Nelle regioni del Nordovest italiano c’è quasi un terzo della distribuzione dei cosiddetti green jobs: letteralmente si traduce con “Lavori verdi”, ed è il termine utilizzato per indicare le attività che contribuiscono in modo indiretto o diretto alla salvaguardia del pianeta e alla sostenibilità ambientale.
Nel Nordovest si sono contati il 32,8% del totale nazionale di “lavoratori verdi”
Il Nordovest vede, nel 2024, il 32,8% del totale nazionale degli oltre 3 milioni di “lavoratori verdi”. Il dato rispetto al 2023 è in aumento del 6,2%. A rilevarlo è la 16ª edizione del rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere. L’area geografica del Nordovest è quella in cui il fenomeno, nell’ultimo dato rilevato, è più marcato: a seguire il Nordest, con il 23,6% del totale nazionale. Il Mezzogiorno è in terza posizione (23,1%) e il Centro è fanalino di coda con il 20,5% e una flessione rispetto all’anno precedente, unico comparto geografico in cui il trend è negativo (-0,5%). L’investimento in tecnologie green da parte delle imprese, oltre a essere un elemento di rispetto per l’ambiente in cui si vive, è anche un elemento in più per le imprese stesse. Il centro studi Guglielmo Tagliacarne di Unioncamere ha infatti evidenziato come le performance nel 2025 delle imprese che negli anni precedenti hanno investito nel green siano più elevate delle altre: il 30% hanno segnalato un aumento di quantità della produzione (contro il 24% delle imprese non green); aumenta di più anche il fatturato: il 32% delle imprese green contro il 27% delle altre. Aumentano di più anche occupazione (22% contro il 15%) ed export (23% contro il 18%).
Le imprese ecoinvestitrici nelle province
Il rapporto GreenItaly ha evidenziato anche, provincia per provincia, l’ammontare delle imprese ecoinvestitrici. A livello nazionale nel quinquennio dal 2019 al 2024 sono state 578.450 le imprese extra agricole ad aver effettuato investimenti nella direzione della sostenibilità ambientale. Nell’orizzonte totale del mondo dell’impresa italiana si è trattato di più un terzo delle imprese, il 38,7%. I lavoratori verdi in Italia nel 2024 sono il 13,8% del totale degli occupati (e il dato è in crescita rispetto al 2023 del 4,3%, in termini assoluti si parla di + 135.000 unità). Sul podio delle province per quanto riguarda i valori assoluti troviamo la città metropolitana di Milano, con 37.020 imprese green dal 2019 al 2024, al secondo posto (la classifica è guidata da Roma). Torino è in quarta posizione con 21.380 imprese, subito dietro Napoli . Brescia è poi sul sesto gradino del podio, seguita da Bergamo in ottava posizione. Per trovare un altro territorio del Nordovest bisogna scorrere la classifica fino alla 18ª posizione, con la provincia di Monza e Brianza, e alla 20ª posizione, con la provincia di Varese. L’ordine della classifica cambia se il dato assoluto delle realtà green viene messo in relazione con il totale delle imprese del territorio, anche se nel Nordovest i risultati migliori si attestano attorno al 40%.
Milano ospita la maggioranza di lavoratori verdi
Anche se, nell’immaginario collettivo, rimane una delle città più inquinate d’Italia, la Città metropolitana di Milano è quella dove c’è il maggior numero di lavoratori verdi. Il grafico prodotto dal rapporto di Fondazione Symbola con Unioncamere mette il capoluogo lombardo al primo gradino del podio per la distribuzione in percentuale sul totale delle assunzioni green in Italia. Nel centro lombardo sono infatti il 10,3% del totale nazionale. Segue la Capitale ma già a una certa distanza, sono infatti il 7,3%. Troviamo poi Torino e Brescia sul 5° e sul 6° gradino, con rispettivamente 3,8% e 2,9% del totale nazionale di assunzioni sostenibili.
La graduatoria delle regioni è a guida lombarda
Con oltre 100mila imprese che hanno investito nel 2024 in tecnologie green la Lombardia guida la classifica assoluta delle regioni. Milano – lo abbiamo visto anche più su – con le sue 37.784 imprese è quasi imprendibile. Seguono nelle province lombarde quella di Brescia, con 13.528 attività, e quella di Bergamo, con 12.122. La seconda tra le regioni del Nordovest, il Piemonte, occupa l’8ª posizione in classifica, con quasi 40mila imprese. Nelle province piemontesi in testa troviamo Torino e la sua forte crescita (21.377 imprese). Seguono Cuneo (5.786) e Alessandria (3.498). La Liguria infine è 13ª nella classifica delle Regioni, con 14.293 imprese. Tra le sue province la migliore è quella di Genova, con 7.410. Seguono quella di Savona (2.799) e La Spezia (2.489).
Il commento del presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci
«I dati del 16° Rapporto GreenItaly confermano la concretezza dell’invito del Presidente Mattarella a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitività. C’è un’Italia che può essere protagonista con l’Europa alla COP30 a Belèm: fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare – dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – l’economia e la società. Nel Rapporto GreenItaly si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall’Unione Europea con il Next Generation UE e al PNRR. La burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento».