L'inchiesta

Secondo il BlueBook 2025 la città dove l'acqua del rubinetto costa meno è Milano

Per il 15° anno consecutivo il rapporto BlueBook viene pubblicato dalla Fondazione Utilitatis e da Utilitalia con lo scopo di fornire una fotografia aggiornata sulla continua evoluzione del settore idrico italiano.

Secondo il BlueBook 2025 la città dove l'acqua del rubinetto costa meno è Milano
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A Milano l'acqua del rubinetto costa meno non solo rispetto al Nordovest, ma per un gruppo di città europee considerate dal rapporto della Fondazione Utilitatis e Utilitalia.

Il BlueBook 2025 racconta che l'acqua del rubinetto costa meno a Milano

È Milano la città dove l’acqua del rubinetto, imposte comprese, costa meno. E costa meno non solamente tra le città del Nordovest, ma nel gruppo di città europee considerate dal BlueBook 2025, che per il 15° anno consecutivo viene pubblicato dalla Fondazione Utilitatis e da Utilitalia con lo scopo di fornire una fotografia aggiornata sulla continua evoluzione del settore idrico italiano.

«Confrontando la spesa per il servizio idrico integrato in alcune delle più grandi città europee – si legge nel paper - è possibile analizzare il posizionamento delle città italiane rispetto al campione. Le tariffe unitarie sono comprensive delle imposte e sono state convertite in euro per metro cubo per favorirne il confronto. Rispetto al valore medio del campione pari a 3,8 euro per metro cubo, la spesa media per l’acqua nelle principali città italiane è di 2,5 euro per metro cubo. Si possono osservare alcune differenze, nello specifico la città di Bari è quella in cui la spesa per il servizio è più cara (4 euro per metro cubo), collocandosi al di sopra della media del campione, mentre Milano, con 0,9 euro per metro cubo, si conferma la città con le tariffe più basse non solo in Italia ma anche dell’intero campione di città considerate».

Anche Torino è sopra la media

L’altro grande centro del Nordovest, la città di Torino, è comunque sopra la media: «Se Firenze si colloca vicino la media del campione con 3,6 euro per metro cubo, Roma, Palermo e Torino mostrano valori simili compresi tra 2,6 e 2,3 euro per metro cubo. Venezia, Napoli e Bologna si collocano attorno ai 2 euro per metro cubo. Il costo dell’acqua nel nostro Paese è dunque uno dei più bassi d’Europa, il che giustificherebbe anche la ridotta capacità di investimento dei gestori italiani rispetto a quelli europei».

Il capitolo degli investimenti

Nel Nordovest sono presenti 25 gestioni industriali, che per la maggior parte rientrano in grandi dimensioni per classe di fatturato, ossia sopra i 100 milioni di euro (il 45%). Nei nostri territori dal 2021 sono stati investiti 55 euro pro capite, saliti a 58 nel 2022, 71 nel 2023, 54 nel 2024 e 67 nel 2025. Discorso a sé è da fare per il cosiddetto Pnrr, che ha previsto una serie di azioni per le infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico. E’ stata quindi aperta una consultazione per raccogliere le proposte dai vari enti territoriali (regioni, autorità di bacino distrettuali o enti di governo d’ambito) di progetti da effettuare sulle proprie reti. In tutta Italia sono state raccolte e valutate, da una apposita commissione, 562 proposte per un importo complessivo di poco più di 13 miliardi di euro, di cui 521 dichiarate ammissibili e 41 non ammissibili o annullate dagli stessi proponenti. Nei nostri territori sono previsti interventi di costi progettuali per 1 miliardo 206 milioni in Piemonte, 495 milioni in Liguria e 757 milioni in Lombardia.