Messi a bando 5,25 milioni di euro

In Liguria il maggiordomo di quartiere aiuta chi è solo o anziano

«Un’iniziativa che ha già dimostrato la sua efficacia sul territorio che intendiamo rafforzare per rispondere con maggiore capillarità ai bisogni dei cittadini più vulnerabili, promuovendo al tempo stesso un modello di welfare comunitario incentrato sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche ed enti sociali – dichiarano gli assessori alla Sanità, Politiche socio-sanitarie e sociali, Terzo settore, Pari opportunità e Programmazione del fondo sociale europeo Massimo Nicolò, Simona Ferro e Marco Scajola - l’obiettivo è quello di offrire servizi di supporto nella gestione delle necessità e incombenze quotidiane e di assistenza a favore delle persone in condizioni bisognose o a rischio di fragilità per favorire l’inclusione sociale e il sostegno alle comunità locali attraverso reti territoriali ma anche di puntare a una maggiore integrazione dell’anziano o del soggetto fragile all’interno della comunità».

In Liguria il maggiordomo di quartiere aiuta chi è solo o anziano

Alcune incombenze quotidiane possono diventare veri e propri ostacoli se ci sono difficoltà legate all’età o negli spostamenti e alla solitudine.

Il maggiordomo di quartiere in Liguria per aiutare chi è solo o anziano

In Liguria esiste una figura che si affianca al cittadino per aiutarlo praticamente e gratuitamente: portare a termine una pratica amministrativa, il pagamento di bollettini, il ritiro di ricette e la consegna di farmaci o della spesa al domicilio, il ritiro di pacchi e della posta, ma anche piccole manutenzioni domestiche, supporto informatico e l’accompagnamento di persone con difficoltà deambulatorie. E poi, un semplice saluto o una chiacchierata che possono spezzare l’isolamento. Si tratta del maggiordomo di quartiere. Al via, infatti, la nuova edizione del progetto «Maggiordomo di quartiere e custodi sociali» con un investimento di 5,25 milioni di euro. La Giunta ha approvato l’avviso pubblico per la selezione dei soggetti qualificati (enti del terzo settore).

«Un’iniziativa che ha già dimostrato la sua efficacia sul territorio che intendiamo rafforzare per rispondere con maggiore capillarità ai bisogni dei cittadini più vulnerabili, promuovendo al tempo stesso un modello di welfare comunitario incentrato sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche ed enti sociali – dichiarano gli assessori alla Sanità, Politiche socio-sanitarie e sociali, Terzo settore, Pari opportunità e Programmazione del fondo sociale europeo Massimo Nicolò, Simona Ferro e Marco Scajola – l’obiettivo è quello di offrire servizi di supporto nella gestione delle necessità e incombenze quotidiane e di assistenza a favore delle persone in condizioni bisognose o a rischio di fragilità per favorire l’inclusione sociale e il sostegno alle comunità locali attraverso reti territoriali ma anche di puntare a una maggiore integrazione dell’anziano o del soggetto fragile all’interno della comunità».

Su tutto il territorio sono operativi 25 sportelli: 7 in più rispetto alla prima edizione: grazie alla formula dello sportello diffuso, alcuni saranno organizzati su più sedi; saranno pertanto più di 50 i punti di accesso al servizio. Il nuovo ciclo dell’iniziativa, della durata di 21 mesi, rinnova i servizi di prossimità: accompagnamento per piccole commissioni, supporto nelle attività quotidiane, consegna della spesa o di farmaci, disbrigo di pratiche burocratiche e attivazione di punti di ascolto telefonici, promozione e facilitazione alla raccolta differenziata.