L'osservatorio Anbi

Risorse idriche del Nord Ovest, scatta l'allerta

Secondo i dati dell’European severe weather database, a marzo in Italia si è verificato il maggior numero di eventi meteorologici estremi (tornado, nubifragi e grandinate anomale) fra i 318 registrati in Europa, Asia minore e Nord Africa: 107 (il 34% circa), seguito dal 30,5% in Spagna (97) e dal 9% circa in Grecia (28); a sottolinearlo è l’osservatorio Anbi sulle risorse idriche.

Risorse idriche del Nord Ovest, scatta l'allerta
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Scatta l'allerta per le risorse idriche nei territori del Nord Ovest: nel mese di marzo è stata l'Italia a registrare il maggior numero di event meteorologici estremi in Europa.

Risorse idriche nel Nord Ovest scatta l'allerta dopo le anomalie di marzo

Secondo i dati dell’European severe weather database, a marzo in Italia si è verificato il maggior numero di eventi meteorologici estremi (tornado, nubifragi e grandinate anomale) fra i 318 registrati in Europa, Asia minore e Nord Africa: 107 (il 34% circa), seguito dal 30,5% in Spagna (97) e dal 9% circa in Grecia (28); a sottolinearlo è l’osservatorio Anbi sulle risorse idriche.

In Piemonte, la situazione è moderatamente ottimistica: il surplus pluviometrico di marzo è del 79% con punte di oltre il 120% nei bacini di Varaita, Orba, Stura di Demonte, Tanaro (+134%) e Scrivia Curone (+143%). L’indice SWE (l'unità internazionale per misurare, in termini rigorosi, l'entità del manto nevoso) è superiore del 19% alla media a livello regionale con deficit (-6%) solo nel Piemonte settentrionale (fonte: Arpa Piemonte). Nella regione salgono i livelli dei fiumi Stura di Demonte, Toce e Stura di Lanzo, mentre in ribasso è il Tanaro.

In Lombardia, la fine del mese di marzo ha visto una riduzione delle riserve idriche, principalmente condizionate da un deficit nivale del 13,5%. Il livello del lago di Garda è ai massimi (107,9%), stabile è il Maggiore vicino al massimo riempimento (98,9%), mentre cresce il livello del bacino lacustre di Como (44,7%) e cala quello d’Iseo (65,7%). Decresce, scendendo al di sotto della media del periodo, anche la portata del fiume Po, che a Pontelagoscuro registra un flusso pari al 78% del consueto.

In Liguria, infine, altezze idrometriche in calo si registrano nei fiumi Entella, Vara, Magra e Argentina.

«In totale, i Paesi mediterranei sono stati vittime del 73% dei fenomeni più violenti, che si sono abbattuti su una vasta porzione di territorio, suddivisa in tre continenti - evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue - E’ un’ulteriore testimonianza di quanto sia urgentemente attuale il nostro appello all’EuroParlamento, affinché il tema della gestione idrica nei Paesi del Sud Europa goda di specifica attenzione nella nuova visione agricola ed ambientale della UE, confermandosi, ancora una volta, come siccità e rischio idrogeologico siano facce di una stessa medaglia. Le aree mediterranee si confermano le più esposte alla crisi climatica accentuandone, come in Italia, la fragilità del territorio».

A livello europeo è stato il marzo più caldo della storia (+2,5° sulla media), mentre su scala globale è secondo solo al 2024. Tornando in Italia, le risorse idriche nel Settentrione continuano ad accrescersi, grazie alle piogge abbondanti, cadute in questo inizio di primavera.

«E’ facile passare per Cassandre - prosegue Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, ma in Italia continuiamo a vivere contraddizioni climatiche, in cui porzioni di territorio stanno registrando una stagione ricchissima d’acqua come al Nord e in Toscana, mentre altre, ancora una volta, guardano con apprensione il sopraggiungere della stagione calda, poiché le precipitazioni invernali non sono riuscite a rimpinguare adeguatamente le riserve idriche, già stressate dallo scorso anno di siccità».

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