Il ministero ha aumentato il fondo di finanziamento per gli atenei statali di 336 milioni di euro rispetto all’anno scorso.
Più soldi per gli atenei statali dal ministero, che ha aumentato il fondo di finanziamento di 336 milioni di euro
Più risorse alle università. Sono già stati distribuiti 8,3 miliardi sui 9,4 totali previsti: il Ministero dell’Università e della Ricerca ha definito la ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario delle università statali che per il 2025, in aumento di 336 milioni rispetto allo scorso anno.
«Un Paese che crede nel futuro investe nell’università e nella ricerca, perché è questa la strada della crescita – spiega il ministro Anna Maria Bernini – E il Fondo destinato a tutti i nostri atenei è l’asse portante di questo percorso. Possiamo essere orgogliosi di un cammino che sa difendere le sue priorità: valorizzare i giovani, attirare talenti, accettare le sfide di un mondo in rapido cambiamento. Abbiamo l’ambizione di poter avere un ruolo da protagonisti: perché se facciamo crescere la nostra Università, cresce l’Italia».
L’incremento di stanziamenti per tutti
Tutti gli atenei registrano un incremento di stanziamenti rispetto al 2024. Tra le università con i maggiori valori assoluti nel 2025 si confermano Sapienza di Roma con 558,2 milioni di euro (+4,6% sul 2024), Alma Mater di Bologna con 461,1 milioni (+2,8%), Federico II di Napoli con 410,1 milioni (+1%), Padova con 386,1 milioni (+5%) e Torino con 341,6 milioni (+2,1%). Si segnalano, inoltre, incrementi percentuali rilevanti rispetto allo scorso anno in diversi atenei, fra cui il Politecnico di Torino (+6%), Verona (+6%), Pavia (+6%), Napoli Parthenope (+6%) e Foggia (+6%), mentre crescono in misura significativa anche Padova (+5), Roma Tre (+5%) e Politecnico di Milano (+5%).
Nel confronto di medio periodo (2019–2025), gli incrementi principali riguardano Ferrara (+61%), Politecnico di Torino (+42%), Padova (+37%), Milano-Bicocca (+36%) e Napoli Parthenope (+42%). Tra le scuole universitarie superiori si registrano crescite particolarmente marcate: Iuss Pavia (+215,62%), Gssi – Gran Sasso Science Institute (+80,90%), Imt Lucca – Scuola Alti Studi (+69,32%), Sant’Anna di Pisa (+47,33%) e Sissa di Trieste – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (+46,79%).
Nel dettaglio, una delle quote più sostanziose a livello nazionale va alla Statale di Milano, che è anche l’università più popolosa della Lombardia con i suoi 60mila studenti e 2.593 tra docenti e ricercatori: in via Festa del Perdono arriveranno 322.132.547 euro, ovvero l’1,5% in più rispetto all’anno scorso. Segue, il Politecnico di Milano che con 271.875.842 euro segna un incremento del 4,87%. All’Università di Milano-Bicocca l’aumento è del 4,44%, ovvero saranno destinati 169.737.520 euro. Gli aumenti vanno dall’1 al 6% anche negli altri atenei della regione: a segnare l’incremento maggiore rispetto al 2024 è l’Università degli Studi di Pavia: qui andranno 146.427.150 euro, con una crescita del 6% rispetto al 2024. Più 6% anche per l’Istituto Universitario di Studi Superiori – Iuss di Pavia (15.037.761 euro). All’Università degli Studi di Brescia la quota del Fondo di finanziamento ordinario per il 2025 ammonterà a 88.071.470 euro, con un aumento del 3,96%; all’Università degli Studi di Bergamo sarà di 75.396.551 euro, ovvero +1% sull’anno precedente come per l’Università dell’Insubria, dove saranno destinati 58.874.470 euro. «In una regione come la Lombardia, che ospita alcune tra le più prestigiose università italiane e una rete di eccellenze in campo scientifico e tecnologico, questo incremento potrà avere ricadute positive non solo sul mondo accademico, ma anche sul tessuto economico e sociale, favorendo l’innovazione, la crescita e l’occupazione qualificata» dicono dal Ministero. Sul decreto sono stati acquisiti i pareri della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca e del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.