Quasi la metà degli italiani adulti è in eccesso ponderale secondo uno studio di Cittadinanzattiva sulla situazione dell’obesità nel nostro Paese.
Eccesso ponderale per quasi un italiano adulto su 2
In queste settimane è stato presentato uno studio, realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma, sulla situazione dell’obesità nel nostro Paese. Proprio nello stesso periodo che ha visto la nascita di una legge apposita, che riconosce l’obesità ufficialmente come una malattia cronica, progressiva e recidivante (prima legge su questo tema al mondo), lo studio fa emergere come sia il 43% degli adulti italiani sia in eccesso ponderale. Secondo i dati del sistema di sorveglianza PASSI la quota di adulti italiani si divide ulteriormente in un 33% in sovrappeso e in un 10% obeso. A livello geografico la situazione è più frequente nelle regioni del sud Italia come Campania, Puglia, Molise e Basilicata, dove circa la metà dei residenti ha problemi di peso. L’indagine, realizzata tramite questionari, riporta un’emergenza nell’emergenza: solo il 43% degli intervistati ha infatti ricevuto dal proprio medico curante il consiglio di stare attento al proprio peso. L’attenzione da parte degli operatori sanitari si concentra solo sulle persone obese: il 67% di questa categoria ha infatti ricevuto il consiglio di perdere peso, ma la percentuale scende clamorosamente per le persone che sono in sovrappeso, arrivando a quota 35%.
«L’obesità – si legge nel rapporto di Cittadinanzattiva – non è più una condizione isolata e personale, ma una vera e propria emergenza sanitaria. Si tratta di una patologia cronica e diffusa che compromette seriamente la qualità e l’aspettativa di vita, aumentando il rischio di altre malattie. Per questo, sono essenziali politiche pubbliche, iniziative educative e azioni concrete a livello collettivo».
Il questionario proposto attraverso le farmacie aderenti a Federfarma
La rete di Cittadinanzattiva, attraverso le farmacie di Federfarma, ha proposto un questionario per valutare il grado di conoscenza del problema sul territorio: «Analizzando i dati relativi al grado di conoscenza e consapevolezza dei cittadini adulti sul tema dell’obesità, emerge che il 58,3% si considera “abbastanza informato” e il 15,8% “molto informato”. Sommando queste due percentuali, si ottiene un dato complessivo del 74,1% di cittadini che si percepiscono informati sul tema. Si tratta di un risultato incoraggiante, che tuttavia evidenzia la necessità di continuare a lavorare per ridurre ulteriormente la quota di cittadini che si dichiarano “poco/per nulla informati”». «A differenza di altre patologie, come il diabete di tipo 1 o le malattie cardiovascolari, l’obesità è ancora vista da molti come una condizione evitabile. Questo porta alla convinzione stigmatizzante che una persona obesa lo sia per mancanza di impegno, un’idea che genera disapprovazione sociale e critica. Comprendere questa percezione distorta del problema è fondamentale per contrastare lo stigma e per promuovere interventi di educazione sanitaria più empatici, basati su una visione integrata dell’obesità come malattia cronica. La persona colpita non va lasciata sola, ma supportata e accompagnata in un percorso di presa in carico. Su questo fronte dunque, c’è ancora molto da fare».