Nel Nordovest le imprese cercano 400mila addetti ma si fatica a reperire la forza lavoro
Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In uno scenario economico mondiale complesso e altalenante che segna inevitabilmente il mercato del lavoro, sono 575mila le opportunità lavorative offerte dalle imprese a luglio e salgono a oltre 1,5 milioni nel trimestre luglio-settembre, secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nel Nordovest servono 400mila addetti ma si fatica a trovare la forza lavoro
A livello territoriale, le imprese della macroarea Sud e Isole sono alla ricerca di circa 194mila lavoratori nel mese e oltre 475mila nel trimestre. Seguono le imprese del Nord Ovest con oltre 139mila e 393mila, le imprese del Nord Est (134 e 360mila) e infine le imprese del Centro (109mila e 291mila). Nello specifico, in Lombardia (che guida la classifica italiana a livello di numeri in ingresso) sono previste 90.090 assunzioni a luglio e 264.720 nel trimestre, in Piemonte 32.260 entrate e 89.360, in Liguria 14.140 e 33.850.
Il dato che continua a essere preoccupante è relativo alla difficoltà di reperimento della forza lavoro: è il 48,1% delle entrate previste in Piemonte, il 47,1% in Lombardia e il 44,2% in Liguria. La media italiana è del 45,2%.
Il quadro del Piemonte
Per quanto riguarda il Piemonte, emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 20.340 entrate, il 63,1% del totale (circa 660 unità in più rispetto a luglio 2024). L’industria prevede 9.890 entrate, pari al 30,7%, segnando un calo di circa 440 unità. Il settore primario, con circa 2.040 assunzioni nel mese di luglio, pesa il 6,3%. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante è quello del turismo con 4.720 ingressi (14,6%), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 4.170 assunzioni (il 12,9%) e dal commercio con 4.140 entrate nel mese e una quota del 12,8% del totale. All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 2.580 entrate, l’8%. Il 26,8% delle entrate sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 29,5% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti.
Poco meno di un’assunzione su tre (32,4%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 22% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato lievemente superiore rispetto a quello italiano (20,3%).
Le difficoltà di reperimento maggiori
Le difficoltà di reperimento, invece, sono maggiori per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (58%) e dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (6.140 ingressi, con una difficoltà media del 47,6%). Nel primo gruppo le criticità maggiori sono legate alla ricerca di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, prevista difficoltosa nell’87,9% delle 1.010 assunzioni programmate, nel secondo si registrano, invece, elevati livelli di mismatch per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (72,1%). Analizzando il dettaglio dei titoli di studio richiesti, si rileva come la difficoltà di reperimento di laureati coinvolga il 46,6% della domanda di lavoro loro riservata; gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli chimico-farmaceutico (68,8%), insegnamento e formazione (66,4%) e umanistico, filosofico, storico e artistico (60,4%). Rischiano, inoltre, di rimanere scoperte il 57,7% delle posizioni riservata a personale con istruzione tecnologica superiore (ITS). Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si colloca su livelli medi inferiori al dato regionale per i titoli di studio di livello secondario (45,7%), pur non mancando percorsi di istruzione più difficili da reperire sul mercato, primi tra tutti gli indirizzi elettronica ed elettrotecnica (73,7%), produzione e manutenzione industriale e artigianale (68,1%) e informatica e telecomunicazioni (65,7%). Problemi di reperimento di poco superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (49,6%), con picchi elevati per gli indirizzi elettrico (88,7%) e benessere (64,7%).
Il quadro in Liguria
Nel 19% dei casi le entrate previste (delle 14.140 di luglio e 33.850 nel trimestre) saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell'81% a termine. Si concentreranno per il 78% nel settore dei servizi e per il 64% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, una quota identica alla media nazionale; il 37% saranno giovani con meno di 30 anni e nel 19% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato; l’11% dei posti sarà destinato a personale laureato. In 44 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati anche perché le ricerche si concentrano su figure specifiche e qualificate.