Il caso

Gli sportelli bancari in Italia continuano a chiudere

L'analisi condotta dall'osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl.

Gli sportelli bancari in Italia continuano a chiudere
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Continuano a chiudere in Italia gli sportelli bancari sostituiti sempre più dall'home banking.

In Italia gli sportelli bancari sono sempre di meno

Quasi la metà dei comuni italiani è priva di sportelli bancari: 3.381, il 42,8% del totale, 101 in più rispetto al 2023. Il flusso dei servizi si sposta online anche se l’internet banking in Italia viene utilizzato solo dal 55% degli utenti contro una media Ue del 67,2%.  Nel 2024 le banche italiane hanno chiuso 508 sportelli, portando il loro numero complessivo a livello nazionale sotto quota 20mila. Nel complesso il calo è stato del 2,5% rispetto alla fine del 2023, con una forte accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, nel quale sono stati chiusi 432 sportelli. In soli tre mesi circa 230mila italiani hanno perso la possibilità di entrare in una banca nel loro comune di residenza. Sono questi i numeri forniti dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 dicembre 2024 da Banca d’Italia e Istat.

La linea di desertificazione si sposta verso Nord

E la linea di desertificazione si sposta sempre di più verso Nord, dove anche un comune con 35mila abitanti come Rivalta di Torino resta con un solo sportello.

«L’accelerazione delle chiusure nell’ultimo trimestre del 2024, il peggiore da quando l’Osservatorio della Fondazione Fiba ha iniziato le sue rilevazioni, ci dice che le banche intendono continuare a comprimere i costi riducendo la loro presenza sul territorio - sottolinea il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani - A preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla metà del totale, ma anche le loro dimensioni. Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si profila con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve, con le sovrapposizioni tra le reti fisiche sui territori, a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e ad una ulteriore contrazione dell’occupazione nel settore. Comuni sempre più grandi, in questo caso, vedrebbero chiudere anche l’ultimo sportello, con gravi disagi per le comunità e soprattutto per le persone fragili, come gli anziani».

La situazione nel Nord Ovest

La Liguria ha il 56,4% di comuni senza sportello al 31 dicembre 2024 e il 14,5% con un solo sportello senza variazione rispetto al 2023; la Lombardia il 36,2% e il 26,5 registrando un meno 2,6%; il Piemonte il 64,4% e il 18,6% con un meno 3,2%.  L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna a ogni provincia un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. Unica provincia del Nord Ovest tra le meno desertificate è Mantova mentre maglia nera a Imperia, Pavia, Alessandria e poi Vco.

Ci sono delle eccezioni

In controtendenza con questo scenario di chiusure degli sportelli, Banca d’Alba ha aperto una filiale a Verbania a fine 2023 e ha annunciato l’arrivo a Novara nel 2025, cui seguirà Vercelli. L’obiettivo di essere vicini ai clienti è una scelta ben precisa che contraddistingue Banca d’Alba: l’aspetto della sostenibilità sociale è infatti un valore che l’Istituto di Credito Cooperativo cura da tempo e il progetto di aprire nuove sedi è una strategia condivisa dai soci.

«La capillarità e il contatto diretto con i clienti sono nel nostro Dna - aveva spiegato il presidente di Banca d’Alba, Tino Cornaglia, all’apertura della 74ª filiale dell’istituto di Credito Cooperativo a Verbania. Concetti ribaditi dal direttore Generale Enzo Cazzullo: «Il nostro target sono famiglie e piccole e medie imprese, clienti per i quali è necessario un contatto diretto. Le nuove aperture rappresentano un passo importante verso un servizio sempre più capillare e vicino alle esigenze di soci e clienti». E lo stesso direttore, alla presentazione a Novara aveva spiegato: «Rafforziamo il legame di conoscenza e di fiducia, dimostrando che siamo persone reali. Certo, è una politica onerosa e in controtendenza, ma è una scelta che parla di comunità, di territorio e di economia circolare. In 10 anni abbiamo incrementato le filiali del 36%, passando da 56 a 76 quando a livello nazionale, nel 2023, si registrava un -36%».