L'analisi

Le necessità per le infrastrutture liguri secondo uno studio di Confindustria Genova

Le aree a ridosso del porto di Genova, ma non solo, sono spesso congestionate dalla contemporanea presenza del traffico merci, del traffico di attraversamento della città e del traffico propriamente urbano. Una situazione gravosa che è divenuta premessa del «Position Paper di Confindustria Genova su infrastrutture e mobilità», presentato dal vice presidente Andrea Carioti.

Le necessità per le infrastrutture liguri secondo uno studio di Confindustria Genova
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Le infrastrutture liguri necessitano un adeguato sviluppo per assorbire il flusso turistico e commerciale sul territorio: lo studio di Confindustria Genova.

Confindustria Genova e lo studio sullo sviluppo delle infrastrutture liguri

Quando si pensa alla Liguria, di sicuro si pensa al mare; ma negli ultimi anni anche alle difficoltà di spostarsi. All’intensificarsi dei traffici portuali e delle presenze turistiche, non è purtroppo corrisposto nel corso degli anni un adeguato sviluppo della rete infrastrutturale, creando notevoli disagi e perdita di competitività per l’intero sistema produttivo. Le aree a ridosso del porto di Genova, ma non solo, sono spesso congestionate dalla contemporanea presenza del traffico merci, del traffico di attraversamento della città e del traffico propriamente urbano. Una situazione gravosa che è divenuta premessa del «Position Paper di Confindustria Genova su infrastrutture e mobilità», presentato dal vice presidente Andrea Carioti.

L'analisi prende le mosse dal lavoro di OTI Nord

Il documento analizza lo stato di fatto grazie al lavoro di OTI Nord (l’Osservatorio che monitora 8 Regioni, 4 Corridoi internazionali, il sistema di valichi alpini, i nodi logistici, i sistemi portuali e aeroportuali, nonché i grandi nodi metropolitani ricompresi in quest’area geografica del Paese) e illustra il futuro scenario del nodo metropolitano di Genova che ha tra gli obiettivi quelli di prevedere l’interconnessione tra i vari sistemi di trasporto, incrementare la frequenza dei mezzi di trasporto pubblici, garantire una migliore accessibilità ai quartieri.

Un elenco dei sistemi in attesa del via libera definitivo dal Ministero

In questo contesto risultano fondamentali alcuni sistemi infrastrutturali in attesa del via libera definitivo da parte del Ministero. Addirittura cruciale il progetto della Gronda autostradale di ponente, unica alternativa alla A10, cioè la nuova autostrada da Vesima a Bolzaneto, rifacimento carreggiata A7 nord tra Ge-Ovest e Bolzaneto, potenziamento A12 tra Bolzaneto e Ge-Est.

«La mancata realizzazione dell’opera vanificherebbe tutti gli interventi in corso sul sistema infrastrutturale metropolitano».

In attesa, in quanto privo di copertura finanziaria, il raddoppio della tratta Andora-Finale Ligure pari a 32 km (di cui 25 km in galleria): un’assenza che vanifica gli investimenti già realizzati sulla linea Genova-Ventimiglia (il costo dell’opera è pari a 2,4 mld di euro).

I progetti da completare

Sono, invece, da completare il Nodo ferroviario di Genova (previsto a fine 2026), il tunnel sub portuale (fine 2029), il tunnel Val Fontanabuona (avvio a gennaio 2026 con previsione di fine a inizio 2032), metropolitana di Genova con fine lavori del prolungamento in Val Polcevera (tratta Brin-Canepari) slittata al 2026 mentre quella della tratta verso levante (Brignole-Martinez) è prevista ad aprile 2027; la nuova stazione Corvetto sarà ultimata a giugno 2026. Via libera intanto allo Skymetro in Val Bisagno con lavori tra il 2027 e il 2032.

«Completato il Terzo Valico, Genova e il suo porto saranno collegati con il corridoio Mare del Nord-Reno-Mediterraneo - si legge nel report - La nuova linea AV/AC garantirà un migliore e più veloce collegamento del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa, consentendo di trasferire una parte significativa del traffico merci dalla strada al ferro, di ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza dei viaggiatori tra le principali città del nord-ovest (Genova, Milano e Torino) e in generale di aumentare la capacità della rete ferroviaria esistente per il trasporto di merci e passeggeri (si stima 110 treni merci/giorno e 72 treni passeggeri/giorno)».

L'opportunità per le imprese locali e il consiglio di creare delle reti

L’apertura dei cantieri diviene opportunità per le imprese locali e proprio su questo punto Confindustria Genova «reputa molto importante che le nostre aziende e in particolare le PMI riescano a partecipare all’esecuzione delle opere infrastrutturali in programma», consigliando di creare reti d’impresa e consorzi per essere competitive e promuovendo la creazione di filiere produttive con aziende “champion” per avere posseggano le necessarie conoscenze di tecnologia e project management unite alla capacità di lavoro, know-how e professionalità, provenienti da aziende locali.

Il focus sul porto di Genova

Per quanto riguarda il porto di Genova, ha in corso una serie di importanti interventi infrastrutturali, sia lato mare che lato terra, divenuti necessari per far fronte al crescente aumento dei traffici portuali, anche in previsione della realizzazione della nuova diga foranea: a opera ultimata si stima un aumento annuo dei traffici commerciali tra il 22% e il 30% dal 2027 al 2030. Il valore del Programma Straordinario (stilato a seguito del crollo del Ponte Morandi) è stato aggiornato nel 2024 a 3,090 miliardi di euro.

«La vera intermodalità la si può raggiungere solo collegando digitalmente porti, ferrovie, interporti e trasporto su gomma. Questo garantirebbe una maggiore efficienza operativa, riducendo ritardi e congestioni, incrementando lo shift modale dalla gomma al ferro a benefico della sostenibilità ambientale» chiosa Carioti.