Prevenzione salute anche nel Nordovest si investe ancora troppo poco
Malattie che erano state sconfitte, come il morbillo, sono tornate a essere preoccupanti.

Anche nei territori del Nordovest gli investimenti per la prevenzione della salute dei cittadini (vaccinazioni pediatriche e screening oncologici) sono ancora insufficienti.
Prevenzione salute dei cittadini, si investe ancora troppo poco
Tra Piemonte, Lombardia e Liguria la strada della prevenzione della salute dei cittadini è ancora in salita. Da un rapporto realizzato dalla Federazione che riunisce oncologi, cardiologi ed ematologi sotto la sigla Foce e presentato nel mese di aprile, a rispondere agli inviti per gli screening oncologici gratuiti sono ridotte percentuali di popolazione. E pure sulle vaccinazioni pediatriche il Nord Ovest è indietro: prendendo l’esempio dell’antigene del morbillo, solo solo la Lombardia ha un valore superiore al 95%, considerato il limite per garantire l’immunità.
Nel 2023 l'Italia ha investito meno del 5% della propria spesa, che è in diminuzione
L’Italia ha dedicato solo il 4,8% nel 2022 e il 4,5% nel 2023 della propria spesa sanitaria totale alla prevenzione. Per avere un’idea immediata e chiara della situazione, nel Belpaese la spesa pro capite per vaccini e screening oncologici ammonta a 193,26 euro per abitante, a fronte di una media europea di 213,18 euro (l’Italia è al decimo posto nella graduatoria dei Paesi europei).
«La spesa sanitaria pubblica per la prevenzione inoltre – lanciano l’allarme dalla federazione – è calata del 18,6% tra il 2022 e il 2023 da 10 miliardi a 8 miliardi e 453 milioni. Ciò può avere conseguenze molto negative in un Paese sempre più anziano come l’Italia. Infatti, oltre il 24% della popolazione ha più di 65 anni e di questi la metà ha almeno due malattie croniche. Prioritario è quindi investire sulla prevenzione in particolare potenziando le vaccinazioni, per i cittadini d’ogni fascia d’età, e gli screening del cancro. I tassi di adesione ai programmi di prevenzione secondaria dei tumori sono ancora insufficienti e molto lontani dagli obiettivi richiesti dalle Istituzioni internazionali. Lo stesso - concludono dalla federazione - vale per le immunizzazioni verso gravi patologie che possono colpire soprattutto i bambini e gli anziani».
Le vaccinazioni pediatriche
A riprova della situazione emergenziale, accorrono i dati delle vaccinazioni pediatriche. Malattie come il morbillo – per citare l’esempio più eclatante – stanno tornando a essere un problema, dopo che erano state debellate. Infatti per avere una buona copertura (la cosiddetta immunità di gregge raggiunta proprio grazie alle vaccinazioni) è necessario avere almeno il 95% della popolazione vaccinato, ma stando ai dati del ministero della Salute nel 2023 (ultimo aggiornamento disponibile) in Italia si è avuta una copertura del 92,7% per la prima vaccinazione, copertura che scende per il richiamo a 89,71%. Nella tabella sono compresi i dati delle vaccinazioni per singolo antigene nelle nostre regioni di riferimento.
Lo screening oncologico
L’altra faccia di quel che si intende per prevenzione è tutta quella serie di attività messe in campo dalle strutture sanitarie per lo screening oncologico, volto a individuare l’insorgenza di malattie tumorali nei loro stadi iniziali, oltre alle attività legate alla promozione di corretti stili di vita. Anche su questo fronte si potrebbe migliorare: tendenzialmente nelle Regioni del Nord va meglio che nel resto d’Italia. Nel 2023 in Piemonte le donne tra i 25 e i 64 anni invitate a eseguire screening cervicale sono state 227.101: a rispondere sono state 117.206. In Lombardia su 648.006 donne invitate hanno risposto in 265.918, mentre in Liguria per lo stesso esame a fronte di 101498 inviti sono stati 36462 gli esami effettivamente portati a termine.
I dati delle vaccinazioni Covid19 e il primato lombardo
Non se ne parla praticamente più da quando la diffusione del virus è tornata sotto livelli accettabili, ma è ancora circolante. Per questo motivo c’è ancora la possibilità di vaccinarsi, utile soprattutto alle fasce deboli della popolazione. Così, dal 17 settembre 2024 al 24 aprile 2025, in tutta Italia le somministrazioni sono state 999.097. Dividendo il dato per fasce d’età e per Regioni, emerge che il primato nazionale è della Lombardia: qui si è registrato – nel periodo di tempo indicato – il maggior numero di vaccinazioni. Sono state infatti 98.770 le dosi somministrate nella popolazione over 80 della regione del Nord. La fascia d’età subito precedente, quella dei 70/79 anni, ha visto 85124 somministrazioni, mentre la fascia dai 60 ai 69 anni ha visto 64346 inoculazioni. In Piemonte gli over 80 che hanno voluto vaccinarsi contro il Covid19 sono stati 23.404; la fascia 70/79 anni ha visto 21728 somministrazioni; la fascia dai 60 ai 69 anni infine ha visto 15222 vaccinazioni effettuate. Per la Liguria gli over 80 vaccinati sono stati 9.447; di poco inferiore il numero delle persone vaccinate da 70 a 79 anni, 9281; la fascia d’età tra i 60 e i 69 anni ha visto 5.917 somministrazioni.