L'analisi

Povertà sanitaria nel 2024 in Italia sono state quasi mezzo milione le persone seguite dalle realtà assistenziali del Banco farmaceutico

Nel 2024, 463.176 persone (7 residenti su 1.000) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Significa che hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto alle 427.177 del 2023, c’è stato un aumento del 8,43%.

Povertà sanitaria nel 2024 in Italia sono state quasi mezzo milione le persone seguite dalle realtà assistenziali del Banco farmaceutico
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Sono state quasi mezzo milione le persone che in Italia nel 2024 si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria e si sono rivolte alle realtà assistenziali.

La povertà sanitaria in Italia ha colpito nel 2024 quasi mezzo milione di persone

Nel 2024, 463.176 persone (7 residenti su 1.000) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Significa che hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto alle 427.177 del 2023, c’è stato un aumento del 8,43%.
Nel frattempo, per il 7ª anno consecutivo, la spesa farmaceutica sostenuta dalle famiglie aumenta, ma la quota a carico del Servizio Sanitario Nazionale diminuisce. Nel 2023 (ultimi dati Aifa disponibili) la spesa complessiva delle famiglie è pari a 23,64 miliardi di euro, 1,11 miliardi in più (+3%) rispetto al 2022 (quando era di 22,535 miliardi). Tuttavia, solo 12,99 miliardi di euro (il 55%) sono a carico del SSN (erano 12,61 nel 2022, pari al 56%). Restano 10,650 miliardi (45%) pagati interamente dalle famiglie (erano 9,91 nel 2022, pari al 44%).

Aumento della spesa di oltre 700 milioni di euro

Vuol dire che, rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 731 milioni di euro in più (+7,4%). In 7 anni (2017-2023), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 2,576 miliardi di euro (+31,9%). La quota a proprio carico riguarda tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket. E’ quanto emerge dai nuovi dati sulla povertà sanitaria diffusi da Banco Farmaceutico in occasione della presentazione, alla Camera dei Deputati, del libro «Tra le crepe dell'universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia». Il volume, curato dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo scientifico del Banco, che ha sviluppato i nuovi dati sulla povertà sanitaria) è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di Aboca, Ibsa Italy e Doc Generici.

Il profilo dei poveri sanitari

Le persone in condizioni di povertà sanitaria sono prevalentemente uomini (pari al 54% del campione, contro il 46% delle donne) e persone in età adulta (18-64 anni, pari al 58%). Resta significativa la quota di minori, che sono 102.000 (pari al 22%), più degli anziani che corrispondono al 19% (88mila unità). Sostanzialmente identica è la quota dei cittadini italiani (49%, pari a 225.594 unità) e di quelli stranieri (51%, pari a 237.583 unità). Considerando le condizioni di salute, i malati acuti (65%) superano in misura consistente i malati cronici (35%).  Le difficoltà riguardano anche le famiglie non povere. I dati più recenti di Istat rilevano che, complessivamente, 4 milioni 422 mila famiglie (16,8% del totale, pari a circa 9 milioni 835 mila persone) hanno cercato di limitare la spesa per visite mediche e accertamenti periodici di carattere preventivo. Tra queste, 678 mila famiglie sono in condizioni di povertà assoluta (31% del totale, composte da circa 1 milione 765 mila persone), mentre 3 milioni 744 mila sono famiglie non povere.

Oltre 3 milioni di famiglie scelgono la rinuncia a visite e accertamenti per risparmiare

Il contenimento della spesa sanitaria si persegue limitando il numero di visite e accertamenti, oppure rinviando e rinunciando a una parte delle cure necessarie. La strada della rinuncia è seguita da ben 3,369 milioni di famiglie. Ha rinunciato almeno una volta il 24,5% delle famiglie povere, contro il 12,8% di quelle non povere. Significa che 536mila famiglie indigenti sono esposte al rischio di compromettere o peggiorare la propria salute.

«Contrastare la povertà sanitaria - ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico - significa praticare gesti di gratuità in grado di aiutare, concretamente, le persone che hanno bisogno; ma anche approfondire il fenomeno attraverso un lavoro culturale che contribuisca a far prendere sempre più coscienza dell’entità del fenomeno, e dell’importanza di quel sistema di realtà del Terzo settore che, insieme alla sanità pubblica e privata, sta garantendo la sostenibilità di un Ssn il cui universalismo è sempre più a rischio. I dati e le analisi del nostro Osservatorio raccontano di un Paese in cui le persone fragili faticano a prendersi cura della propria salute, ma indicano anche nella collaborazione tra tanti soggetti il metodo per rispondere alla loro esigenza di benessere, fatto di esigenze fisiche, ma anche spirituali, di cure mediche ma anche di accoglienza e comprensione».

La Giornata di raccolta del farmaco

E in questo contesto si inserisce la 25ª edizione delle Giornate di raccolta del farmaco di Banco Farmaceutico. In Piemonte sono state donate quasi 78mila confezioni di medicinali, pari a un valore di oltre 700mila euro, con un incremento di 90mila euro rispetto al 2024. Aiuteranno circa 100mila persone in condizione di povertà sanitaria di cui si prendono cura oltre 160 realtà assistenziali convenzionate con la Fondazione Banco Farmaceutico. A Torino e provincia sono state raccolte più di 48mila confezioni di farmaci (pari a un valore di 429mila euro). Un aumento importante rispetto al 2024, 6.500 confezioni di farmaci e 55mila euro in più. Ottimi risultati anche nelle altre province del Piemonte, in alcuni casi le donazioni hanno addirittura superato la richiesta (Biella, Cuneo e Verbania).

Anche a livello nazionale i risultati della raccolta sono molto buoni

Ottimi risultati che rispecchiano l’andamento nazionale: in Italia, sono state raccolte oltre 640mila confezioni di medicinali, pari a un valore superiore a 5 milioni di euro, grazie a cui 2.031 realtà assistenziali che li riceveranno potranno restituire un po’ di sollievo e salute a 463mila persone bisognose. A Genova e provincia, hanno aderito 95 farmacie e sono state raccolte 10.206 confezioni (pari a un valore di 91.300 euro) che aiuteranno 9.893 ospiti di 32 realtà assistenziali. In Liguria hanno aderito 171 farmacie e sono state raccolte 16.836 confezioni (pari a un valore di 152.422 euro), che contribuiranno a curare 15.115 persone aiutate da 61 realtà del territorio regionale.
In Lombardia sono stati raccolti 284.975 farmaci per un valore di 1.407.974 euro; le farmacie partecipanti sono state 1.389; verranno aiutate 446 realtà assistenziali e quindi 150.552 persone.

«Un grazie speciale va alle migliaia di volontari che hanno offerto il loro tempo e il loro prezioso contributo a supporto della raccolta, e ai ventimila farmacisti che in tutto il Paese hanno messo a disposizione i loro presìdi per contribuire alla donazione dei medicinali» ha detto Andrea Mandelli, presidente Fofi.