Analizzando nel dettaglio alcuni aspetti della spesa pubblica che riguardano famiglie e sociale, continuano le oscillazioni tra Regioni.
Spesa pubblica nelle Regioni del Nordovest, un piccolo confronto
I servizi relativi all’Istruzione presentano una spesa media di 919 euro per ciascun residente fra 3 e 14 anni, con un incremento medio del 15%, la media di spesa del Nordovest è più elevata (1.070 euro) con il Piemonte che spende solo 1.013 euro, la Liguria 1.046 e la Lombardia 1.096. Nei comuni con più di 100mila abitanti del Nordovest e del Centro i livelli di spesa risultano i più elevati (1.794 e 1.778 euro). In generale, il livello dei servizi (indice I08) è pari a 5,7 a livello nazionale e i valori più alti si registrano proprio nel Nordovest (7,2) mentre i più bassi sono nel Sud (3,1). Le regioni si distribuiscono lungo una diagonale che evidenzia ancora una correlazione positiva tra risorse impegnate e livello dei servizi: Lombardia, Toscana e Piemonte consolidano la propria posizione in area alta, con livelli di servizio elevati associati a una spesa significativa, superando Lazio, Liguria ed Emilia-Romagna, che pur restano su valori medio-alti. I primi cinque territori provinciali per livello dei servizi sono Milano (9,5), Lodi (9,1), Firenze (8,9), Bologna (8,9) e Monza e della Brianza (8,9). Anche le città metropolitane di Torino, Parma e Roma si collocano nelle prime posizioni.
Il tema degli asili nido
Voce a parte è quella relativa agli Asili nido: il costo medio è pari a 8.088 euro per bambina o bambino accolto, in lieve aumento rispetto agli 8.034 euro dell’anno precedente (+1%). Le punte minime si confermano in Molise con 3.031 euro (in calo dell’1%), mentre le massime si registrano in Liguria con 11.219 euro (+24%), seguite da quelle del Lazio con 10.503 euro e 10.174 del Piemonte; la Lombardia è la più economica del Nordovest con 7.053 euro. La spesa unitaria rimane decisamente più elevata nei comuni con oltre 60mila abitanti ma con una contrazione significativa registrata nei comuni nel Nordovest e del Centro con una popolazione compresa tra i 60mila e i 99.999 abitanti, che diminuisce rispettivamente del 10% e del 27%.
Il Sociale è un altro capitolo “sostanzioso” di spesa e racchiude tutti i servizi erogati dal Comune per l’infanzia e i minori, rivolti a: famiglie e minori, persone con disabilità, dipendenze e salute mentale, anziani, immigrati e nomadi, povertà, disagio adulti e senza dimora. La spesa media pro capite passa a 126 euro, in crescita rispetto al 2021 del +5%, ma come tutte le altre cifre, è al di sotto del tasso d’inflazione. La Calabria insieme alla Campania restano le aree con la spesa più contenuta (91 euro), seguono Umbria con 98 e Piemonte con 104 mentre i valori più elevati si registrano in Liguria (157 euro), Lombardia (148) e Lazio (143); una differenza significativa resta tra i grandi comuni del Nord (oltre 209 euro al Nordest e 217 al Nordovest) e quelli del Centro (169) e del Sud (106): la distanza tra piccoli e grandi enti resta dunque significativa, più che doppia, e riflette ancora la combinazione di maggiore capacità organizzativa e maggiore domanda nei contesti urbani.
A livello di servizi, invece, spicca il Nordest. Le persone con disabilità però risultano maggiormente servite in Piemonte (8,3, in aumento del +13%), Lombardia (7,9, +1%) e Lazio (7,7 con +13%). Gli utenti con problemi di tossicodipendenza e salute mentale crescono sensibilmente, con valori più elevati in Liguria, Emilia Romagna e Veneto mentre i poveri e senza dimora sono maggiormente serviti in Liguria, Puglia e Veneto. L’analisi per area geografica e dimensionale sui contributi economici alle persone in difficoltà evidenzia una contrazione complessiva dell’11% a eccezione dei grandi centri del Centro, del Sud e del Nordovest, che mostrano una crescita del 208%, 56% e 49%.