Piemonte e Lombardia hanno bisogno di lavoratori stranieri
L’incidenza degli ingressi di personale immigrato è particolarmente elevata in tutto il Centro-Nord Italia: primeggiano Lombardia e Umbria (entrambe al 21,9%), seguite da Veneto (21,6%), Piemonte-Valle d’Aosta (21,5%), Trentino-Alto Adige (21,3%) ed Emilia-Romagna (20,7%).

Il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: "L'artigianato italiano ha bisogno di manodopera formata, stabile e valorizzata".
Piemonte e Lombardia hanno bisogno di lavoratori stranieri
Il Piemonte si conferma tra i territori con la maggiore incidenza di lavoratori stranieri in ingresso (collocandosi appena alle spalle della Lombardia: 79.660 assunzioni previste; oltre 7mila per le imprese artigiane. Per il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, gli italiani debbono recuperare il bello della manualità:
«Ci stiamo trasformando in una società che demanda il “fare” ad altri con l’idea che la realizzazione piena possa avvenire solo dietro una scrivania o perseguendo qualche tipo di chimera glamour - afferma - Occorre riconnettere i giovani e, soprattutto, i loro genitori, con l’idea che il lavoro in sé stesso ha un’etica fondante per la vita. L’artigianato italiano, per reggere il passo con l’innovazione, la transizione ecologica e il passaggio generazionale ha bisogno di manodopera formata, stabile e valorizzata. Non si tratta solo di sostituire chi esce dal mondo del lavoro, ma di accompagnare una nuova fase di sviluppo. Serve una politica del lavoro che non sia fatta solo di numeri e quote ma che sappia leggere i fabbisogni reali delle imprese, investire su formazione professionalizzante e percorsi di integrazione qualificata».
L'economia continua ad avere fame di competenze
L’incidenza degli ingressi di personale immigrato è particolarmente elevata in tutto il Centro-Nord Italia: primeggiano Lombardia e Umbria (entrambe al 21,9%), seguite da Veneto (21,6%), Piemonte-Valle d’Aosta (21,5%), Trentino-Alto Adige (21,3%) ed Emilia-Romagna (20,7%). Nel 2024 le imprese italiane prevedono 1.082.170 ingressi di personale immigrato, pari al 19,6% del totale delle nuove entrate. A dirlo è il Sistema informativo Excelsior (Unioncamere e ministero del Lavoro), che fotografa un’economia che continua ad avere fame di competenze. Quali i settori che chiedono di più? Costruzioni in testa (25,3% con 20.900 ingressi, prima per valori assoluti), poi servizi e manifattura; la moda per esempio è la seconda filiera per volumi assoluti con il 28,5% pari a 10.400 ingressi.