Liste d'attesa in Liguria, il neogovernatore Bucci: "Entro l'anno devono essere azzerate"
Il neo eletto governatore Marco Bucci e l'assessore Massimo Nicolò sul caso al centro del dibattito politico regionale.
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Il neogovernatore della Liguria Marco Bucci, incalzato dalle opposizioni, ha dichiarato sulle liste d'attesa un preciso piano d'azione.
Liste d'attesa bibliche, l'intervento di Bucci e Nicolò
Quello delle bibliche liste d’attesa per visite ed esami negli ospedali e strutture sanitarie della Liguria è da settimane al centro del dibattito politico e dell’azione dell’esecutivo guidato dal neo governatore Marco Bucci. Incalzato dalle opposizioni, che cavalcano il malcontento dei cittadini liguri, sia Bucci che l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò hanno messo la soluzione del problema ai primi posti dell’agenda sanitaria. Anche perché, come ha ribadito a più riprese lo stesso assessore «l’input a dare priorità alle liste d’attesa arriva dal Governo, che ha vincolato lo 0,7% del Fondo sanitario nazionale al loro abbattimento, con prestazioni aggiuntive, gettoni e convenzioni con i privati». Quello della sottoscrizione di nuove convenzioni e rinnovi con le strutture private è uno dei temi che nei giorni scorsi è balzato alle cronache locali a seguito di una dura lettera con cui l’assessore ha intimato ai vertici delle Asl liguri di «provvedere immediatamente a far ripartire tutte le agende (con le strutture private, ndr) perché i cittadini non si meritano un trattamento simile».
Assessore Nicolò, la priorità è l’abbattimento delle liste d’attesa. Nei giorni scorsi ha sollecitato in modo perentorio i direttori generali, sanitari, amministrativi e socio sanitari delle cinque Asl liguri ad accelerare su questo fronte, con il rinnovo delle convenzioni con i privati. Che risposte sono arrivate, quali sono le tempistiche previste e quali le Asl con le maggiori criticità?
«Il presidente Bucci è stato chiaro: entro la fine dell’anno le liste d’attesa dovranno essere azzerate. Abbiamo iniziato a preparare le azioni da mettere in campo e le abbiamo comunicate ai direttori sanitari durante i tre incontri che abbiamo già avuto su questo tema. Nell’arco di poche settimane vogliamo mettere a terra i nostri progetti. Non si possono individuare criticità per ogni singola Asl, perché le liste d’attesa variano molto anche da una settimana all’altra: i tempi d’attesa per fare una Tac all’ospedale Gallino a Genova Pontedecimo, per fare un esempio, si sono drasticamente ridotti, perché lì hanno fatto lavorare la macchina anche al pomeriggio, dando un gettone al radiologo».
Le principali emergenze in Liguria si registrano sul fronte di neurologia, ginecologia, cardiologia, oculistica, dermatologia e gastroenterologia. In quali di queste specialità si vedranno i risultati più tempestivi?
«Abbiamo individuato cinque aree un po’ più critiche – neurologia, cardiologia, oculistica, reumatologia e gastroenterologia – e su queste vorremmo aumentare l’offerta. Vuol dire che, in accordo con i medici specialistici ambulatoriali e il loro sindacato, il Sumai, vogliamo omogeneizzare i tempi di esecuzione di una visita. L’obiettivo è di vedere risultati in tutte queste aree. Sulla diagnostica ci sono molti più margini di miglioramento, anche nell’immediato. Meno immediato è invece il lavoro sulle visite specialistiche».
La critica delle opposizioni verte in particolare sul fatto che da un lato si sollecitano le aziende sanitarie a riaprire le agende, a sbloccare le convenzioni con i privati, a fornire prestazioni aggiuntive, a prevedere maggiori gettoni a medici, interni e liberi professionisti, e dall’altro si chiede alle Asl di fare tagli di bilancio. Come si conciliano le due cose?
«L’acquisto di prestazioni da aziende private ci permetterà di accorciare i tempi, con ulteriori stanziamenti da parte della Regione, ma non sarà l’unica misura. I cosiddetti “gettoni” saranno usati sia per ampliare l’orario di attività degli strumenti diagnostici sia per mettere a Cup ulteriori spazi per le visite negli ambiti più critici. Noi vogliamo utilizzare le macchine a pieno ritmo; non è semplicemente un problema di fondi, ma di come utilizzare al meglio le risorse a disposizione».
Il progetto della Regione Liguria sull’Intelligenza Artificiale applicata proprio allo smaltimento delle liste d’attesa è stato scelto come progetto-pilota nazionale dal Dipartimento per la Trasformazione digitale del Governo e finanziato con 6,5 milioni di euro.
«L’intelligenza artificiale in ambito sanitario non solo può aiutarci ad analizzare una quantità enorme di dati, ma può diventare uno strumento “amico” per le attività amministrative che si ripetono in maniera sistematica, sgravando i medici e lasciando loro tempo prezioso per una migliore qualità dell’assistenza e una maggiore soddisfazione del paziente, oltre a creare percorsi di cura adatti alle esigenze individuali».