: il progetto si apre con un festival (24–30 settembre) che segna la riapertura del Teatro della Quattordicesima, spazio simbolico restituito alla città dopo anni di chiusura. In programma spettacoli come «La giovinezza è sopravvalutata» di e con Paolo Hendel, «Age Pride» di Lidia Ravera con Alessandra Faiella, «Mattia e il nonno» e «Una vita che sto qui» con Ivana Monti. Completano il festival una selezione di film e documentari, tra cui «Senectus Open», e un incontro pubblico dal titolo «I custodi della memoria».
Il progetto prosegue in sede con alcuni spettacoli presenti nel cartellone 2025/26 come «La Reginetta di Leenane» di Martin McDonagh con Ivana Monti e Ambra Angiolini, regia di Raphael Tobia Vogel, «Lezione d’amore» con Milena Vukotic, regia di Andrée Ruth Shammah; e poi ancora con «Visite» de I Gordi, uno spettacolo ambientato in una camera da letto e in un ospizio, un reading di «Terzo Tempo» di Lidia Ravera con Lucia Vasini, Paolo Hendel e Francesco Brandi. In programma anche un gruppo di lettura, incontri e una rassegna cinematografica che si terrà alla Fondazione Corriere della Sera.
Il secondo asse tematico prende forma attraverso un ampio e articolato programma di progetti rivolti all’adolescenza e ai giovani adulti, coinvolgendo migliaia di ragazze e ragazzi in percorsi teatrali, formativi e creativi. Al centro, il progetto speciale «L’età Sospesa», realizzato con Fondazione Guido Venosta e grazie al sostegno di Banca Ifis. Cuore pulsante è lo spettacolo «Chi come me» di Roy Chen, con la regia di Andrée Ruth Shammah, che racconta con delicatezza e intensità il mondo interiore di cinque adolescenti alle prese con fragilità psichiche. Da questa narrazione è nato col tempo un vero e proprio laboratorio di pensiero e azione: incontri pubblici, laboratori creativi per studenti, insegnanti, famiglie, educatori. L’adolescenza viene così riconosciuta come terra incerta, “sospesa”, ma anche come straordinario terreno di possibilità, dove il teatro diventa strumento di consapevolezza e trasformazione. Oltre alle repliche, un ciclo di incontri pubblici con esperti (tra cui Umberto Galimberti e Matteo Lancini); il laboratorio scolastico «Diario delle mie catastrofi», a cura del Centro formazione Supereroi e infine, il laboratorio teatrale per ragazzi dagli 11 ai 18 anni «Theatre Quest», condotto da Laura Pasetti.
In cartellone, inoltre, 18 spettacoli dedicati a tematiche giovanili, o firmati da artisti under 35, che affrontano con linguaggi teatrali contemporanei questioni legate a identità, affettività, corpo, relazioni, lavoro e disagio psichico, senza retorica ma con intensità, visione e necessità: «Leggera, leggerissima» di e con Francesca Iasi, un monologo sulla lotta ai disturbi alimentari, che dà voce al silenzio interiore di tante adolescenti. «Capinera» di Rosy Bonfiglio, una giovane donna tra costrizione e desiderio, in una rilettura di Verga che parla alla libertà delle nuove generazioni. «L’eco della falena» di Cantiere Artaud con la regia di Ciro Gallorano: un’opera sulla memoria e il passaggio all’età adulta, tra nostalgia e ricerca di sé. «Il principe dei sogni belli» di Tobia Rossi, una favola nera sull’identità e il diritto all’affettività nella disabilità. «Giacomina» di Salvatore Cannova; il ritratto di un’amicizia che attraversa le generazioni, tra ricordi e ferite familiari. «Secondo piano» di Michele Eburnea: riflessione sulla crisi sentimentale in chiave contemporanea, tra ironia e precarietà affettiva. «L’albero» di Giulia Lombezzi, una storia sul tempo e sulla cura, che coinvolge lo sguardo empatico delle nuove generazioni. «Petrolio. Una storia a colori» di Beatrice Gattai: tre solitudini che interpellano i giovani sui grandi tabù della società. «I corpi che non avremo» di Francesco Toscani con la regia di Andrea Piazza, indagine teatrale sull’ossessione dell’immagine e il disagio corporeo nell’era digitale. «Confini del giovane Nimrod Danishman»: storia d’amore gay ostacolata dai muri della guerra e dell’intolleranza. «Uno spettacolo di Leonardo Manzan» per parlare di autofiction e vanità culturale dell’era social. «Solo quando lavoro sono felice» di Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa, critica lucida alla retorica del lavoro totalizzante nelle vite precarie. «Gente spaesata» di Sofia Russotto con tre ventenni alla deriva, tra disorientamento e ricerca di nuovi equilibri. «Amen» di Massimo Recalcati, regia di Claudio Autelli, preghiera laica per la vita e per il futuro, affidata a un coro di giovani voci.