Riciclo bioplastiche il balzo in avanti del Piemonte (di ben 10 punti percentuali) tra il 2023 e il 2024
I dati alla base del report del consorzio Biorepack sono stati estrapolati dalle dichiarazioni Conai.

E' stato un vero e proprio balzo in avanti quello del Piemonte nella corsa per il riciclo delle bioplastiche tra le regioni del Nordovest.
Riciclo bioplastiche la performance del Piemonte tra il 2023 e il 2024
La corsa al riciclo delle bioplastiche, tra le regioni del Nordovest, ha visto l’aumento maggiore nel 2024 in Piemonte. E’ stata infatti di 10 punti percentuali la progressione piemontese tra il 2023 e il 2024 di popolazione servita dal consorzio nazionale Biorepack, che in un’assemblea pubblica a Milano ha fatto il punto della situazione a fine maggio. Il consorzio si occupa della raccolta e del riciclo, assieme all’organico, degli imballaggi in plastica biodegradabile o compostabile. I dati alla base del report del consorzio sono stati estrapolati dalle dichiarazioni Conai. Per fare un esempio di imballaggi compostabili si possono citare le borse per il trasporto della spesa, o le stoviglie monouso, o, ancora, i contenitori di cibo.
Il passaggio piemontese e quello delle altre regioni
Il passaggio piemontese, in termini di popolazione servita dall’iniziativa, è stato dall’87% al 97% del totale della popolazione, sbaragliando le altre regioni del Nordovest. La Lombardia è infatti cresciuta del 4% arrivando a quota 90%, mentre la Liguria ha visto un incremento di soli 2 punti percentuali, parificando la copertura del Piemonte (97%). in termini di comuni serviti tramite convenzione con il consorzio, il dato più alto invece si registra in Liguria, con il 95% dei comuni sul territorio in cui il servizio è attivo. In Piemonte la quota di comuni serviti scende all’88%, mentre in Lombardia scende ulteriormente al 77%. Questo quadro ha anche un preciso valore economico, oltre al valore pure importantissimo della diminuzione dell’immondizia: il consorzio nazionale imballaggi, Conai, riconosce infatti un contributo sugli imballaggi in bioplastica immessi sul mercato, fissato in 170 euro per tonnellata nei primi 3 mesi del 2024, per poi scendere a 130 euro a tonnellata.
Il ciclo nazionale è diminuito del 14% rispetto all'anno precedente
In tutta Italia per il 2024 il ciclo di è ammontato a 11 milioni 300mila e 874 euro, il 14% in meno rispetto all’anno precedente. Nella macroarea del Nordovest il tasso medio di copertura della popolazione è del 93%, ma è in Lombardia che (assieme a Veneto e Lazio) si riscontra la più elevata presenza di rifiuti di imballaggi in bioplastica nell’umido urbano: con l’1,60% la Lombardia è decisamente sopra la media nazionale (1,21%). Piemonte e Liguria seguono attestandosi a valori inferiori: 1,25% in Liguria e 1,16 in Piemonte.
«L’obiettivo del Consorzio – specificano dall’ente - è dunque quello di occuparsi del fine vita di tali imballaggi che rappresentano un fondamentale strumento per raccogliere più rifiuti organici (la frazione di maggior peso nell’ambito delle raccolte differenziate, con oltre 5 milioni di tonnellate intercettate ogni anno) e per avere una frazione organica dei rifiuti solidi urbani, e quindi un compost, più pulito (non contaminato da materiali non compostabili), utilizzabile in agricoltura a beneficio dei terreni (lotta alla desertificazione)».