Le risorse del Pnrr sono state pensate anche per risolvere le problematiche annose e in alcuni casi decisamente importanti delle carenze del servizio idrico in Italia.
Il Pnrr può essere uno strumento per migliorare il servizio idrico
Rimangono ancora molte infatti le realtà dove le perdite della rete – per fare solamente l’esempio più eclatante dello spreco – equiparano la quantità d’acqua effettivamente utilizzata. Per questo motivo un passaggio sul treno del piano nazionale di ripresa e resilienza diventa un’occasione molto ambita, anche per cercare di risolvere queste problematiche complesse. A un anno dalla scadenza del Pnrr, secondo un’indagine di Laboratorio Ref sui dati di Italia Domani, pubblicata lunedì 22 settembre, solamente il 2% degli interventi presentati e approvati è stato concluso, mentre il 98% risulta avviato, in diverse fasi di avanzamento. Più della metà delle opere in Italia (il 51%) sono in fase di collaudo. Per il servizio idrico il Pnrr ha previsto 568 progetti per un totale di quasi 8 miliardi di euro, dei quali 5,3 sono finanziati dal Pnrr e la restante parte dallo Stato. La quasi totalità dei progetti interessati, 552, riguarda la realizzazione di lavori infrastrutturali, per un totale di 7,5 miliardi di euro. Il resto è stanziato per l’acquisto di beni o servizi. Il 53% dei progetti riguarda la progettazione o la realizzazione di nuove opere, il 23% interventi di manutenzione straordinaria, e la parte restante interventi di manutenzione ordinaria, recupero, ammodernamento e ampliamento.
La Lombardia è terza nella classifica degli investimenti
Analizzando la distribuzione territoriale dei progetti legati al Pnrr e al servizio idrico, si nota come il 40% del totale sia collocato nel Mezzogiorno, per un valore di 3,2 miliardi di euro. Nelle regioni del Nord Italia sono previsti progetti per 2,9 miliardi di euro mentre nel Centro 1,9 miliardi di euro. Sul terzo gradino del podio spicca la presenza della Lombardia, nella classifica delle Regioni. Con 736 milioni di euro di progetti, il territorio del Nordovest segue il Lazio, al secondo posto con 914 milioni di euro, e la Campania, in prima posizione con la bellezza di 1,1 miliardo di euro. Spostando il parametro dal totale assoluto dei progetti finanziati sull’importo medio per progetto più elevato, la terza posizione è occupata da un’altra regione del Nordovest, il Piemonte, con 17 milioni di euro. Le altre posizioni del podio invece non cambiano: rimangono Lazio (27 milioni per progetto) e Campania (32 milioni di euro per progetto).
I finanziamenti pro capite
Lo studio procede analizzando anche l’ammontare dei finanziamenti Pnrr pro capite per regione. Lombardia, Piemonte e Liguria ricevono rispettivamente 74 euro a cittadino, 141 euro a cittadino e 74 euro a cittadino (lo stesso dato lombardo). Le regioni che beneficeranno maggiormente in questa prospettiva sono quelle meno densamente popolate con il maggior numero di finanziamenti, ossia il Molise (367 euro/cittadino) e la Basilicata (266 euro/cittadino).
L’avanzamento dei lavori
Tra gare aggiudicate e gare bandite ci sono ancora differenze di rilievo. Nel Nordovest però la situazione è buona: in Lombardia sono 83 le gare aggiudicate su 100 gare bandite, in Piemonte scendono a 77 mentre in Liguria salgono a 87. Da notare il dato della Valle d’Aosta, che è il più basso di tutta Italia: le gare aggiudicate per i progetti legati al servizio idrico sono solamente il 38% di quelle bandite. Un altro indicatore d’effetto per la situazione è il rapporto tra l’ammontare dei pagamenti sull’importo totale dei progetti. Lombardia, Piemonte e Liguria si attestano a 44%, 42% e 36%. In questo caso la regione messa peggio è la Campania, con solamente il 9% dei pagamenti effettuati sul totale da effettuare. Impietosa è anche l’osservazione dell’effettivo avanzamento dei lavori. I progetti Pnrr sono rendicontati dagli stessi soggetti attuatori tramite alcuni indicatori di natura quantitativa, definiti target: «Singoli progetti finanziati dal Piano hanno impatto su uno o più di questi indicatori, e ad ogni progetto si associa un valore programmato da raggiungere, che quindi rappresenta il contributo che il singolo progetto offre al raggiungimento del target complessivo definito dalla misura, e un valore realizzato, periodicamente monitorato e aggiornato a cura dei soggetti attuatori. Il confronto tra valore programmato e realizzato, quindi, permette di fornire delle indicazioni circa l’avanzamento degli interventi», specificano gli autori della ricerca. Così, con una percentuale di avanzamento nazionale del 30,6%, nelle regioni del Nordovest vediamo come siano rappresentate diverse realtà. Si va dal virtuosismo lombardo, con il 36% di avanzamento, passando dall’arrancare del Piemonte con il 26% per arrivare poi alla situazione ligure, dove la misura si ferma al 15% (penultima dopo le Marche, che sono al 13%).