L'allarme di Confcommercio

Illegalità e sicurezza nel 2024 l'allarme lanciato dai commercianti

Dall’indagine di Confcommercio i numeri dell’emergenza nel Nordovest: usura, racket, aggressioni, vandalismi ma anche la presenza di baby gang.

Illegalità e sicurezza nel 2024 l'allarme lanciato dai commercianti
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Illegalità e sicurezza nel 2024 l'allarme lanciato dai commercianti (dati alla mano).

Confcommercio lancia l'allarme per illegalità e sicurezza

Sicurezza e illegalità sono temi che riguardano i singoli cittadini così come le diverse categorie professionali. Nel 2024 l’illegalità in Italia è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 39,2 miliardi di euro e ha messo a rischio 276mila posti di lavoro regolari. Nel dettaglio, 10,3 miliardi di euro vengono dall'abusivismo commerciale, 7,4 miliardi dall'abusivismo nella ristorazione, 5,1 miliardi dalla contraffazione e 5,4 miliardi dal taccheggio. Ci sono poi 7,1 miliardi imputabili a ferimenti, assicurazioni e spese difensive, per chiudere con la cyber criminalità che ha inciso per 3,9 miliardi. I dati emergono dalla ricerca “Più sicurezza per territori, imprese e città”, realizzata dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentata in occasione della 12ª edizione della Giornata nazionale “Legalità, ci piace!”.

La situazione nei territori del Nordovest

Ma quali i numeri del Nordovest? Intanto occorre dire che gli imprenditori del terziario sono preoccupati (più della media nazionale) rispetto a usura, racket, aggressioni, vandalismi, presenza di baby gang mentre percepiscono meno la problematica di abusivismo e contraffazione. In questo scenario, però, investe meno della media italiana in dispositivi di sicurezza.
Il 32,3% delle imprese del terziario di mercato segnala un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, percentuale superiore al dato nazionale (30%) mentre inferiori al dato nazionale sono gli episodi di criminalità percepiti: atti di vandalismo e spaccate (23,2%), aggressioni e violenze (22%), furti (21,4%). Il 33% degli imprenditori teme il rischio di essere esposto a fenomeni criminali come furti, rapine, atti vandalici, aggressioni e la percentuale è più elevata di quella nazionale pari al 31,3%. I furti sono il crimine che preoccupa di più in termini di sicurezza personale, dei propri collaboratori, e della propria impresa (28,9%, in Italia 33,2%).

Quasi un quarto degli imprenditori denuncia episodi legati alle baby gang

Il 22,6% degli imprenditori dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza delle baby gang nella zona di operatività dell’impresa (il dato è superiore al valore Italia pari al 21,3%) e di questi il 48,7% è preoccupato per la propria attività. Il 29,6% degli imprenditori teme il fenomeno della mala movida (dato inferiore rispetto a quello nazionale pari al 30,2%), soprattutto per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture (54,9%) e per il degrado urbano (43,1%).

Nel Nordovest c'è molta preoccupazione per racket e usura

Il 29,3% degli imprenditori dichiara di essere «molto preoccupato» per il rischio di racket e usura, valore superiore rispetto al dato nazionale pari al 25,8%. Di fronte a questi fenomeni, il 65,5% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia (percentuale superiore a quella nazionale pari al 63,1%). Il 58,2% delle imprese del terziario del Nordovest ritiene di essere penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione (in Italia 60,1%). Il 78,1% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto quindi meno della media (82,9%).

«I dati percepiti vanno sempre associati con i dati oggettivi - ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - e, rispetto al passato, c’è una propensione maggiore a denunciare. Denunciare si può, si deve e conviene e l’aumento delle denunce è un ottimo segnale». Per il presidente, due aree di intervento: quella che prevede azioni a livello locale per ottenere «maggior impatto sui reati predatori (come rapine, furti e spaccio) e di contrasto alle baby gang, oltre al sostegno alle imprese nei maggiori investimenti che stanno affrontando per prevenire i rischi, dotandosi, a esempio, di sistemi di video sorveglianza». E poi quella che investe sulla cultura della legalità per creare maggiore consapevolezza e senso di comunità.

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