Lo studio

I migranti stranieri sono il fattore chiave per contenere il declino demografico nel nostro Paese

Internamente al Paese, anche il movimento dal Mezzogiorno al Centro-Nord è notevole.

I migranti stranieri sono il fattore chiave per contenere il declino demografico nel nostro Paese
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I migranti stranieri sono il fattore chiave per contenere il declino demografico nel nostro Paese, visto il costante incremento dei giovani italiani che hanno scelto l'estero.

Crescono i giovani italiani all'estero, a far fronte al declino demografico rimangono gli stranieri

Negli ultimi cinque anni si è registrato un costante incremento nel numero di giovani italiani che hanno scelto di trasferirsi all’estero, con una dinamica molto meno marcata per i rientri in patria. A fronte di questa perdita netta di giovani, il contributo dei migranti stranieri risulta fondamentale per attenuare gli effetti del fenomeno e per offrire una prospettiva più completa sul bilancio migratorio complessivo.

In 5 anni sono espatriati 192 mila italiani tra i 25 e i 34 anni

Tra il 2019 e il 2023 sono espatriati dall’Italia 192mila italiani di età compresa tra 25 e 34 anni e ne sono rientrati 73mila, con una perdita netta di 119mila giovani. Tuttavia, grazie al saldo positivo dei giovani stranieri (+348mila), che rappresenta un fattore chiave nel contenere gli effetti del declino demografico, il saldo complessivo per questa fascia di età si traduce in un guadagno di popolazione giovane e attiva pari a +229mila unità. I giovani laureati italiani scelgono principalmente i Paesi europei come destinazione privilegiata per espatriare. Nel quinquennio 2019-23, Regno Unito e Germania ne hanno accolti un terzo (29mila), seguite da Francia e Svizzera, che ne hanno attratti ciascuna 8mila. Tra le destinazioni extraeuropee, gli Stati Uniti si collocano al primo posto, con 4mila giovani laureati italiani trasferiti nello stesso periodo.

Il movimento di laureati dal Mezzogiorno al Centro Nord compensa il saldo negativo con l'estero

Per quanto riguarda i giovani immigrati stranieri laureati che arrivano in Italia, il 13,6% proviene da Stati membri dell’Unione Europea, il 15,8% da altri Paesi europei, un terzo dall’Asia, mentre il 17,8% da Paesi del Sud America. Dal 2019 al 2024 la perdita complessiva di giovani laureati italiani tra i 25 e i 34 anni, a favore dell’estero, è di circa 42mila unità nel Nord, 13mila nel Centro e 25mila nel Mezzogiorno, tuttavia, le perdite possono essere compensate dai trasferimenti di residenza tra le ripartizioni del Paese. E’ proprio ciò che accade nel Centro-Nord, dove il movimento di giovani italiani laureati in arrivo dal Mezzogiorno compensa il saldo negativo con l’estero. Al netto della perdita dovuta allo scambio con l’estero, il saldo migratorio complessivo degli italiani laureati diventa quindi positivo nel Nord, traducendosi in un guadagno totale di circa 53mila giovani risorse. La regione che mostra il bilancio positivo più consistente è la Lombardia che, a fronte di una perdita di 16mila giovani qualificati diretti verso l’estero, ne guadagna nel complesso 35mila grazie ai trasferimenti dalle altre regioni (+51mila). Seguono Emilia Romagna, Lazio e Piemonte.