Congiunturale

Per le imprese piemontesi il clima di fiducia è stabile

«Il quadro geopolitico influenza indiscutibilmente le previsioni delle nostre imprese, che comunque non rallentano la presa e prevedono un indice di utilizzo impianti elevato, grazie a nuovi investimenti e occupazione stabile. Si tratta di uno sforzo che in vista della scadenza a fine anno dei piani Industria 4.0 e Industria 5.0, deve trovare un accompagnamento concreto. Il cammino della Legge di Bilancio è avviato, e come ha detto il presidente Orsini il Governo deve credere nell’impresa e nell’industria. Da parte nostra continueremo a cercare nuovi mercati alternativi a quelli storici, ben sapendo però che Europa e Stati Uniti sono i partner con cui progetteremo crescita e sviluppo mettendo innovazione, tecnologia e sostenibilità al centro» commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Per le imprese piemontesi il clima di fiducia è stabile

E’ stabile il clima di fiducia delle aziende piemontesi stando all’indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino, su un campione di oltre 1.200 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

Per le imprese piemontesi il clima di fiducia è stabile secondo la Congiunturale dell’Unione industriali

A livello regionale dalle imprese arrivano attese complessivamente positive per l’occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +6,1%) e per la produzione (+1,1%). Negativi i consuntivi per ordini (-1,4%), export (-6,0%) e redditività (-5,4%). Varia poco la propensione a investire, che interessa il 74% delle rispondenti, mentre il 23,5% delle imprese ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in calo di 2,6 punti rispetto a giugno. L’indice di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77%, mentre aumenta gradualmente il ricorso alla CIG, attivata dall’11,2% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove raggiunge il 15,3% (+1,2 punti percentuali rispetto alla rilevazione di giugno).

Gli andamenti settoriali differenziati

In Piemonte si confermano andamenti settoriali differenziati. Il manifatturiero, che rappresenta circa due terzi del campione, registra ancora saldi col segno meno per tutti i principali indicatori: produzione (-5,1%), nuovi ordini (-7,6%), redditività (-11,3%) ed export (-6,3%). A soffrire è soprattutto il comparto metalmeccanico (il saldo fra ottimisti/pessimisti per la produzione, negativo da 9 trimestri, è pari a -10,1%), soprattutto automotive e metallurgia; negative le attese anche per tessile-abbigliamento (-10,0%), gomma-plastica (-4,9%), manifatture varie (gioielli, giocattoli, ecc. -15,7%). Positive le attese per cartario-grafico (+24,1%) alimentare (+7,9%), edilizia e impiantisti (rispettivamente +1,3% e +18,2%). Stabilmente espansivo il clima di fiducia nel terziario, grazie ad una minore esposizione alle oscillazioni dei mercati esteri di questo periodo storico. Tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità.

Le attese per Ict sono particolarmente positive

Particolarmente positive le attese per ICT (+20,8%) e trasporto di merci e persone (+25,0%). Com’è facilmente intuibile, dato il contesto internazionale, la positività delle attese è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato: le aziende che esportano poco hanno attese sulla produzione più ottimistiche (+6,4% per le aziende che esportano una quota inferiore al 10% del fatturato). Negative le attese per tutte le altre classi: meno 1,3% per le imprese che inviano all’estero dal 10 e 30% del fatturato, meno 3,2% per quelle che esportano il 30-60% e meno 9,5% per quelle che esportano oltre il 60%. Infine, calano ulteriormente i timori sull’aumento dei prezzi di materie prime, energia e logistica (con saldi in diminuzione, rispettivamente di 3,9, 3,1 e 3,7 punti percentuali).

«Il quadro geopolitico influenza indiscutibilmente le previsioni delle nostre imprese, che comunque non rallentano la presa e prevedono un indice di utilizzo impianti elevato, grazie a nuovi investimenti e occupazione stabile. Si tratta di uno sforzo che in vista della scadenza a fine anno dei piani Industria 4.0 e Industria 5.0, deve trovare un accompagnamento concreto. Il cammino della Legge di Bilancio è avviato, e come ha detto il presidente Orsini il Governo deve credere nell’impresa e nell’industria. Da parte nostra continueremo a cercare nuovi mercati alternativi a quelli storici, ben sapendo però che Europa e Stati Uniti sono i partner con cui progetteremo crescita e sviluppo mettendo innovazione, tecnologia e sostenibilità al centro» commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.