Mancati incassi per le casse dello Stato nel Nordovest il record è della Lombardia
Nella regione più grande d'Italia il debito pro capite è di oltre 25mila euro.

Dal 2000 al 31 gennaio del 2025 la Cgia di Mestre ha determinato il livello di indebitamento delle Regioni nei confronti dell'Erario aggregando i dati sui mancati incassi dello Stato.
Mancati incassi per lo Stato su tasse e contributi: il record lombardo
Ogni cittadino lombardo ha un debito con le casse dello Stato che ammonta all’incredibile cifra di 25.904 euro. E’ il primato, tra i territori del Nordovest, della regione più grande d’Italia secondo i dati presentati dall’Agenzia delle entrate nell’audizione al Senato nel mese di marzo, e aggregati dallo studio della Cgia di Mestre.
«Tra il 2000 e il 31 gennaio 2025 – scrivono dal centro studi della Cgia - l’ammontare complessivo delle tasse, dei contributi, delle imposte, delle bollette, delle multe, etc., non riscosse dal fisco italiano o da altri enti ha raggiunto i 1.279,8 miliardi di euro. Di questi, ben 822,7 miliardi (pari al 64,3 per cento del totale), sono in capo alle persone giuridiche, ovvero alle Spa, alle Srl, ai consorzi, alle cooperative, etc. Altri 300,4 miliardi (il 23,5%) sono ascrivibili alle persone fisiche, vale a dire i lavoratori dipendenti, i pensionati e altri percettori di reddito. Infine, i rimanenti 156,7 miliardi (solo il 12,2% del totale) sono riconducibili alle persone fisiche con attività economica, categoria comunemente composta da artigiani, commercianti, esercenti, liberi professionisti, etc.».
La Lombardia dopo Campania e Lazio
Quello lombardo è un dato che fa salire la regione al terzo gradino del podio, tutto negativo, dell’evasione fiscale. Nelle prime posizioni si trovano la Campania, medaglia d’argento con 27.264 euro di debito pro-capite e il Lazio, che guida la classifica nazionale con un debito pro-capite di 39.673 euro. Analizzando la situazione in termini assoluti le cose peggiorano: i mancati pagamenti di tasse e contributi più elevati si hanno in Lombardia, con la bellezza di 259,3 miliardi di euro che mancano all’appello. Seguono il Lazio con 226,7 miliardi, la Campania con 152,5 miliardi e l’Emilia Romagna con 87,9 miliardi.
«I dati a livello nazionale - così il presidente Cgia Roberto Bottan - dimostrano che ad evadere il fisco sono, in particolare, i grandi contribuenti e non i piccoli. Insomma, l’infedeltà fiscale si annida soprattutto nelle società di capitali e solo in piccola parte nelle micro imprese e tra i lavoratori autonomi che, addirittura, annoverano un carico residuo non riscosso in questi ultimi 25 anni pari a poco più della metà del dato riferito alle persone fisiche. Ovvero all’ammontare complessivo dei debiti fiscali in capo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che, ricordiamo, sono tassati alla fonte e, pertanto, non dovrebbero, almeno in linea puramente teorica, evadere alcunché. Cosa che, invece, nella realtà di tutti i giorni non accade».