Diritti sociali

Poche tutele per donne e bambini anche nel Nordovest

I dati del rapporto pubblicato dalla onlus We World.

Poche tutele per donne e bambini anche nel Nordovest
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E' stato pubblicato il rapporto della onlus We World con i dati anche da Piemonte, Liguria e Lombardia.

Anche nel Nordovest le tutele per donne e bambini non sono sufficienti

Tutela dei diritti di donne e minori: come è messa l’Italia? E come sono messi i territori del Nord Ovest? Sembra una questione lontana da noi, associata quasi in automatico a Paesi meno avanzati del nostro, ma secondo un rapporto della onlus We World, che da oltre 50 anni si occupa di queste tematiche, il nostro Paese raggiunge appena la sufficienza. Per determinare una scala di valori da applicare per ottenere delle valutazioni oggettive il rapporto dell’associazione, giunto alla sua quarta edizione, si basa su alcuni parametri specifici. Su una scala da 0 a 100 per ogni regione italiana il rapporto della onlus determina un valore che intende valutare l’implementazione dei diritti di donne, bambini e adolescenti. Come meglio specificato di seguito, le regioni del Nord Ovest non se la passano benissimo: l’implementazione dei diritti di donne, bambini e adolescenti in Lombardia e Liguria è classificata come “base”, mentre in Piemonte la classificazione del livello dei diritti è indicata come “limitata”. In totale sono 11 le regioni nella classificazione base, 4 quelle dove i diritti sono limitati e 5 (dislocate prevalentemente nel Sud Italia, confermando il divario tra nord e sud) le regioni dove i diritti sono indicati come minimi.

Gli indicatori dell’indagine

La ricerca della onlus ha visto la classificazione delle regioni italiane, con dati dal 2018 al 2023, sulla combinazione di «30 diversi indicatori statistici – dicono gli autori del documento - in un unico punteggio complessivo. Il WeWorld Index Italia (insieme ai 3 sottoindici Contesto, Minori e Donne) mira a indagare l’implementazione dei diritti umani per bambini, bambine, adolescenti e donne a livello regionale, d’area e italiano nel complesso». I dati sono stati raccolti per la maggior parte dal rapporto dell’Istat “Benessere equo e sostenibile”, raccogliendo i dati pubblicati a gennaio 2025. I sottoindici si suddividono a loro volta in diverse dimensioni, quali “ambiente”, “abitazione” o “violenza contro le donne e bambini” per il Contesto; “salute”, “istruzione” o “povertà educativa” per i sottoindici “Minori” e “Donne”.

I risultati delle regioni del Nord Ovest: in Piemonte l’implementazione dei diritti è limitata, va meglio in Liguria e Lombardia

L’edizione 2025 dell’index ha una novità: vista la grande differenza tra i vari territori del Paese, gli autori hanno pensato di sintetizzare le caratteristiche di ogni singola regione con delle schede dedicate. Così per la Lombardia la scheda indica una popolazione di 9.977 milioni di persone, un Pil pro capite di 49.063 euro e un punteggio all’indice di 60,7/100. Nella classifica nazionale delle regioni si posiziona all’8° posto:

«Si distingue – si legge nella sintesi della scheda – per il capitale umano ed economico dei minori e per il contrasto alla violenza contro donne e minori, ma ha bisogno di miglioramenti sul fronte ambientale e nelle opportunità economiche delle donne». La Liguria è indicata con una popolazione di 1.508 milioni di persone, un Pil pro capite di 37.757 euro e un punteggio di 55,4/100: nella classifica nazionale occupa la 12ª posizione: «Mostra una buona performance nella dimensione salute dei minori, ma presenta delle critiche per quanto riguarda la violenza contro donne e minori e le opportunità economiche delle donne».

Infine, il Piemonte ha una popolazione di 4.251 milioni di persone, un Pil pro capite di 36.707 euro e un punteggio di 53,1/100. Nella graduatoria nazionale si posiziona immediatamente dopo la Liguria: «Presenta delle critiche nella salute dei minori, e, in generale – si legge nella scheda – nelle dimensioni del sottoindice delle donne, mentre mostra una buona performance nel contrasto alla violenza contro donne e minori».

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