Economia

La manifattura piemontese è in crescita, anche se pesano alcune incertezze

L'indagine congiunturale periodica stilata da Confindustria rileva anche la provincia con la performance migliore dei mesi appena trascorsi.

La manifattura piemontese è in crescita, anche se pesano alcune incertezze

Crescita contenuta ma pesano le incertezze sul futuro della manifattura piemontese secondo l’indagine congiunturale di Confindustria.

Manifattura piemontese in crescita nonostante il peso di alcune incertezze

E’ questo lo scenario descritto dall’Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese del secondo trimestre 2025, che ha coinvolto 1.686 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 94.765 addetti e un valore pari a circa 36 miliardi di euro di fatturato. Il Pil congiunturale regionale è cresciuto dello 0,2%, un dato in controtendenza rispetto alla performance dell’Italia nel suo complesso, che secondo l’Istat ha registrato una lieve contrazione dello 0,1%. A trainare la crescita sono stati i servizi e il turismo. La produzione industriale regionale è cresciuta, in netta controtendenza rispetto al calo segnato a livello nazionale. La variazione media della produzione manifatturiera per il II trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è attestata al +1,2%.

«Nonostante le difficoltà che ancora persistono a livello nazionale e internazionale, il nostro territorio conferma la sua capacità di resistere. Questo risultato è frutto della tenacia delle nostre imprese, della lungimiranza degli imprenditori piemontesi e della forza del nostro sistema economico, che si conferma capace di affrontare le sfide con coraggio e determinazione. Questi dati confermano l’importanza di sostenere le imprese nel loro percorso, promuovendo investimenti in innovazione e internazionalizzazione» ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

La regional manager Nord Ovest di UniCredit, Paola Garibotti, aggiunge:

«Nei primi sei mesi del 2025 abbiamo sottoscritto nuovi finanziamenti alle imprese del Nordovest per 817 milioni di euro, con una crescita del 51% anno su anno».

Il dettaglio degli indicatori congiunturali

Il segno positivo ha caratterizzato anche la tendenza degli altri principali indicatori congiunturali. Il fatturato ha registrato una progressione dell’1,9%, sostenuto soprattutto dalla componente estera, che ha vissuto un incremento su base annua del 4%, a fronte della variazione del +0,9% registrata da quella interna. Gli ordinativi totali sono cresciuti del 2,3% rispetto al II trimestre del 2024, grazie alle dinamiche positive registrate sia sul fronte domestico (+2%), sia al di fuori dei confini nazionali (+2,9%). Il grado di utilizzo degli impianti è, inoltre, salito al 64,3%, oltre un punto e mezzo in più rispetto a quanto registrato nel periodo aprile-giugno 2024 (62,7%). La progressione dei livelli produttivi registrata ha riguardato la quasi totalità dei comparti manifatturieri. Il risultato migliore è quello messo a segno dai mezzi di trasporto, che hanno registrato un aumento tendenziale del 4,7%, sostenuto però solo dalla buona performance dell’aerospazio, a fronte delle contrazioni scontate dai settori della fabbricazione di autoveicoli e della componentistica. E’ proseguita la serie di risultati positivi delle industrie alimentari e delle bevande, che hanno visto il proprio output crescere del 4,1% rispetto all’analogo periodo del 2024. Superiori alla media regionale appaiono, inoltre, le progressioni registrate nei livelli produttivi dei comparti della meccanica (+2,1%), legno e mobile (+1,5%) e delle industrie chimiche e plastiche (+1,4%). Unico comparto con il segno meno è quello dei metalli: -1,9%. Il risultato migliore spetta alle grandi imprese (oltre 250 addetti), con +5,8%. Buona è anche la dinamica realizzata dalle micro imprese (fino a 9 addetti), +1,5%. Stazionari, invece, le variazioni dei livelli produttivi delle piccole (10-49 addetti) (-0,1%) e medie imprese (-0,2%).

A Novara la performance migliore

La provincia di Novara ha registrato la performance migliore, mettendo a segno un incremento della produzione industriale del 2,4% rispetto al II trimestre del 2024, sostenuto soprattutto dalle industrie metalmeccaniche e alimentari. Segue Torino che ha registrato una progressione media dell’1,8%, frutto in primo luogo delle tendenze espansive delle industrie alimentari, meccaniche e dei mezzi di trasporto. Il manifatturiero di Cuneo ha una crescita dello 0,8%; di entità simile anche gli incrementi di Alessandria (+0,7%) e Asti (+0,6%): le industrie chimiche nel primo caso e quelle alimentari nel secondo fungono da traino per l’insieme delle industrie manifatturiere dei due territori. Il Vco e Biella hanno chiuso con +0,3%. Vercelli è in linea rispetto al 2024. Nonostante il debole miglioramento degli indicatori congiunturali le imprese mostrano ancora preoccupazioni per il futuro di breve periodo.