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Piemonte is - eccellenza Piemonte è il nuovo marchio di qualità per i prodotti locali

Si tratta complessivamente di 45mila aziende agricole, di cui 2.230 certificate biologiche, 10 Distretti del cibo, 32 Consorzi di tutela, 15 Enoteche regionali e 6 Strade del vino e del cibo di qualità.

Piemonte is - eccellenza Piemonte è il nuovo marchio di qualità per i prodotti locali
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«Piemonte is - eccellenza Piemonte» è il nuovo simbolo di riconoscimento che garantisce genuinità, qualità e affidabilità di vini, formaggi, riso, carni, nocciole, castagne, tra i quali spiccano 14 Dop, 9 Igp, 19 vini docg, 41 vini doc, 344 prodotti agroalimentari tradizionali e oltre 600 di montagna.

Presentato Piemonte is - eccellenza Piemonte a Roma, certifica 45mila aziende

Si tratta complessivamente di 45mila aziende agricole, di cui 2.230 certificate biologiche, 10 Distretti del cibo, 32 Consorzi di tutela, 15 Enoteche regionali e 6 Strade del vino e del cibo di qualità. La Regione Piemonte ha scelto questo logo per promuovere l’identità di una territorio da sempre vocato all’agroalimentare e far conoscere ai consumatori le straordinarie eccellenze di una filiera caratterizzata da produzioni di grande qualità, formidabile nella sua capacità imprenditoriale ma non ancora pienamente percepita a livello internazionale.

Il momento della presentazione nella Capitale

La presentazione è avvenuta a Roma nello stand predisposto ad «Agricoltura è», l’evento dedicato al mondo agricolo e alle sue molteplici sfaccettature voluto dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Presente anche il ministro Francesco Lollobrigida che ha potuto ascoltare l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni:

«Il nostro territorio - ha dichiarato - ha un enorme patrimonio agroalimentare di qualità che ha bisogno di essere reso immediatamente riconoscibile e che dev’essere associato nella percezione collettiva a dove viene prodotto, per promuovere sempre più il Piemonte in Italia e sui mercati mondiali e al tempo stesso dare valore ai produttori. Il nuovo logo è al tempo stesso garanzia di provenienza e di filiera e veicolo per la sua promozione. Una dichiarazione di identità che gioca sapientemente tra località e globalità, tra lingua piemontese e linguaggio internazionale, per raccontare un sistema che unisce tradizione, territorio e innovazione. E’ insomma la firma visiva che garantisce che dietro ogni prodotto agroalimentare piemontese ci sono qualità, autenticità e rispetto per la terra».

La scelta del nome

Perché «Piemonte is»? La parola ha un doppio significato linguistico: in lingua piemontese, “piemonteis” è l’aggettivo che indica ciò che appartiene al Piemonte, e quindi sottolinea il legame con la cultura locale, la terra e le persone che la vivono e la lavorano; letto all'inglese come “Piemonte is” apre a una comunicazione internazionale, lasciando in sospeso la frase per essere completata con i valori che definiscono il Piemonte. “Eccellenza piemontese” invece sottolinea solidità e autorevolezza non solo di prodotti, ma di un sistema fatto di filiere corte, produttori virtuosi, sostenibilità ambientale e tutela della biodiversità. «Quindi, molto più di un marchio visivo: una dichiarazione di identità che gioca tra località e globalità per raccontare un sistema che unisce tradizione, territorio e innovazione guardando al futuro» spiega l’assessore.

I dati

Secondo i dati del rapporto annuale dell’Osservatorio Rurale dell’Ires, il valore totale del settore agricolo ha raggiunto nel 2023 in Piemonte i 5 miliardi di euro, crescendo dell’1,6% a prezzi correnti. Spiccano l’aumento dei cereali, che in un anno hanno incrementato il proprio valore del 29%, e del riso, salito del 15,3%. Tra le coltivazioni si segnala la contrazione del vino, che nelle ultime due annate ha diminuito il proprio valore (-15,9% nel 2023, -4% nel 2022) a causa della scarsa produzione dovuta a periodi caldi e asciutti. Nel comparto zootecnico si è registrata infine una crescita abbastanza omogenea dei valori con l’eccezione positiva della carne suina, che dopo alcune annate negative guadagna in due anni il 54%. E per quanto riguarda invece il settore turistico, all’interno del quale l’enogastronomia costituisce uno dei punti di forza, le locazioni turistiche si stanno affermando come il motore principale per l’aumento dell’offerta in tutte le tipologie territoriali, come dimostrano i dati diffusi.

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