Leader locali e regionali dell’Unione europea bocciano la proposta di bilancio pluriennale 2028-2034 avanzata dalla Commissione Ue a metà luglio.
La protesta lombarda a Bruxelles con il Comitato europeo delle Regioni
Mercoledì 15 ottobre, con una Risoluzione adottata all’unanimità, il Comitato europeo delle Regioni ha chiesto a Palazzo Berlaymont di «rivedere la sua proposta sul fondo per i piani di partenariato nazionale e regionale e invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad aderire a tale richiesta». E ha lanciato un appello affinché il futuro quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea resti saldamente ancorato ai principi della coesione, della sussidiarietà e della governance multilivello, mantenendo una gestione concorrente dei fondi e riconoscendo il ruolo che le regioni rivestono nella coesione e nello sviluppo agricolo e rurale.
«Abbiamo espresso un parere fortemente contrario alla logica dirigista della Commissione – ha spiegato Giovanni Malanchini, presidente della Commissione speciale Autonomia di Regione Lombardia e rappresentante lombardo nel Comitato delle Regioni -. Nel piano della Commissione europea emerge un forte indebolimento della politica di coesione e l’annullamento della politica agricola comune. Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione sulla politica di coesione e approveremo a breve una nuova mozione sulla Politica Agricola Comune: anche in Lombardia è emerso uno schieramento forte e trasversale che chiede all’Europa di fermarsi».
Il “No” lombardo ai tagli e alla centralizzazione dei fondi di coesione
Inoltre, la Lombardia è anche scesa in piazza a Bruxelles per dire no al taglio e alla centralizzazione dei fondi di coesione. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, e il sottosegretario con delega Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, hanno partecipato alla manifestazione indetta di fronte al Parlamento europeo dalla Cohesion Alliance, il movimento che riunisce le regioni contrarie alla proposta della Commissione europea di ridurre e accentrare le risorse destinate ai territori.
L’assessore Guidesi ha lanciato l’allarme sulle ripercussioni per il territorio lombardo:
«Se andasse in porto il progetto di Ursula Von der Leyen, per la Lombardia verrebbero a mancare 4,4 miliardi di euro che la Regione investe in modo virtuoso in molteplici settori, a cominciare dalle politiche di sostegno alle imprese per arrivare alla formazione e alla ricerca. Tagliare i fondi di coesione significa mettere a repentaglio lo sviluppo dei territori».
«Da sempre la Lombardia – ha commentato il sottosegretario Cattaneo – è in prima linea per evitare che le Regioni subiscano effetti pesantissimi a causa di scelte che vanno nella direzione opposta di quanto noi sosteniamo: no alla centralizzazione, sì alla sussidiarietà e alla valorizzazione del “saper fare” dei territori».