La sindrome metabolica e il ruolo dei grassi nella dieta alimentare quotidiana
L'intervista al medico internista Milena Ribotto.

L'intervista alla dottoressa Milena Ribotto, medico e internista di Torino, sul ruolo dei grassi nella dieta alimentare per la sindrome metabolica.
Sindrome metabolica e ruolo dei grassi nella dieta alimentare
La sindrome metabolica è un insieme di fattori che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e altre complicazioni. La dottoressa Milena Ribotto, medico e internista di Torino, spiega come la scelta dei grassi nella nostra dieta possa giocare un ruolo cruciale nel migliorare o aggravare questa condizione. Per la dottoressa Ribotto, l’olio di oliva extravergine rappresenta una delle scelte più salutari. «L’olio d’oliva è ricco di grassi monoinsaturi che sono essenziali per ridurre il colesterolo LDL, il colesterolo cattivo, e migliorare il profilo lipidico complessivo». Questo tipo di grasso, infatti, non solo aiuta a prevenire l’aterosclerosi, ma svolge anche un’azione antinfiammatoria, fondamentale per contrastare le alterazioni metaboliche tipiche della sindrome.
L'olio di cocco è un esempio importante
Accanto all’olio di oliva, la dottoressa Ribotto menziona l’olio di cocco, un grasso saturo ma che, a differenza di quelli animali, presenta acidi grassi a catena media (MCT). «L’olio di cocco è un grasso saturo, ma i suoi trigliceridi a catena media sono facilmente convertiti in energia dal corpo. Questo significa che non vengono immagazzinati come grasso corporeo, ma sono prontamente utilizzati per fornire energia, rendendolo utile per la gestione del peso», spiega la specialista. La dottoressa sottolinea, però, che l’olio di cocco non deve essere visto come l’unica fonte di grassi nella dieta. La chiave sta nel bilanciamento.
«Se è vero che l’olio di cocco offre numerosi benefici, non deve sostituire completamente altri grassi salutari, come quelli provenienti dall’olio d’oliva. È fondamentale avere una dieta equilibrata che combini diverse fonti di grassi buoni, per supportare un metabolismo sano e prevenire le malattie legate alla sindrome metabolica».
La raccomandazione sui carboidrati semplici e gli zuccheri raffinati
Oltre alla scelta dei grassi, la dottoressa Ribotto raccomanda di ridurre i carboidrati semplici e gli zuccheri raffinati. «Alimenti ricchi di zuccheri e carboidrati ad assorbimento rapido aumentano i picchi di insulina e favoriscono l’insulino-resistenza, un elemento centrale nella sindrome metabolica». Una dieta ricca di fibre, proteine di qualità e grassi sani è essenziale per migliorare il controllo glicemico e ridurre i rischi associati alla sindrome. In sintesi, la combinazione di olio di oliva, olio di cocco e un’attenta selezione di alimenti ricchi di grassi buoni e poveri di zuccheri rappresenta una strategia efficace per gestire la sindrome metabolica e mantenere un buon stato di salute generale.