L’attenzione verso il prossimo si svolge anche attraverso la donazione. L’Istat, nella sua indagine sugli Aspetti della Vita Quotidiana, raccoglie anche i dati di chi dona denaro, tempo o donazioni biologiche. L’aspetto più immediato è quello delle donazioni per le associazioni. E nel Nordovest la situazione è sopra la media nazionale (11,6%): in seconda posizione si trova, infatti, la Valle d’Aosta, con il 16,3% delle persone sopra i 14 anni che ha versato denaro a realtà di volontariato. Il Piemonte è in 7ª posizione, con il 14%, seguono subito la Lombardia con il 13,6% e la Liguria con il 13,3%.
«I risultati del 2024 – fanno sapere dall’Osservatorio – confermano una situazione di stabilità rispetto all’anno precedente, seppur con i piccoli margini di crescita che si stanno rilevando negli ultimi due anni: il 41% del campione ha registrato un incremento di entrate totali (38% nel 2023); il 19% denuncia un decremento (24% nel 2023) e il 40% conferma la sostanziale stabilità (38% nel 2023)».
Crescono le donazioni di tempo
Per il 2024 si segnala anche una ripresa del volontariato diretto: aumentano le persone che scelgono di spendersi per una causa comune, dal 7,8% all’8,4%. Cresce anche il numero di persone che si danno da fare al di fuori delle associazioni di volontariato, dal 2,4% del 2023 al 2,7% del 2024. In termini assoluti in Italia sono 311mila in più le persone che nel 2024 hanno scelto di mettersi in gioco, per un totale di una forza lavoro all’insegna della gratuità di 4.346.000 persone che si sono iscritte a qualche associazione. Quelle che, invece, svolgono volontariato fuori dal circuito associativo tradizionale sono 1.388.000, portando il totale di volontari a quasi 6 milioni di individui. Anche in questo caso tutte le regioni del Nordovest sono sopra la media nazionale (8,4% di volontari rispetto alla popolazione con più di 14 anni), tranne la Liguria. Infatti se Valle d’Aosta è 4ª con il 10,9%, e Lombardia e Piemonte sono rispettivamente 7ª e 8ª con il 9,7% e il 9,5%, la regione costiera è al 15° posto in classifica, con il 7,5%.
Crescono anche le donazioni biologiche (sangue, plasma, organi o tessuti)
Tra i tre modi di donare, quello delle donazioni biologiche è certamente quello più assoluto, da un punto di vista filosofico. Si dona una parte di sé, con il sangue, plasma o con i trapianti. Complessivamente in Italia nel 2024 sono state oltre 3 milioni le donazioni di sangue ed emocomponenti, e il dato è in aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Risultato che è stato possibile grazie a una platea di 1,67 milioni di donatori iscritti in gran parte alle quattro associazioni di volontariato Avis, Croce rossa, Fidas e Fratres. La donazione di plasma è aumentata del 3% nel 2024 rispetto al 2023, per un totale di oltre 900 tonnellate. Il 2024 è stato un grande anno di primati anche per il centro nazionale trapianti: «Le donazioni di cornee, cute, tessuto muscolo-scheletrico e delle altre tipologie di tessuto umano hanno raggiunto quota 15.487 prelievi, il numero più alto mai realizzato in un anno, con un’ulteriore crescita (+1%) rispetto al record segnato nel 2023. Ancora migliore la performance registrata nell’attività di trapianto: nel 2024 gli interventi effettuati sono stati 25.872, il 3,7% in più rispetto all’anno precedente. All’8 aprile 2025 nel Sistema informativo trapianti sono depositati 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni. Per quanto riguarda, invece, la disponibilità alla donazione di midollo osseo i donatori disponibili alla selezione al 31 dicembre 2024 sono 512.194. Nel 2024 risultano iscritti 32.184 donatori e dimessi 16.734».