Carpentieri, gruisti, fresatori, saldatori od operatori di macchine a controllo numerico computerizzato sono sempre più difficili da reperire sul mercato del lavoro, e il Nordovest non fa eccezione in questo.
Operai specializzati cercansi, le aziende fanno fatica a trovare professionisti
Le difficoltà maggiori in quest’area geografica sono in Valle d’Aosta, dove nel 54,5% delle ricerche di operai specializzati gli imprenditori hanno dovuto aspettare mesi (nel 2024) per trovare i professionisti di cui avevano bisogno. Quest’anno invece la previsione di assunzioni da agosto a ottobre conta 3.210 operai specializzati. Segue la classifica nel Nordovest il Piemonte, i cui imprenditori hanno incontrato difficoltà nelle assunzioni nel 51% dei casi (e con una previsione di assunzioni, nel trimestre in corso, di 84.740 unità). Le aziende liguri invece hanno faticato nel 49,4% delle assunzioni nel 2024 (da agosto a ottobre prevedono l’assunzione di 29.190 persone), mentre in Lombardia la situazione è lievemente migliore: gli imprenditori lombardi hanno avuto difficoltà nel 48,7% dei casi nel corso del 2024, e nel trimestre agosto-ottobre prevedono l’assunzione di 258.110 persone.
La ricerca dell’ufficio studi Cgia di Mestre
A rilevare la situazione è una ricerca dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha riguardato tutta Italia:
«Gli imprenditori – così nel report divulgato nei giorni scorsi – hanno segnalato notevoli difficoltà nel reperimento e, quando la selezione ha avuto esito positivo, il processo ha richiesto in media quasi cinque mesi. Nessun’altra professione richiesta dalle aziende ha evidenziato livelli di difficoltà e tempi di ricerca superiori a quelli riscontrati per gli operai specializzati. Inoltre, in quattro casi su dieci l’insuccesso nel trovare questo profilo è stato determinato dall’assenza di candidati presentatisi al colloquio».
La situazione a livello provinciale è eterogenea
A livello provinciale, la situazione nei nostri territori è abbastanza eterogenea. Si va dalle posizioni più alte in classifica con la provincia di Cuneo, che è appena a un passo dal podio per difficoltà di assumere personale specializzato, a quella di Milano, che continua a rimanere la terra delle possibilità, piazzandosi all’83ª posizione. La media nazionale è del 47,8%, e la situazione peggiore in Italia è stata registrata nel Nordest, con le aziende del Trentino Alto Adige più in difficoltà (54,5%).
Le cause del problema che ancora non ha soluzioni
Secondo gli esperti dell’Ufficio studi Cgia il motivo per cui questa situazione si viene a creare sono molteplici: «Le cause dello scostamento tra domanda e offerta di lavoro – così si legge nel rapporto – sono molteplici e frequentemente interconnesse. Negli ultimi anni, fattori quali la denatalità e l’invecchiamento della popolazione hanno contribuito a ridurre la disponibilità di forza lavoro. Inoltre, è rilevante sottolineare che molti candidati non possiedono le competenze tecniche e professionali richieste dagli imprenditori, in particolare nel settore manifatturiero, evidenziando lo storico divario persistente tra il livello di apprendimento acquisito durante il percorso scolastico e le esigenze del sistema produttivo. È altresì importante evidenziare che, rispetto al periodo pre-Covid, i giovani sono sempre più alla ricerca di occupazioni che offrano maggiori livelli di flessibilità, autonomia e tempo libero. Parallelamente, mostrano una minore propensione ad accettare incarichi con orari prolungati (in particolare nel weekend) o condizioni lavorative fisicamente gravose. Tendenze che, purtroppo, sono destinate a consolidarsi nel tempo».