La ricerca dell'associazione Luca Coscioni

Le carceri lombarde sono le più affollate (143% del rapporto tra detenuti e posti disponibili) del Nordovest

In Lombardia, al luglio del 2024, le persone detenute sono 8.349 uomini e 464 donne, con un grado di sovraffollamento del 143%. In Liguria i detenuti sono 1.268 uomini e 66 donne, per un sovraffollamento del 120%, mentre in Piemonte ci sono invece 4.186 detenuti e 160 detenute, con un sovraffollamento del 109%.

Le carceri lombarde sono le più affollate (143% del rapporto tra detenuti e posti disponibili) del Nordovest
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E’ nelle carceri lombarde che si registra la più alta concentrazione di detenuti nei territori del Nordovest.

Sovraffollamento carceri, è in quelle lombarde la situazione peggiore nel Nordovest

Con il 143% di presenze in rapporto ai posti disponibili nelle varie strutture, la Lombardia è quella dove i problemi sono decisamente più importanti. A rivelarlo è un’indagine condotta dall’associazione Luca Coscioni, che da anni si batte per la difesa dei diritti tout court. E se come recitava l’adagio di Voltaire, secondo il quale per misurare il grado di civiltà di un paese è necessario osservare come in quel paese vengono trattate le persone incarcerate, forse abbiamo un problema. In Lombardia infatti, secondo i dati raccolti dall’associazione Coscioni al luglio del 2024, le persone detenute sono 8.349 uomini e 464 donne, con un grado di sovraffollamento del 143%. In Liguria i detenuti sono 1.268 uomini e 66 donne, per un sovraffollamento del 120%, mentre in Piemonte ci sono invece 4.186 detenuti e 160 detenute, con un sovraffollamento del 109%.

Il grado nazionale è del 134,29%, con 62.722 detenuti per 51.280 posti

In tutta Italia il grado di sovraffollamento è del 134,29%, con un totale di 62.722 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti, dei quali 4.488 non sono disponibili per vari motivi. Il carcere in assoluto più sovraffollato è quello di Lucca, dove sono detenute un totale di 84 persone a fronte di 38 posti disponibili (sarebbero infatti 63 i posti regolamentari, ma ben 25 non sono disponibili). La percentuale di sovraffolamento è del 221%. Segue Foggia, con il 219% di sovraffollamento (679 detenuti su un totale di 310 posti disponibili e 54 non disponibili). Nella tabella sotto è raccolto qualche dettaglio dei primi 20 istituti di pena delle nostre 3 regioni nella classifica nazionale, aggiornata in automatico quotidianamente (in questo caso al 15 giugno) nel progetto indipendente del giornalista Marco Dalla Stella, che si basa sui dati diffusi ogni giorni dal Ministero della Giustizia.

I dati raccolti dall'associazione Luca Coscioni, tra degrado e silenzi istituzionali

L’associazione Coscioni invece ha diffuso i dati raccolti dalle Asl sulle carceri del territorio, e quello che ne emerge è un quadro desolante. Per le prigioni lombarde si parla di detenuti letteralmente «ammassati tra muffa, degrado e silenzi istituzionali». L’inchiesta prosegue con qualche esempio: «La Lombardia è l’unica regione ad aver fornito risposte da parte di tutte le aziende sanitarie del territorio. Le ispezioni restituiscono un quadro eterogeneo, in cui permangono gravi criticità». Il carcere di San Vittore a Milano viene citato tra i casi più problematici:

«nel novembre 2024 erano presenti 1.180 detenuti a fronte di una capienza programmata di 524 posti. Rilevate carenze igieniche, perdite d’acqua, muffe e celle sovraffollate con fino a 8 persone in 33 mq».

Ma sebbene la Lombardia sia la più colpita dal problema, anche le altre regioni non scherzano. Per esempio ad Alessandria «nella casa circondariale i pasti vengono consumati in cella, in ambienti privi di aerazione forzata e con acqua fredda nei servizi. Nella sezione collaboratori di giustizia è stata segnalata la presenza di scarafaggi. Le criticità segnalate in passato risultano in gran parte irrisolte». E per finire in Liguria «la casa circondariale di Imperia supera la capienza regolamentare, ospitando 88 detenuti a fronte di 53 posti disponibili. Le principali criticità sono di natura strutturale: pavimentazioni rotte al piano terra e nel locale lavanderia, lavabi privi di comando non manuale e un unico servizio igienico al terzo piano dismesso a seguito dell’installazione di un impianto di condizionamento».
«L’Associazione Luca Coscioni continuerà le sue azioni legali per denunciare la negligenza dell’Amministrazione penitenziaria e il mancato rispetto delle raccomandazioni sanitarie da parte del Ministero della Giustizia. Si ricorda inoltre che dal 2024 è attiva la piattaforma FreedomLeaks, che consente di segnalare in modo anonimo e sicuro violazioni del diritto alla salute nelle carceri».