Soccorso alpino e speleologico: nel 2024 il territorio più colpito è stato il Piemonte
Il territorio dove si sono registrate più operazioni e attività nel 2024 è stato quello del Piemonte.

Numeri molto elevati, in linea con gli ultimi due anni per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico: nel 2024 sono state effettuate, a livello nazionale, 12.063 missioni di soccorso, portando assistenza a 11.789 persone (di cui 466 persone decedute, 1.431 feriti gravi, 5.288 feriti lievi, 299 feriti con compromissione delle funzioni vitali, 4.187 illesi, 118 dispersi), per un totale di 183.846 ore/uomo impiegate e 42.589 tecnici volontari coinvolti. E il territorio più coinvolto è il Piemonte con il 15,9% degli interventi, seguito da Valle d’Aosta, Trentino e Alto Adige e poi la Lombardia con il 10,4% degli interventi. Il profilo più “colpito” è l’escursionista uomo tra i 50 e i 70 anni.
I dati in Piemonte
Il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha segnato 1.916 eventi di soccorso, 1.437 missioni e 1.646 persone soccorse (555 illese, 1.017 ferie e 72 decedute). Secondo il report sull’andamento meteorologico del 2024 pubblicato da Arpa Piemonte lo scorso anno è stato il secondo più piovoso, dopo il 1977, in regione dall’inizio dei rilevamenti. Si tratta di un dato di cui è importante tenere conto nel bilancio consuntivo degli interventi. Il numero di persone che si infortunano o hanno bisogno di assistenza in montagna dipende statisticamente dal numero di persone che frequentano questi territori. E con condizioni meteorologiche sfavorevoli è meno probabile partire per gite, escursioni o ascensioni in terreno impervio. Probabilmente è questa la principale spiegazione della diminuzione di tutti i parametri per misurare l’attività dei tecnici Sasp nel 2024, dopo i record assoluti registrati nel 2023. Nel 2024, l’elicottero è intervenuto nel 68% delle missioni segnando una diminuzione rispetto all’80% del 2022 e al 72% del 2023. Il contributo generale offerto dalla presenza delle squadre a terra rimane fondamentale se si considera il dato delle persone soccorse che nel 47% dei casi vengono recuperate soltanto via terra, senza l’ausilio degli elicotteri. Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (49%) seguite dai malori (15%), e riguardano gli uomini nel 75% dei casi e le donne nel 25%. Infine, il 94% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 4% di residenti in montagna e il 2% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro.
I dati della Lombardia
Sono in lieve calo ma restano comunque elevati gli interventi compiuti dai soccorritori del Cnsas Lombardo nel corso del 2024: il totale è di 1.254 interventi, 83 con persone decedute, 1.634 le persone soccorse; 83 le ricerche di persone disperse. Impegnati 6.951 soccorritori, per un totale di 4.482 giornate (27mila ore di attività). Oltre agli interventi in ambito alpino, la 9ª Delegazione speleologica del Cnsas Lombardo ha compiuto due interventi, in ambiente ipogeo e in forra: il primo a Varese, nella grotta Schiaparelli, l'ultimo a Fonteno (Bergamo), durato ben cinque giorni.
Nel 2023 erano stati 1.390 (di cui 92 mortali, per 1.715 persone soccorse); nel 2022, gli interventi erano stati 1.314 (78 mortali e 1.584 persone soccorse). Le cause: caduta per 546 casi; patologie mediche 238; perdita orientamento 171; scivolata 124; incapacità 106; precipitazione 45; ritardo 35; sfinimento 34; scivolata su neve 25; maltempo 21. Le attività più coinvolte sono state escursionismo con 752 persone soccorse; alpinismo con 122; mountain bike con 76; residenza in alpeggi con 73; scialpinismo con 43; ricerca di funghi con 42; arrampicata sportiva con 33 e ferrata con 29. Le persone soccorse sono in prevalenza di nazionalità italiana (87,3%) e maschi (75%).
All'inizio del 2025 il Cnsas Lombardo ha rinnovato i propri vertici: al lecchese Luca Vitali, che ha concluso il proprio mandato, succede come nuovo presidente Marco Astori, di Bergamo, che ha ricoperto la carica di delegato responsabile per la VI Orobica durante gli ultimi due mandati triennali. Il ruolo di vice, svolto in precedenza da Gianpiero Scherini, di Sondrio, è affidato ora a Gianluca Crotta, appartenente alla Stazione Triangolo Lariano, coordinatore regionale delle operazioni di ricerca (CoR). «Rappresentiamo, a livello regionale, oltre 900 soccorritori - sottolinea Marco Astori - e quindi sarà nostro compito ripagare la loro fiducia, con la determinazione necessaria per affrontare le sfide e gli impegni futuri che il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo ha di fronte». Il Cnsas Lombardo conta cinque delegazioni, quattro alpine, con 31 stazioni, e una speleologica, con una propria stazione; i delegati responsabili di zona sono Marco Anemoli, Valerio Rebai, Damiano Carrara, Gregorio Mondini, Luca Ruggeri.
I dati della Liguria
Pr quanto riguarda la Liguria, in totale gli interventi di soccorso nel 2024 sono stati 478, in linea con il passato (nel 2023 erano stati 482). I motivi per cui i tecnici sono intervenuti hanno anche fare per oltre il 50% dei casi con cadute, perdite dell’orientamento e malori. Nel 42% dei casi le persone soccorse erano escursionisti. Seguono i bikers (soprattutto nella zona del finalese) e cercatori di funghi. Il 38% delle persone soccorse aveva un’età compresa tra 50 e 70 anni. Gli uomini sono stati di gran lunga più soccorsi delle donne: 69% contro 31%. La stazione del Soccorso alpino più impegnata è stata quella della Spezia. A seguire Tigullio, Finale Ligure, Savona e Genova.