Le PMI del Nordovest e il convegno sulle incertezze del 2025 con ISPI, Assolombarda e Sace
"Siamo alla tredicesima edizione di un appuntamento cruciale, un faro che indica strade e prospettive per lo sviluppo geopolitico e per le aziende", ha detto Alessandro Spada di Assolombarda.

A Milano in un convegno le PMI del Nordovest hanno fatto il punto della situazione internazionale con le incertezze dell'anno appena incominciato.
Le PMI del Nordovest e il convegno a Milano sulla situazione internazionale
La nuova presidenza Trump, le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, il ruolo dell’Europa e quello dell’Italia, lo spettro dell’inflazione e le tensioni commerciali: si è da poco aperto un 2025 all’insegna della grande incertezza, inserito in un contesto geopolitico ed economico che sta cambiando pelle con estrema rapidità. In mezzo a tanti mutamenti, le imprese sono chiamate a trovare la bussola, e fra loro ci sono anche le tantissime PMI che caratterizzano il tessuto del Nordovest.
L'obiettivo di fare chiarezza
A cercare di portare un barlume di luce è stato “Il mondo nel 2025: Time to Deliver - Scenari per le imprese, tra rischi e opportunità”, la conferenza annuale di scenario organizzata da ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale), Assolombarda e SACE, svoltasi lo scorso 20 gennaio nella sede milanese dell’associazione degli industriali.
L'intervento del presidente di Assolombarda, Spada
Ad aprire il dibattito è stato il padrone di casa Alessandro Spada, presidente di Assolombarda:
«Siamo alla tredicesima edizione di un appuntamento cruciale, un faro che indica strade e prospettive per lo sviluppo geopolitico e per le aziende. Ritengo importante focalizzarci su quattro punti fondamentali per l’industria, due esterni e altrettanti interni, tutti decisivi nell’invertire l’andamento economico sofferente avuto nella seconda parte del 2024. In primis gli Stati Uniti, con l’insediamento di Donald Trump, un cambio di presidenza che mette a dura prova la competitività dell’industria europea. Poi l’Europa, che ora deve cambiare marcia, operando per trattenere le imprese, renderle più competitive e favorire gli investimenti. Proseguo con l’energia, fattore chiave per le imprese, con l’Italia che paga una delle bollette più care al mondo: serve intervenire investendo sul nucleare moderno, sui rigassificatori e sulle rinnovabili. Infine, gli investimenti: oggi sono il tallone d’Achille dell’Europa rispetto a USA e Cina, perciò serve maggiore concretezza per rilanciare la produttività delle imprese e la crescita».
Paolo Magri, ISPI: "Trump aumenta le incertezze"
Il dibattito, moderato da Silvia Berzoni, caporedattore di Class CNBC, ha poi coinvolto Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico di ISPI: «Oggi è molto complicato fare previsioni e ad aumentare l’incertezza è Trump. Cosa vorrà fare? Metterà i dazi? A chi? Le variabili sono tantissime. Poi ci sono le guerre, in uno scenario futuro tutto da decifrare, ma anche la situazione in Cina, protagonista di un quadro chiaro di difficoltà. A ciò si aggiungono la transizione energetica, le grandi infrastrutture in divenire e il ruolo di Ursula von der Leyen, sospesa fra l’essere “un imperatore di successo oppure fallimentare”. Mettendo insieme tutti i pezzi di questo puzzle capiremo dove andrà il mondo nel 2025. Siamo alla prova dei fatti».
L'ottimismo di Alessandra Ricci, di SACE
Spazio poi ad Alessandra Ricci, amministratore delegato e direttore generale di SACE: «Siamo ottimisti sulla capacità delle imprese italiane di continuare a esportare e crediamo che il 2025 si chiuderà con un export stabile. Lo affermo con orgoglio: l’Italia, quando si confronta con francesi e tedeschi, mostra dati di produttività superiori. All’interno del nostro tessuto produttivo abbiamo capacità e armi per competere in un orizzonte così incerto. Soprattutto grazie alla presenza delle piccole e medie imprese, capaci di ri-orientarsi rapidamente in modo molto fluido».
Fra i relatori intervenuti anche Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo: «Anch’io riconosco questa grande incertezza per il 2025, ma penso che la ripresa degli investimenti pubblici e privati siano la chiave di volta per affrontarla. La percezione dell’inflazione è ancora elevata ma nel corso dell’anno cambierà, inoltre i tassi scenderanno. Il rischio è rappresentato da investimenti deboli, soprattutto nel PNRR, quindi sia in ambito pubblico che privato».
Il punto di vista delle imprese
In seguito la parola è passata alle imprese, partendo da Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM, società di infrastrutture energetiche: «Nell’ottica della transizione energetica stiamo facendo la nostra parte e investiremo 12 miliardi nei prossimi cinque anni, investimenti che restano nel paese». Marco Castino, general manager di Alfasigma Italia, ribalta la prospettiva: «Voglio dare un’accezione positiva all’incertezza, facendo notare che un mercato incerto offre opportunità: è sicuramente più difficile programmare, ma genera un’ansia imprenditoriale sana». Infine, Giuseppe Fontana, CEO di Fontana Gruppo: «La nostra strategia è sempre stata volta alla localizzazione, ovvero a costruire in loco nei diversi mercati strutture e organizzazioni in grado di servire quegli stessi mercati».