Mobilità alternative, la ricerca sull'idrogeno è ancora in salita ma non nel trasporto pubblico
In Lombardia si ha un primo esempio concreto del processo di decarbonizzazione.

La strada dell'idrogeno è ancora in salita, ma non nel trasporto pubblico: in Lombardia quest'anno si sperimenterà una linea ferroviaria non elettrificata.
E' ancora in salita la strada dell'idrogeno ma non per il trasporto pubblico
Nella continua ricerca di mobilità alternative per ridurre l’inquinamento e le emissioni in atmosfera torna ciclicamente il tema dell’idrogeno, tema che però presenta non poche problematiche per le difficoltà di approvvigionamento della materia prima e delle infrastrutture dedicate al rifornimento. Ma in Lombardia pare che qualcosa si stia muovendo, con 2 progetti sviluppati da FNM, Ferrovienord e Trenord, che riguardano il trasporto pubblico locale. Uno dei problemi dell’idrogeno è quello dei rifornimenti, e il primo dei 2 progetti vuole colmare questa lacuna: si chiama «SerraH2valle» con la creazione di 5 punti di rifornimento stradali, a servizio del traffico veicolare, 2 lungo la A7 Milano-Genova, altri 2 sulla Tangenziale Est di Milano e 1 sulla Tangenziale Ovest di Milano.
L'intervento dell'associazione H2IT
Mentre le case produttrici stanno lavorando a questa tecnologia, che presenta ancora molte problematiche, la situazione pare essere a un punto più avanzato nel trasporto pubblico locale. A fare il punto sul tema è l’associazione italiana idrogeno H2IT, che in un report traccia lo stato dell’arte dell’uso dell’idrogeno nel trasporto pubblico. Nel 2022, secondo il documento di H2IT, stilato congiuntamente con ASSTRA, l’associazione dei trasporti, i bus a idrogeno circolanti in tutta l’Unione Europea erano 206.
«Per stimolare la domanda e l’offerta - fanno sapere le due associazioni - il PNRR ha stanziato 3,64 miliardi di euro per la filiera nazionale dell’idrogeno, coprendo sia la produzione che gli utilizzi finali. Questo impegno si integra con i 3,88 miliardi di euro messi a disposizione dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile per l’acquisto di veicoli a fonti energetiche pulite, destinati a entità come Regioni, Comuni ad alto inquinamento, Città metropolitane e comuni con oltre 100.000 abitanti. Inoltre, la misura M2C2 – 4.4.1 del PNRR prevede oltre 2,4 miliardi di euro per il rinnovo del parco mezzi regionali nel trasporto pubblico con veicoli puliti entro il 2026».
In Lombardia si ha un primo esempio concreto del processo di decarbonizzazione: FNM con Ferrovie Nord e Trenord infatti sta sviluppando un sistema di mobilità sostenibile in Val Camonica, lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo. Il progetto, che si intitola «H2iseO» e prevede un investimento totale di 392 milioni di euro, prevede la messa in servizio di 14 nuovi treni a idrogeno, che sostituiranno l’intera flotta diesel attualmente circolante, e successivamente 40 autobus a idrogeno che sostituiranno l’intera flotta di FNM sul territorio.