Pagelle sanità bene per Piemonte e Lombardia, in Liguria ci sono margini di miglioramento
Le valutazioni riguardano 3 ambiti di categoria.

Piemonte e Lombardia hanno superato i 3 ambiti di studio per comporre le pagelle sanità, in Liguria invece la bocciatura in una delle 3 voci.
Pagelle sanità Piemonte e Lombardia promosse senza insufficienze, in Liguria margini di miglioramento
Pagelle sanità: Piemonte e Lombardia sono tra le 13 regioni italiane che ottengono la sufficienza nei tre ambiti stabiliti, la Liguria ci arriva solo in due: il Ministero della Salute ha reso noti i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea, cioè le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è chiamato a erogare in modo gratuito e omogeneo) attraverso il nuovo sistema di garanzia, per l’anno 2023. Il Piemonte, dunque, totalizza 93 su 100 per l’area della prevenzione, 90 per quella di assistenza distrettuale e 87 per l’assistenza ospedaliera. La Lombardia 95 sulla prevenzione ma solo 76 sulla distrettuale e 86 per l’ospedaliera. La Liguria è insufficiente con 54 su 100 nella prevenzione, poi totalizza 85 e 80 nelle altre due aree. Al top ci sono Veneto, Toscana, Trento ed Emilia Romagna, in coda Calabria, Valle d'Aosta, Sicilia e Abruzzo, con un evidente frattura tra la parte Nord e quella Sud del Paese.
La polemica del presidente Attilio Fontana con il ministero
Dati che però hanno scatenato una forte polemica tra il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il ministero: se i dati sono buoni, la Lombardia arretra comunque di 4,6 punti e non è “sul podio”. «Dati inaccettabili. I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della Sanità. Sono cose cervellotiche che hanno l'obiettivo di penalizzarci» ha affermato Fontana che ha utilizzato anche un linguaggio colorito per prendere posizione. Il ministero ha risposto che non «fa classifiche» e che il Nuovo Sistema di Garanzia ha non l’obiettivo di «penalizzare le Regioni, ma quello di assicurare ai cittadini l'erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto» e ha definito «inopportuno» il linguaggio di Fontana.
I punteggi determinati da 24 indicatori
I punteggi del Sistema sono determinati dall'esame dei 24 indicatori “core” e i voti segnati con “la matita rossa” precludono l'accesso ai fondi premiali previsti dal Fondo sanitario, in quanto considerati delle inadempienze da parte delle regioni stesse. Nell’area di prevenzione si inseriscono le vaccinazioni ai bambini a 24 mesi (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib, morbillo, rosolia, parotite), la proporzione di persone che ha effettuato screening di primo livello (controlli a cervice uterina, colon e mammella), controlli per la contaminazione di alimenti, copertura delle principali attività di controllo delle anagrafi animali. Nell’area distrettuale si inserisce il tasso di ospedalizzazione, la percentuale di prestazioni garantite entro i tempi preposti, le tempistiche dei mezzi di soccorso, le cure assistenziali, palliative, il numero di ulteriori interventi a 12 mesi da un infarto o ictus ischemico. Nell’area ospedaliera, il numero di interventi per tumore maligno alla mammella, i ricoveri, il numero dei parti, gli interventi al femore, la mortalità a 30 giorni dal primo ricovero per ictus ischemico.
Il trend è positivo solo per l'area ospedaliera
I risultati per il 2023 mostrano dunque nel complesso un trend positivo solo per l'area ospedaliera, che costituisce il 50% della valutazione totale e invece una situazione allarmante nelle aree di prevenzione e assistenza territoriale e proprio sulla prevenzione “cade” la Liguria.
La sanità territoriale, che durante la pandemia aveva mostrato evidenti criticità e lacune, continua a rimanere la grande problematica del Sistema sanitario nazionale. Nonostante il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) avesse previsto investimenti per riorganizzare le cure primarie, i dati del 2023 evidenziano come i risultati siano ancora da raggiungere e come le politiche di assistenza domiciliare e telemedicina non siano ancora attive in modo significativo. Certo, dalle pagelle, che si basano su indicatori del 2023, è già trascorso un altro anno ma i segnali del 2024 non sono così incoraggianti.