L'analisi dei dati di Unioncamere del mese di aprile in Piemonte
Continua il trend negativo del lavoro in Piemonte: l'analisi degli esperti di Unioncamere per il mese di aprile.

Continua il trend negativo del lavoro in Piemonte: l'analisi degli esperti di Unioncamere per il mese di aprile.
L'analisi di Unioncamere per il mese di aprile in Piemonte
Sono circa 26.730 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2025, valore che sale a 84.760 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno. Il trend appare, ancora una volta, negativo sia a livello mensile (-610 entrate rispetto a aprile 2024, -2,2%), sia su base trimestrale (-4.420). A livello nazionale, si osserva, invece, una crescita nella domanda di assunzioni di circa 3mila unità.
In Piemonte il 21% del totale di assunzioni previste nel Nord Ovest
Le entrate in Piemonte ad aprile 2025 rappresentano il 21,2% delle 125.900 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (460mila circa). Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il 58,7% delle assunzioni programmate riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 17,8% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 20,2% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
Il settore più consistente è sempre quello dei servizi
Sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 58.320 entrate, il 68,8% del totale (circa 1.480 unità in meno). L’industria prevede 26.440 entrate, generando il 31,2% della domanda totale e segnando un calo ancor più intenso pari a circa 2.940 unità. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 84.760 entrate è quello del turismo con 14.290 ingressi (16,9% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.720 assunzioni (il 15%) e dai servizi alle persone con 10.830 entrate e una quota del l’12,8% del totale. All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 7.190 entrate, l’8,5% delle previsioni di assunzioni complessive. l 30% delle entrate sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 26% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 21% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.
Un terzo delle assunzioni per giovani con meno di 30 anni
Circa un’assunzione su tre interesserà giovani con meno di 30 anni, una quota superiore rispetto a quella nazionale (30%). Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Per il 64,8% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 44% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 20% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 10%.
Le imprese lamentano la mancanza di candidati
Nel 31,4% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro: la preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 12,7% delle aziende intervistate, dato in diminuzione sia nel confronto annuale sia in quello mensile.
Tra i diversi gruppi professionali, le difficoltà di reperimento sono maggiori per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (6.900 lavoratori previsti in entrata, il 61,9% dei quali di difficile reperimento) e per i dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.700 ingressi, con una difficoltà di reperimento del 52,8%).