Economia

Nel mondo del lavoro i giovani piemontesi cercano flessibilità, stimoli e valori

«Questa fotografia – sottolinea Giovanni Genovesio, presidente Cna Piemonte – mostra due culture del lavoro che non devono contrapporsi, ma dialogare. I senior rappresentano la memoria e la solidità del sistema produttivo, mentre i giovani portano energia, creatività e nuove priorità. Le imprese devono imparare a valorizzare entrambe le dimensioni». «La sfida – aggiunge Delio Zanzottera, segretario regionale Cna Piemonte – non è solo trovare personale disponibile, ma ripensare l’organizzazione del lavoro: più flessibilità, percorsi di crescita, formazione continua e un clima aziendale aperto al confronto generazionale. Solo così esperienza e innovazione possono coesistere».

Nel mondo del lavoro i giovani piemontesi cercano flessibilità, stimoli e valori

Si è svolta l’assemblea annuale di Cna Piemonte, che ha analizzato i dati dell’8° Osservatorio Micro e Piccole Imprese sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro.

Giovani e mondo del lavoro nel focus di Cna Piemonte

I giovani come percepiscono, come affrontano il mondo del lavoro e cosa si aspettano?
Il focus dell’assemblea annuale di Cna Piemonte è stato dedicato ai dati dell’8º Osservatorio Micro e Piccole Imprese Cna Piemonte dati che offrono un quadro interessante delle differenze generazionali nel modo in cui giovani e senior percepiscono il lavoro, le opportunità di carriera e il rapporto con le imprese. Ne è emerso un divario valoriale e culturale che le aziende non possono ignorare se vogliono attrarre e trattenere talenti, in un contesto in cui le imprese faticano a trovare personale disponibile. I giovani infatti cercano flessibilità, stimoli e valori, mentre i senior valorizzano stabilità, formazione e meritocrazia.

La speranza di un equilibrio tra esigenze aziendali e personali

Alla domanda su come le imprese dovrebbero organizzare il lavoro: il 36,4% dei giovani ritiene che l’azienda debba adeguarsi alle esigenze dei collaboratori, contro il 19,7% dei senior. La maggioranza, tuttavia, (59,3% giovani, 68,2% senior) auspica un equilibrio tra esigenze aziendali e personali; solo una piccola quota (4,4% giovani, 12,1% senior) pensa che spetti ai lavoratori adattarsi completamente. Il messaggio insomma è chiaro: entrambe le generazioni chiedono dialogo e flessibilità, ma i giovani mostrano un’aspettativa più marcata di personalizzazione delle condizioni lavorative.

Il divario si acuisce sul piano dei valori

Sul piano dei valori, il divario si fa più netto: i senior attribuiscono maggiore importanza a concetti tradizionali come doveri (92,9% contro 77,5%), gavetta (81,9% e 56,2%), pazienza per la carriera (85,9% contro 68,5%) e accettazione dei compiti meno gratificanti (68,5% e 53,1%). Anche sul tema dell’impegno (“nulla è dovuto”), i senior mostrano un senso del dovere più forte (75,2% contro 60,5%). Si evidenzia così un diverso approccio culturale: i senior incarnano valori di stabilità e sacrificio, mentre i giovani cercano realizzazione personale, senso e riconoscimento immediato. Le priorità che orientano le scelte lavorative mostrano interessanti sfumature: la retribuzione meritocratica è scelta dal 46,7% giovani e dal 52,8% dei senior; i contenuti stimolanti del lavoro pesano 40,7% contro il 43,7%; i benefit sono più importanti per i giovani (38,2% vs 33,5%), così come smart working (26,5% vs 14,8%) e vicinanza casa (32,5% vs 21,7%). La formazione continua invece è più sentita dai senior (44,9% vs 36,4%). Di contro, il percorso di carriera è più rilevante per i giovani (33,5% vs 28,9%). I giovani, infine, sono più sensibili all’inclusione (29,9% vs 18,8%), mentre i senior sono più legati al senso di appartenenza (36,5% vs 30,8%).

Mobilità e fidelizzazione, la forbice tra giovani e “senior”

Un altro dato risulta emblematico: il 49,2% dei giovani dichiara di essere pronto a cambiare lavoro, contro il 36,1% dei senior. Segno che i giovani sono più mobili e meno fidelizzati: se non trovano stimoli, equilibrio vita-lavoro e crescita, sono pronti a ripartire altrove.

«Questa fotografia – sottolinea Giovanni Genovesio, presidente Cna Piemonte – mostra due culture del lavoro che non devono contrapporsi, ma dialogare. I senior rappresentano la memoria e la solidità del sistema produttivo, mentre i giovani portano energia, creatività e nuove priorità. Le imprese devono imparare a valorizzare entrambe le dimensioni». «La sfida – aggiunge Delio Zanzottera, segretario regionale Cna Piemonte – non è solo trovare personale disponibile, ma ripensare l’organizzazione del lavoro: più flessibilità, percorsi di crescita, formazione continua e un clima aziendale aperto al confronto generazionale. Solo così esperienza e innovazione possono coesistere».

A introdurre questo momento di approfondimento, proprio il video di due giovani studentesse, realizzato nell’ambito del progetto «Ecco il mio mestiere!» curato da Cna Piemonte Nord con l’obiettivo di stimolare l’interesse degli studenti verso le professioni artigiane e imprenditoriali. «Quale sarà il mio mestiere?» è stato realizzato da Martina Incasa e Manpreet Kaur dell’istituto Ravizza di Novara, durante uno dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento: hanno intervistato un gruppo di coetanee raccogliendo opinioni e aspettative sul futuro professionale, offrendo così il punto di vista complementare a quello delle imprese.