Economia

Nel polo economico di questi territori il Pil cresce del 2,7%

La combinazione di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità contribuiscono da un lato al progressivo aumento degli anziani e dall’altro alla contrazione dei giovani, determinando uno sbilanciamento intergenerazionale particolarmente critico.

Nel polo economico di questi territori il Pil cresce del 2,7%

Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta insieme vantano un Pil di quasi 225 miliardi di euro, contribuendo al 10,3% del dato nazionale.

Nel polo economico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta il Pil cresce del 2,7%

E’ il dato che emerge dalla 3ª edizione della pubblicazione «Le cifre chiave del Piemonte 2025» di Unioncamere Piemonte. Sono 4.255.702 i residenti in Piemonte a fine 2024, circa 4mila unità in più rispetto a fine 2023, e per il secondo anno consecutivo si è arrestato il calo della popolazione in atto a partire dalla fine del 2013. La combinazione di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità contribuiscono da un lato al progressivo aumento degli anziani e dall’altro alla contrazione dei giovani, determinando uno sbilanciamento intergenerazionale particolarmente critico. Focalizzando l’attenzione sui dati relativi al 2024, si segnala un generale e significativo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro piemontese. Il numero medio di occupati in Piemonte si è attestato a 1.854mila, segnando un incremento del 3% (55,3% uomini, 44,7% donne); il tasso di occupazione regionale quindi è salito al 69%, a fronte del 67,1% registrato nel 2023. Parallelamente, le persone in cerca di occupazione sono scese a 106mila, con un calo di 12mila unità. Su questo fronte, il tasso di disoccupazione del Piemonte si mantiene su livelli inferiori rispetto a quelli medi nazionali, avendo conseguito nel 2024 un valore del 5,5%, un dato migliore rispetto al 6,2% evidenziato nel 2023. A differenza dell’andamento registrato a livello nazionale, in Piemonte nel corso del 2024 diminuiscono anche gli inattivi: il contenitore delle non forze di lavoro è calato, infatti, di 34mila unità. In base a dati di Prometeia, nel 2024, l’economia piemontese ha mostrato una performance migliore rispetto alla media nazionale, con una crescita del Pil del 2,9% che ha portato il valore della ricchezza prodotta a quasi 161 miliardi di euro, il 7,1% del totale nazionale. Tale risultato è frutto di dinamiche settoriali contrastanti: mentre il comparto industriale segnava una flessione, la creazione di valore è stata sostenuta da agricoltura, edilizia e servizi. La crescita del Pil è stata sostenuta dalla domanda interna, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo.
Nell’analisi estesa invece alle tre Regioni, i residenti sono 5,9 milioni (10% della popolazione italiana), in lieve crescita annuale (+0,1%). La macroregione si conferma un polo economico strategico che ha generato un Pil con una crescita del 2,7%. Il mercato del lavoro ha registrato 2,5 milioni di occupati (il 10,6% del totale nazionale), segnando un incremento del 2,2% rispetto al 2023. Nonostante si rilevi una contrazione nel numero di imprese registrate (-0,6%), l’area mantiene un ruolo chiave nell’interscambio con l’estero, generando oltre 69 miliardi di euro di export (pari all’11,1% del totale nazionale), sebbene con una flessione di oltre 7 punti sul 2023. Infine, il settore turistico conferma la sua centralità con oltre 34,2 milioni di presenze, in leggero aumento rispetto al 2023 (+0,1%).