Il patrimonio pubblico, anche quello del Nordovest, rigenerato anche grazie all’Agenzia del Demanio.
Aumentano gli investimenti sul patrimonio pubblico negli ultimi 3 anni
L’ente pubblico economico, che gestisce 44mila immobili dello Stato per un valore di 62,8 miliardi, ha presentato alla Camera dei deputati il Rapporto annuale 2025: negli ultimi tre anni gli investimenti sul patrimonio dello Stato sono cresciuti del 144% raggiungendo 3,9 miliardi di euro nel 2024, gli interventi avviati segnano +11,4% e la spesa per locazioni passive e costi di funzionamento si è ridotta di 120 milioni (-11,2%).
«La missione è gestire il patrimonio, farlo rivivere in una dimensione innovativa adeguata al mutato contesto delle città, offrire spazi utili, accessibili e sostenibili – spiega il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme – Il patrimonio viene quindi riusato per divenire strumento di sviluppo, per fornire risposte alle nuove istanze della città e attrattività verso i giovani grazie a tecnologia e a digitalizzazione».
La collaborazione con gli enti locali è la base di partenza
Il modello innovativo di gestione del patrimonio immobiliare pubblico si basa soprattutto sulla collaborazione con gli Enti Locali e sulla costruzione di una rete con università e centri di ricerca. Questo ha dato vita ai Piani Città degli immobili pubblici, strumento che consente di pianificare la migliore destinazione urbanistica degli immobili. L’Agenzia ha già avviato 24 Piani Città in tutta Italia e prevede di sottoscriverne 65 entro il 2028.
La situazione in Liguria
In Liguria, a La Spezia, il recupero della ex caserma Mar.Di.Chi, ha vinto il premio per lo sviluppo sostenibile 2024. Un esempio di archeologia industriale costruito subito dopo l’Unità d’Italia con più corpi di fabbrica posizionati lungo il muro perimetrale, il progetto ne prevede la ricostruzione e il restauro secondo gli standard di edilizia green. Un tempo destinati a magazzini, spogliatoi e laboratori, oggi in disuso, saranno sede di pubbliche amministrazioni tra cui l’Agenzia delle Entrate. Gli impatti sociali e ambientali attesi su tutta l’area che insiste all’interno del Comprensorio della Marina Militare, adiacente al quartiere operaio Umbertino, sono importanti grazie tra l’altro all’utilizzo di materiali rinnovabili, la piantumazione di nuove essenze arboree, l’aumento della superficie permeabile, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’installazione di depuratori d’aria ad alte prestazioni, l’ampliamento dell’area verde a beneficio della cittadinanza. In numeri: -92% i consumi di energia primaria, 240 i Kg di CO2 assorbiti/anno, un milioni di euro di risparmio da locazioni passive, 30 kWP energia prodotta con fonti rinnovabili, 60% di superficie permeabile complessiva, 150 dipendenti.
Il quadro della Lombardia
In Lombardia, numerosi i Piani città. A Lodi sono quattro gli immobili da rigenerare per una superficie utile lorda di 13.330 mq e 26.960 mq di superficie scoperta oltre a 8mila mq destinati a verde, per un investimento da 50 milioni di euro che portino al potenziamento dei servizi di formazione, ricerca, innovazione tecnologica, nuovo housing universitario per i poli universitari lodigiani e il Parco Tecnologico Padano. In evidenza anche il recupero della Caserma Melegnano, già in fase di progettazione, con un investimento di 12 milioni, 218.700 euro di risparmio annuo da locazione passiva e 70 addetti impiegati in cantiere.
Il piano di Monza prevede 6 immobili da rigenerare per una superficie lorda di 150.180 mq e 57.000 mq a verde, suddivise in tre progetti pilota, per un investimento complessivo che può arrivare fino a 500 milioni di euro. La ex caserma IV Novembre si trasformerà in uno studentato (con 600 posti letto) con una quota del 10% destinata alla funzione turistico-ricettiva per un costo con un investimento di 82 milioni di euro e circa 260 occupati in cantiere (si è ancora in fase di ideazione). Prevista anche la riqualificazione del verde cittadino (parco regionale Valle del Lambro, parco reale di Monza, dell’infrastuttura blu del fiume Lambro) e il potenziamento della mobilità sostenibile.
Il Piano Città di Pizzighettone coinvolgerà 9 immobili e vedrà la valorizzazione del verde e delle risorse naturali e ambientali legate al Parco Adda Sud, per un investimento che, anche in quetso caso, può arrivare a 500 milioni di euro. L’ex deposito militare zona B, per esempio, con 125 milioni di euro di investimento si trasformerà in uno studentato universitario da 190 posti le, avrà 75 alloggi sociali per anziani, spazi ricreativi e commerciali, destinati a sport (previsti 3.700 utilizzatori annui delle attrezzature) e cultura (4.500 visitatori annui).
E per finire le città del Piemonte
In Piemonte, il Piano di Novara prevede la tutela e incremento del verde, valorizzazione emergenze urbane e infrastrutture verdi e blu (Agogna e canale Quintino Sella), sostenibilità energetica, mobilità sostenibile; offerta di servizi e infrastrutture per formazione universitaria, ricerca scientifica, innovazione tecnologica e produttiva, per sviluppi del polo tecnologico di chiplet (piccolo componente elettronico modulare) e della moda. Coinvolti 7 immobili per una superficie complessiva di 88.370 mq e 50 milioni di investimento. Il progetto in evidenza è quello relativo alla ex caserma Cavalli, già in fase di esecuzione, con investimento di 31,3 milioni, già finanziato, 460 occupati in cantiere e destinata a ospitare funzione pubblica e aggregativa.
A Torino sono 13 gli immobili coinvolti, con un investimento che può arrivare a 500mila euro e due progetti pilota. Evidenziato quello, in fase di progettazione, della ex manifattura Tabacchi con 199 milioni di costo e l’11% della quota finanziata: verranno realizzati 780 posti letto per universitari, spazi destinati alla ricerca, alla cultura e alla formazione; sono 930 gli occupati in cantiere.